giovedì 4 ottobre 2012

Davvero il petrolio arriverà a finire?

REDAZIONE NOICOMUNISTI

A cura di Guido Fontana Ros

The oil peak

Da qualche tempo, nel web, circolano scritti incentrati sull'imminente fine della civiltà moderna in quanto il petrolio sarebbe in via di esaurimento.
I commenti quasi entusiastici, dei cultori della "decrescita" si sprecano...
Come stanno realmente le cose?
Brevemente: il picco di produzione del petrolio è il punto massimo di produzione oltre il quale quest'ultima non potrà che diminuire più o meno rapidamente fino a cessare del tutto. Detto semplicemente è il punto dove la domanda di petrolio supera l'offerta: in pratica non c'è più petrolio per tutti. Si tratta di una teoria messa a punto  negli anni '50 dello scorso secolo, dal geofisico statunitense Marion King Hubbert e ulteriormente ripresa e sviluppata circa 15 anni fa dal geologo Colin Campbell nel suo articolo  The end of cheap oil

La curva standard di Hubbert


Colin Campbell dichiarò il 19 ottobre 2004:
"Abbiamo raggiunto l'apice dell'epoca petrolifera. Nella prima parte il greggio era economico e abbondante. Ora comincia a farsi scarso. La produzione globale diminuirà annualmente del 2,5 %, i prezzi saliranno alle stelle. Il picco del petrolio è un incredibile punto di svolta nella storia dell'umanità. Gli economisti ripetono sempre: l'età della pietra non è finita perché le pietre sono venute a mancare, bensì perché questo materiale non ha retto il passo con il progresso e il bronzo ha sostituito la pietra come poi il ferro ha sostituito il bronzo. C'erano ancora quantità enormi di pietre, ma l'uomo ha trovato dei materiali migliori. Questa volta invece le pietre scarseggiano senza che in vista si prospetti qualcosa di meglio. [1]."

Futuro alla Mad Max prefigurato dai credenti nell'Oil Peak
Si comprende benissimo il sentimento di paura che può derivare da affermazioni del genere. Per questo è lecito supporre che dietro vi sia una strategia di intossicazione dell'informazione che persegue almeno 2 obiettivi:
1) Rendere accettabile all'opinione pubblica, lo spropositato costo del petrolio al barile (vogliamo che le corporations non guadagnino anche l'impossibile?)
2) Diffondere e mantenere sempre vivo il senso di paura e incertezza presso le masse popolari al fine di poterle controllare meglio.
Distribuzione delle riserve di petrolio 2009

Critiche alla teoria dell'Oil Peak


Questa teoria, tuttavia, non è dimostrata come si vuol far credere...

I critici si possono raggruppare in 2 categorie:

1) gli economisti

2) i geologi sostenitori della teoria della formazione abiogenica del petrolio

1)  Alcuni economisti fanno rilevare che in caso di crisi e di prezzi elevati del greggio ci potrebbero essere scoperte di nuovi giacimenti (vedi il Darfur  e l'Uganda) o un generale miglioramento della tecnologia che riesca ad utilizzare meglio o sostituire il bene petrolio e ne faccia calare il consumo e quindi il prezzo. Inoltre possono intervenire ingenti contributi statali che permettono lo sfruttamento di giacimenti non convenienti (le sabbie bituminose di alcune zone del Canada). A queste critiche, però, i sostenitori dell'Oil Peak ribattono che la sostanza del problema non cambia, rimane infatti il problema di fondo cioè la limitatezza delle riserve mondiali di petrolio. Cambia solamente la parte discendente della curva: può essere molto meno ripida. E qui scatta la gioia incontenibile dei sostenitori della decrescita "felice" alla Serge Latouche.
2) La critica da parte dei geologi è molto più incisiva. Verte infatti su un postulato della teoria dell'Oil Peak: l'origine biogenica del petrolio.
In sostanza l'origine da sedimenti organici non è assolutamente dimostrata anche se dai media mainstream viene data come certa e definitiva.

Vi è tuttavia una scuola di geologia, molto sviluppata nell'ex URSS che sostiene che il petrolio si è forma a profondità abissali per una serie di fattori. Tale scuola fu fondata dal geologo russo di origine ucraina, Nikolaj Aleksandrovich Kudrjavtsev.

Quindi l'Oil Peak può tranquillamente pascolare tra le bufale pseudoscientifiche, dato che il petrolio continuamente si forma. Il problema semmai è trovarlo...
Dove si estrae petrolio

Riassumendo:

TEORIA BIOGENICA (petrolio deriva da sedimenti organici)---> giacimenti LIMITATI ---> TEORIA OIL PEAK

TEORIA ABIOGENICA (petrolio si forma a grande profondità)---> giacimenti ILLIMITATI 

Ultima considerazione circa il prezzo del petrolio.
Non vorrei passare per lo "sciupafiabe" nel Fantabosco del libero mercato ma il prezzo del petrolio non fu, non è e non sarà mai determinato semplicemente dal meccanismo della domanda/offerta.
Infatti, sin dal 1928 (12 settembre 1928 a Achnacarry, Scozia) fu formato un cartello (detto delle "Seven Sister" - "Sette Sorelle"), da "Standard Oil of New Jersey" ("Esso"), "Standard Oil of New York" ("Mobile"), "Gulf Oil","Texaco", "Standard Oil of California("Chevron"), "Royal Dutch Shell" e "British Petroleum" ("BP").  Notare che le prime 4 dell'elenco sono tutte dei Rockfeller. L'accordo mise per iscritto la divisione del mondo definita in quel momento, stabilendo un prezzo del petrolio vincolante per tutti con buona pace del libero mercato.
A tutto questo si aggiunga l'infinita varietà di contratti (spot market, hedging, paper barrel ecc.) di borsa cui sono oggetto il petrolio e i suoi derivati e si capisce il perché della grande risonanza mediatica della teoria dell'Oil Peak... 



[1] Intervista di Thomas Seifert a Colin Campbell il 19 Ottobre 2004, durante il "Global Peak Oil Gathering - A Gathering of Intelligence", "Facts and Visions", 19-21 Ottobre, Coblenza - Lahnstein, consultabile sul sito www.gasandoil.com

Sitografia:

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