domenica 29 gennaio 2017

Lo "stupro della Germania" da parte dell'Armata Rossa fu inventato da Goebbels

REDAZIONE NOICOMUNISTI



ATTENZIONE: immagini e contenuto che possono ferire la sensibilità di alcuni.

Questa traduzione è stata scritta da Mosca Exile, su Russian Spectrum nella rubrica Storia il 9 maggio 2013 ed è contrassegnata da etichette come  militare, stupro, Unione Sovietica, Seconda Guerra Mondiale. 

In un'intervista alla Komsomolskaya Pravda, la professoressa russa di storia Elena Sinyavskaya, in una discussione con Alexey Ovchinnikov, contesta la provenienza materiale degli stupri in Germania da parte dell'Armata Rossa

Tutti i diritti riservati all'autore.


Negli ultimi anni il Giorno della Vittoria ha purtroppo acquisito una tradizione non molto piacevole: quanto più ci si avvicina alla ricorrenza, tanto più si ha a che fare con ogni sorta di "ricercatori" che prendono a diffondere il mito di "Germania stuprata"

In questo modo, nel corso degli anni, il numero delle vergini tedesche, vittime presumibilmente dell'Armata Rossa, non fa che crescere. Ma a chi giova che il soldato russo rimanga nella memoria nazionale non come liberatore e protettore, ma come stupratore e delinquente? Abbiamo parlato di questo con un prominente ricercatore presso l'Istituto di Storia Russa, dell'Accademia Russa delle Scienze, con la Dottoressa in Scienze storiche, professoressa Elena Sinyavskaya.

"I nazisti intimidirono la gente al punto che alcuni si suicidarono"



Elena Spartakovna, tutto questo è forse il risultato di una rilettura? Quegli anni hanno generato un sacco di spazzatura...

Non proprio. Questa brutta storia inizia molto prima, con la propaganda di Goebbels, quando venne annunciato alla popolazione che l'Armata Rossa stava brutalmente violentando tutte le donne tedesche di età compresa tra gli 8 e gli 80 anni. E le persone ne furono talmente impressionate che alcuni attivisti del partito nazista uccisero le famiglie prima di suicidarsi.

Allora, perché fu necessario ricorrere a una tale immagine?

In primo luogo per aumentare la resistenza della popolazione contro l'avanzata dell'Armata Rossa e in secondo luogo per far sì che la popolazione abbandonasse i territori perduti e quindi non potesse essere di alcun aiuto alle forze armate sovietiche.
La linea di Goebbels fu poi proseguita nello stesso anno del 1945 da parte degli alleati, quando fecero la comparsa le prime pubblicazioni apparse in cui si cercava di rappresentare l'Armata Rossa come un esercito di saccheggiatori e stupratori, tacendo assolutamente sui crimini che stavano accadendo nella zona occidentale di occupazione. Con l'inizio della "guerra fredda", il tema fu esagerato, ma non in modo così aggressivo e massiccio come cominciò a verificarsi negli ultimi venti anni. I numeri delle persone "violentate" erano inizialmente modesti: oscillavano dalle 20.000 alle 150.000 in Germania. Ma nel 1992, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, in Germania fu pubblicato un libro di due femministe, Helga Zander e Barbara Jor, The Liberators and Liberated, in cui per la prima volta si arrivò a una cifra di 2 milioni. Inoltre questa cifra fu fatta derivare da una premessa del tutto sbagliata: i dati statistici per gli anni 1945-1946 furono raccolti in un ospedale di Berlino in cui erano nati circa 500 bambini all'anno e in circa 15-20 casi, alla voce "nazionalità del padre" era rubricato "russo". Inoltre, due o tre di questi erano classificati come "violenza carnale" Cosa fecero queste "ricercatrici"? Giunsero ​​alla conclusione che tutti i casi in cui il padre era russo fossero il risultato di violenze carnali. Poi la formula di Goebbels degli  "8-80 anni" fu semplicemente scomposta. Tuttavia la distribuzione di massa di queste statistiche ha avuto luogo nel 2002 con la pubblicazione del libro di Anthony Beevor La caduta di Berlino, che fu qui pubblicato nel 2004 e il fantasioso dato statistico "2 milioni" fu poi tirato fuori dai mass media occidentali alla vigilia del 60° anniversario della Vittoria.



I tedeschi sono stanchi di pentirsi.
Si può capire quelli che battevano su su questo argomento durante gli anni della "guerra fredda", ma poi cadde il muro di Berlino e, secondo Gorbaciov, vennero stabilite "la pace e l'amicizia"...

Le realtà geopolitiche sono cambiate. Da un lato ci sono stati tentativi di rivedere i risultati della seconda guerra mondiale, più il desiderio di rimuovere l'Unione Sovietica (e la Russia come suo successore legale) dalla parte vincitrice vittorioso insieme a tutto il bene che è associato con essa. Questo è stato uno dei passi che condussero a che in un certo numero di deliberazioni delle istituzioni europee, compreso il Parlamento europeo, vi fu l'equiparazione dello stalinismo con il nazismo, dove l'aggressore e l'aggredito furono posti sullo stesso piano, spostando le colpe e le responsabilità in modo da costringerci a pentirci per qualcosa che non avvenne mai.



Non vi sembra che questi "ricercatori" non abbiano scritto questi saggi di loro iniziativa, ma su commissione di chi creato questa nuova visione geopolitica? 

Ovviamente. La seconda ragione è che il mito è piacevole per l'Occidente - alla psicologia del popolo tedesco, che è stanco di sentirsi in colpa. Già sentiamo la generazione attuale dire: "Beh, perché dobbiamo pentirci per il peccato dei nostri antenati?". Con questa generazione è sorta un'ondata di un sentire comune che la coscienza nazionale stia cercando di affermare l'idea che i loro antenati non fossero colpevoli; che non c'è una responsabilità collettiva tedesca ... Questo è dove l'ordine geopolitico si fonde con i sentimenti delle masse.

Lasciamo da parte la vendetta!
Cosa realmente accadde a queste persone violentate?

Non possiamo dire che queste cose non siano accadute. Ci sono stati stupri, ma non sulla scala di cui si parla oggi. Nei documenti tali fatti sono considerati come "eventi straordinari ed eventi immorali". La leadership del paese e l'alto comando credevano che non solo questi fatti creassero una cattiva immagine dell'Armata Rossa, ma che anche ne minassero la disciplina. E combatterono contro questi atti con tutti i mezzi disponibili, a cominciare con il lavoro politico di partito, con spiegazioni per finire ai processi e alla fucilazione dei saccheggiatori e degli stupratori.

Ci sono statistiche?

Purtroppo, non tutti i documenti sono stati declassificati, ma grazie a quelli che lo sono stati, siamo in grado di calcolare l'entità del fenomeno. Ecco una relazione del procuratore militare del 1° Fronte Bielorusso, sugli atti illeciti diretti contro la popolazione civile durante il periodo che va dal 22 aprile al 5 maggio 1945. Le 7 armate del Fronte consistevano di 908,500 persone e furono registrati 124, tra cui 72 stupri. Solo 72 casi su 908.500...



I vostri avversari hanno scritto che un'ondata di stupri si verificò prima della presa di Berlino...

Il 20 aprile comparvero direttive per un cambiamento di atteggiamento nei confronti della popolazione civile tedesca e dei prigionieri di guerra. Quindi qui abbiamo i nostri avversari che si concentrano sul fatto che l'ordine era arrivato troppo tardi, che durante tutto il periodo dell'inverno e all'inizio della primavera del '45 l'Armata Rossa godette dell'impunità. Questo non è vero. Perché oltre a questo ordine ed altre successive direttive, ci furono ordini specifici a livello di Fonte, di Armata e a livello di singola unità che furono emanati prima che l'Armata Rossa entrasse nel territorio di altri Stati. Furono distribuiti opuscoli narranti la storia del paese, la sua cultura e le tradizioni locali. Nel gennaio del '45, fu dato ordine a Konev, Rokossovsky e Zhukov, di controllare ogni sentimento di vendetta diretta [che quelli sotto il loro comando dovevano] e di prevenire eventuali incidenti che sarebbero stati interpretati in modo negativo.

E questo come fu percepito dai soldati? Dopo tutto, molti avevano perso i propri cari a casa; un sentimento di vendetta era stato generato in mezzo a loro. Ricordate Ilya Ehrenburg e il suo "Ammazza i tedeschi!" E poi arrivati nella tana [della bestia], tutto ad un tratto fu detto loro di "mettere da parte la vendetta"...

Naturalmente molti non rimasero soddisfatti di queste spiegazioni per quanto riguarda questo nuovo atteggiamento verso la vendetta. Nei rapporti dei commissari politici vi sono registrate conversazioni tra soldati che mal sopportavano questi ordini: "Prima dicono una cosa, poi un'altra e perché dovremmo provare pena per i tedeschi come se si fossero comportati bene sul nostro territorio"... Ma misure disciplinari dure sulla da un lato e l'amore russo per i bambini, dall'altro (anche i tedeschi riconobbero che i nostri soldati erano molto buoni con i bambini tedeschi e li sfamavano non solo prendendo dai magazzini centrali di cibo, ma anche dalle loro razioni, a volte dando loro tutto ciò che avevano) impedirono che avessero luogo atti di vendetta. Ma la cosa principale, che veniva sottolineata a tutti i livelli, è che nelle azioni "non dovremmo essere come i tedeschi".



Lo storico Yuri Zhukov ha sostenuto che lo stupro e altri crimini furono per lo più perpetrati non da soldati dell'Armata Rossa, ma da ex soldati dell'Armata Rossa appena liberati dai campi di concentramento e dai civili che erano stati deportati in Germania...

Sì, essendo in attesa di rimpatrio, non erano sotto alcun controllo o  comando, e in genere erano piuttosto una folla eterogenea di rimpatriandi. Formarono bande e iniziarono a derubare la gente del posto, al fine di compensare le umiliazioni che avevano sofferto e poiché questo avvenne nella zona di responsabilità delle truppe sovietiche, tutto questo fu attribuito ai nostri soldati. Ci sono altre prove documentali di alleati che, liberati dai campi, si buttarono in saccheggi a Berlino, riempiendo vecchie auto con rottami e a cui, quando uscivano dalla città, veniva detto di riportare indietro quello che avevano preso. Un altro punto: negli stessi rapporti dei procuratori militari si è spesso affermato che furono esaminati casi in cui il presunto stupro non era stato confermato, in cui i comandanti dovettero punire degli innocenti. C'è un interessante diario lasciato dal corrispondente australiano Osmar White, che aveva accompagnato l'esercito americano e che aveva visitato tutte le zone di occupazione. Non provava molta simpatia per noi, ma sostenne che l'Armata Rossa, a differenza degli Alleati, era molto disciplinata; che l'amministrazione sovietica fu molto efficiente non solo nelle azioni di contrasto alla criminalità, ma anche nel campo della rigenerazione urbana e del rifornimento dei beni vitali; e tutti gli orrori che raccontavano dei nostri soldati erano, da un lato, voci e pettegolezzi, e che, dall'altro, questi crimini erano per lo più commessi da coloro che erano in attesa di rimpatrio.

I tedeschi fuggirono dagli anglo-americani verso i russi
E in quei territori, le donne come si rapportavano con i nostri soldati?

Oh, si potrebbe scrivere un trattato intero su questo argomento. Prima di tutto, vi era una differenza colossale di mentalità. Tutte queste storie che i soldati, in particolare quelli provenienti dalle aree rurali, fossero stati scristianizzati e per definizione fossero inclini alla lussuria, sono sciocchezze. Al contrario, la maggior parte di essi era stato allevata nella tradizione patriarcale; per loro era un comportamento semplicemente animale che ungheresi e austriaci avessero abitualmente numerosi rapporti sessuali prima del matrimonio. Quale tipo di donna poteva fare così? Era incomprensibile per la mentalità di un soldato russo. Non dovrei dirlo, perché ciò implicherebbe una certa avversione per queste donne. I comandanti erano in uno stato di shock. Ci sono un sacco di rapporti documentati di gruppi di donne che, guidati dalla loro "Madame", subito offrivano i loro servizi sessuali non appena fossero entrati in contatto con un villaggio. In tutti questi casi la reazione dei nostri ufficiali era arrabbiata e offensiva. Inoltre è stato spesso rivelato che i nazisti acconsentivano in particolare ad un certo numero di donne affette da malattie veneree di far sì che i soldati diventassero inabili al servizio. Non è forse anche questo parte integrante della "Germania stuprata"?
In Romania e Ungheria i nostri soldati visitarono i bordelli, ma, di regola, non molto numerosi: vi andarono per curiosità ricavandone sentimenti spiacevoli e un senso di disgusto e di confusione. L'idea stessa di comprare un'altra persona non si adattava alla mentalità di un uomo sovietico.
Non dimentichiamo che esisteva il fenomeno molto comune della prostituzione militare. Sono conservati diari di donne tedesche, dove filosoficamente sostengono che la prostituzione è una professione alquanto rispettabile. Era molto comune, soprattutto nella zona occidentale di occupazione, dove i tedeschi, tra l'altro, erano riforniti molto scarsamente di alimenti (in contrasto con la zona sovietica, dove i bambini fino a 8 anni di età ricevevano anche il latte). La razione giornaliera tedesca era inferiore a una colazione all'americana. Naturalmente le donne furono costrette a guadagnarsi da vivere nel modo ben noto. Ci furono abbastanza casi di questo tipo di stupro. E se i tedeschi affermarono di aver subito violenza, questa accusa non fu diretta contro di noi, ma contro gli Alleati, da cui i tedeschi terrorizzati fuggivano in massa verso la zona di occupazione sovietica.



E come, tra l'altro, i comandanti statunitensi reagirono ai crimini dei loro subordinati?

Spesso scelsero di non prestare attenzione a loro. I diari dello stesso Osmar White ci dicono che i crimini contro le donne tedesche erano diffusi e che in nessun modo erano contrastati dai comandanti americani; che se avveniva qualsiasi tipo di reazione, accadeva solo per gli stupratori negri.

Razzismo?

Sì. Nella mente degli ufficiali degli Stati Uniti, i negri non dovevano osare alzare una mano contro una donna bianca; se l'avessero fatto, sarebbero stati trattati nel modo consueto degli Stati Uniti. Era diverso per le truppe francesi. Al Senato USA dopo la guerra fu descritto il comportamento dei senegalesi a Stoccarda. Le cifre citate dicono che  in uno o due giorni ci furono circa tremila violentate solo nell'area urbana di Stoccarda. Ancora oggi gli italiani sostengono che l'esercito anglo-americano fu responsabile per le atrocità che hanno avuto luogo sul territorio italiano e che furono commesse dai marocchini. Questi uomini violentarono non solo le donne, ma anche i giovani...

I "goumiers", le truppe marocchine combattenti per i francesi che si resero responsabili di feroci stupri nell'Italia meridionale


Trofei - pezze di tessuto ed aghi
Siamo anche accusati di saccheggio. Quei trofei, tra l'altro: da dove vengono?

Questo è molto interessante. Ci sono intere documentazioni asserenti che furono soprattutto gli anglo-americani ad essere impegnati in saccheggi e secondo un programma ben organizzato: i beni erano caricati su navi e gradualmente questo cominciò a causare ingorghi nei porti. In sostanza essi stavano raccogliendo un vasto assortimento di cose di vario valore. Per quanto riguarda l'Armata Rossa, c'era qualcosa che si può definire  "baraholstvo" [cianfrusaglie].



Di cosa si tratta?

Non era una questione di rapina, ma di raccolta di beni abbandonati in: in case aperte, negozi distrutti, valigie abbandonate... anche quando stavano combattendo e durante le pause nei combattimenti. Ogni tanto i loro comandanti lasciavano inviare dei pacchetti a casa. Ma non spedivano orologi con diamanti incrostati, ma ciò che era necessario in un'economia devastata dalla guerra: set di aghi da cucito - potevano essere scambiati per una buona selezione di prodotti alimentari; pezze di stoffa, perché non c'erano indumenti a casa; molti utensili venivano spediti: martelli, pinze, pialle: le truppe in prima linea sapevano che sarebbero presto tornati a casa e avrebbero avuto bisogno di qualcosa per ricostruire i loro villaggi bruciati. Non si può puntare il dito contro di loro per aver fatto questo. In tutte le lettere allegate ai pacchi, i soldati cercavano di giustificare se stessi davanti alle loro mogli ed ai loro parenti per essersi impossessati di questi stracci e di questa spazzatura. Erano molto disgustati verso se stessi per aver fatto un atto del genere... 



A proposito, vi ricordate la famosa foto scattata al Reichstag, discussa su Internet di recente, in cui su uno dei polsi dell'ufficiale ci sono due orologi?

Ho avuto quella foto per un po 'di tempo. In realtà si tratta, credo, di un orologio e una bussola l'ufficiale comandante indossa. E vi ricordate la foto, in cui un soldato sovietico sta derubando una berlinese dalla sua bicicletta e di come i liberali del Web urlavano al saccheggio? Ma ciò che viene mostrato è un soldato che sta confiscando una bicicletta necessaria all'esercito. Vedete la differenza nel modo in cui questa azione viene vista?



La storia viene cancellata poco a poco
Tra l'altro, per quanto riguarda i liberali di nostra produzione: che interesse hanno a mentire sui propri nonni? 

In realtà ci sono persone che sono pienamente consapevoli di ciò che stanno facendo. Diciamo che c'è un prezzo, anche se non stiamo necessariamente parlando di una ricompensa finanziaria. Ci sono altri mezzi di incoraggiamento: un viaggio all'estero, borse di studio, la cittadinanza... ma c'è anche un ampio strato di professionisti di Internet che stupidamente ripetono una bugia andando dietro il primo gruppo. Le loro menti sono così confuse che sono disposti a credere qualsiasi sciocchezza.

E sono coinvolti in questo, non solo i cricetini della Rete ma anche gli intellettuali. E' il caso di un docente dell'Università federale del Caucaso del Nord, Pavel Polyan, che parlando da una stazione radio molto liberale, alla domanda della sorte toccata ad alcune delle nostre donne che avevano avuto relazioni intime con gli occupanti. Egli dice: "Ci sono stati stupri, ma non ci fu una massiccia ondata di stupri. In ogni caso, non sono commisurati agli ai stupri di massa, che l'Armata Rossa perpetrò impegnata all'entrata in Germania... ". A proposito, c'è molto disaccordo tra gli storici russi su questo tema?

Non voglio focalizzarmi in particolare su alcuni colleghi. Ci sono gli storici della comunità professionale, e ci sono persone che lo sono diventati: li chiamiamo quelli della "storia folk" e sono dei dilettanti che cercano di imporre il loro punto di vista sul pubblico. Così, tra i professionisti non ci sono differenze di opinione su questo argomento e non ci possono essere...

"Questo è un tentativo di privare la gente della loro storia"

E' già abbastanza grave che l'immagine di un soldato russo ubriaco e predatore appaia nei film occidentali, ma noi stessi fare la stessa cosa nei nostri propri film!
Questo non è cominciato ora. Ricordate quanti di questi film ci furono dopo il crollo dell'Unione Sovietica. E le prime immagini che ha mostrato la guerra non dal punto di vista degli insulti, ma da un punto di vista patriottico, è venuto solo nel 2002, con "Zvezda" [The Star]. Tutto ciò che è venuto prima era pieno di miti circa la tirannia di Stalin, il NKVD "sanguinario", lo SMERSH, il servizio speciale che, a quanto pare, fucilava solo buoni agenti  nelle retrovie e terrorizzava le truppe. E siamo stati nutriti dall'idea che la vittoria fosse arrivata nonostante la nostra dirigenza, e da una serie di film in cui si poteva percepire la suggestione nascosta che forse possiamo non aver vinto veramente...

La ragione di ciò?

La Grande Guerra Patriottica [in Occidente: La guerra russo-sovietica 1941-1945, il Fronte orientale (Europa) della Seconda Guerra Mondiale] è ancora nella nostra storia; è l'episodio che unisce le persone, e non è solo nostra, ma riguarda le altre nazioni dell'ex Unione Sovietica. E quando il 9 maggio si cerca di cancellare dalla memoria o di offuscarla, lo scopo di questo è abbastanza ovvio: si tratta di un tentativo di privare la gente della loro storia e per dimostrare che non abbiamo passato di cui essere orgogliosi. Se la maggior parte della popolazione non può vedere questo, allora queste persone non avranno futuro. La comprensione della storia della Grande Guerra Patriottica è da tempo trasformata in un grande campo di battaglia dell'informazione.

Stiamo perdendo questa battaglia?

In generale, sì.

Perché gli storici non si oppongono a questi attacchi alla nostra storia? Perché lo Stato non dice nulla circa la necessità di proteggere la storia dalle falsificazioni e perché nei i film i soldati russi continuano ad apparire come bestiame congelato e perché i liberali tranquillamente continuano a trasmettere sui canali del governo sui "crimini" dell'Armata rossa...

Volete sentire quello che penso su questo? Perché non c'è davvero alcuna azione anti-falsificazione a livello statale. E bisogna essere davvero duri su questo problema. E la cosa dovrebbe essere portata avanti dalla persona che sta in cima. Uno degli imperatori russi, Nicola I, dopo aver in qualche modo scoperto che a Parigi dovesse andar in scena una piéce che infangava il nome dell'esercito russo, chiese che non venisse eseguita. E quando il re di Francia si rifiutò di farlo, sostenendo la libertà di espressione artistica, l'imperatore russo rispose "Beh, ti manderò un pubblico di un milione di persone vestite nei loro cappotti militari, che lo fischieranno. La rappresentazione fu immediatamente annullata...

Potete immaginare qualcuno negli Stati Uniti "per un empito dell'anima" fare un film in cui i soldati americani in Germania solamente stuprano, rubano e bevono?

Credo che sarebbe stato il loro ultimo film nella loro carriera di registi o di scrittori... Essi sono strettamente monitorati nelle manifestazioni di tali "libertà". Si rendono conto di quanto sia pericoloso. Non solo: la ricerca su questo argomento, se viene conservata, non viene pubblicizzata. Tra l'altro, nel 1989, fu pubblicato il libro Other Losses dell'autore canadese James Baca, che ha sostenuto che nei campi nella zona americana di occupazione oltre un milione di prigionieri di guerra tedeschi erano morti di fame. E' stato subito preso di mira dai suoi colleghi e ha annunciato di essere quasi un pazzo...



Da fonti di prima mano
Testimoni oculari della Germania del 1945

"... Alla fine del primo giorno del mio soggiorno a Berlino, ero convinto che la città fosse morta. Gli esseri umani proprio non potevano vivere in questo mucchio terrificante di detriti. Alla fine della prima settimana cominciò a cambiare. La società stava tornando in vita tra le rovine. I berlinesi iniziarono a ricevere cibo e acqua in quantità sufficiente per sopravvivere. Sempre più persone venivano impiegate nelle opere pubbliche, sotto la guida dei russi. Grazie ai russi, con la loro vasta esperienza nel trattare con problemi simili nelle loro città devastate, la diffusione di epidemie era stata messa sotto controllo. Sono convinto che i sovietici fecero in quei giorni di più per la sopravvivenza di Berlino di quanto gli anglo-americani avrebbero mai potuto fare se fossero stati nella posizione dei russi..."



"... Dopo che gli scontri si erano trasferiti sul suolo tedesco, furono i commessi molti stupri da parte dei soldati, sia da parte delle truppe di prima linea e di coloro che venivano subito dietro di loro. Il numero [di questi stupri] dipendeva dall'atteggiamento degli alti ufficiali nei loro confronti... Avvocati riconobbero che a causa di atti sessuali crudeli e perversi perpetrati su donne tedesche, alcuni soldati furono giustiziati dal plotone di esecuzione, in particolare nei casi in cui erano coinvolti negri. Tuttavia, so che molte donne furono violentate da americani bianchi. Non è stata intrapresa alcuna azione contro questi criminali..."




"... Nell'Armata Rossa, una rigorosa disciplina prevale. Rapine, stupri e abusi non avvengono in misura più grande di qualsiasi altra zona di occupazione. Le storie assurde sulle atrocità emergono dalla esagerazione e dalla distorsione dei singoli casi provocate dal nervosismo causato dalle rozze maniere dei soldati russi e dal loro amore per la vodka. Una donna che mi aveva riferito la maggior parte dei racconti di brutalità russa, racconti da far rizzare i capelli in testa, alla fine fu costretta ad ammettere che l'unica prova che aveva visto con i suoi occhi era quella di ufficiali russi ubriachi che sparavano con i loro fucili in aria e alle bottiglie ... "

Dai diari del corrispondente di guerra australiano Osmar White

"... Dopo essermi trasferito a Oberhunden. Ragazzi di colore in azione qui a far Dio sa cosa. Hanno dato fuoco alla casa. Hanno accoltellato tutti i tedeschi con i rasoi e violentato le donne ... "

Dal diario del segnalatore dell'esercito USA Edward Wise

"... Nello stesso giorno ho avuto un colloquio con una bella ragazza ungherese. Quando mi ha chiesto se mi fosse piaciuta Budapest, ho risposto di sì, ma che ho trovato i bordelli imbarazzanti. "Ma perché?" mi ha chiesto la ragazza. "Perché non è naturale; è animalesco ", ho spiegato. "Una donna che prende i soldi e subito dopo ci segue per  'fare l'amore'!". Ci pensò su un momento, poi annuì e disse: "Hai ragione: prendere i soldi prima non è bello ..."



Dalle memorie del militare della cavalleria, Alexander

"... Andammo in una città tedesca, e fummo alloggiati nelle case. Apparve una "Frau". Era di circa 45 anni e chiese di "Herr Kommandant." Dichiarò di essere responsabile del distretto della città e di aver raccolto 20 donne tedesche per i bisogni sessuali (!!!) dei soldati russi... La reazione degli ufficiali fu rabbiosa e offensiva. Buttarono fuori la donna tedesca insieme al suo "distaccamento" pronto all'azione...

Dalle memorie dell'artigliere addetto ai mortai Nahum Orlov

"... Un po' più avanti, ad un passaggio a livello poco prima del paese, ci imbattemmo in un "posto per la raccolta di armi e orologi". pensai di star sognando: i civili, ben pasciuti inglesi prendevano gli orologi dai soldati tedeschi coperti di sporcizia! Da lì fummo mandati al cortile della scuola nel centro del paese. Lì erano stati riuniti un sacco di soldati tedeschi. Vegliavano su di noi, gli inglesi masticando chewing gum tra i denti - che era qualcosa di nuovo per noi - e si vantavano tra di loro deii loro trofei, sollevando alte le braccia, costellate di orologio da polso..."



Dalle memorie del caporale Egon Kopiske

"... Tutto questo è stato acquisito con mezzi del tutto onesti, e non immaginare che in Germania, la rapina e il furto con scasso non vengano ignorati. Completo ordine. Ogni volta che sono comparse cose abbandonate dai "grandi nasi" di Berlino sono state confiscate e sono state distribuite in modo cameratesco a chi interessavano... "


sabato 28 gennaio 2017

Gli stupri dell'Armata Rossa: un'altra grottesca menzogna della ditta Goebbels

REDAZIONE NOICOMUNISTI

DI LUCA BALDELLI

Esempio della propaganda antisovietica e anticomunista fatta passare per storia


Chi, almeno una volta, non ha mai sentito parlare di stupri di massa commessi (così si è tentato di far credere!) dall’Armata Rossa nella Germania occupata durante la Seconda Guerra Mondiale? Chi, almeno una volta, non ha sentito “storici” e polemisti discettare su tale macabro argomento? Ebbene, il tam tam di pseudo – storici, storiografi e “ricercatori” su tale tema è, come sempre, di volta in volta e di caso in caso, o un’operazione propagandistica della peggior specie, naturale prosecuzione della scientifica disinformazione goebbelsiana, o il frutto della creduloneria e della superficialità di pseudo – intellettuali con scarsa o inesistente padronanza dei criteri di ricerca, analisi delle fonti, individuazione delle corrette metodologie per giungere, con rigore e cristallina coerenza argomentativa, alle conclusioni più plausibili e suffragate da fatti.

venerdì 20 gennaio 2017

Il massacro di Katyn del corpo degli ufficiali polacchi

NOICOMUNISTI


REDAZIONE NOICOMUNISTI

Traduzione di Guido Fontana Ros


Presentiamo la traduzione di un riassunto del libro:  Y.I. Mukhin, Katyn Detective, Mosca, 1995, mai comparso in occidente. In questo libro l'autore smonta con estrema chiarezza tutte le bugie e le falsificazioni opera non solo dei nazisti ma anche di moltissimi pseudostorici anticomunisti e revisionisti, non ultimi quelli russi allevati alla scuola dell'infame Gorbachev, riguardo al terribile massacro di Katyn di oltre 11.000 ufficiali polacchi.

mercoledì 11 gennaio 2017

Analisi climatologica dell’agricoltura sovietica. Un miracolo geografico ed economico

NOICOMUNISTI

REDAZIONE NOICOMUNISTI

DI LUCA BALDELLI



Eh ma la produzione agricola dell'URSS è sempre stata scadente e scarsa nonostante gli immensi investimenti...eh, se non fosse stato per le importazioni di prodotti agricoli dagli USA, in Russia si sarebbe sempre fatto la fame... i piani quinquennali favorivano l'industria pesante a discapito dell'agricoltura... il socialismo ha fallito nel nutrire il paese...

Quante volte abbiamo letto o sentito queste scempiaggini?

Il compagno Baldelli, come ormai ci ha abituato, fa giustizia di queste bufale, tanto per rimanere in tema di agricoltura.

ARTICOLO IN PDF


venerdì 6 gennaio 2017

PERCHE' 5 CUBANI ANTITERRORISTI, DA 14 ANNI, SONO IN CARCERE NEGLI USA



REDAZIONE NOICOMUNISTI

DI ANGELO GIAVARINI


Amicuba numero 50 del 5 settembre 2012

Vi sono casi in cui vengono violate norme giuridiche e processuali; è il caso delle condanne a 5 cubani antiterroristi, incarcerati negli Stati Uniti, per la cui liberazione hanno sottoscritto appelli e raccolto centinaia di migliaia di firme in tutto il mondo le Associazioni di Amicizia con Cuba, Istituzioni internazionali, Premi Nobel, Giuristi, Intellettuali, Artisti, Attori Registi, Cantanti di fama mondiale.In questi 14 anni di criminale detenzione nelle carceri Statunitensi dei 5 Patrioti cubani, vi sono state centinaia e centinaia di mobilitazioni in tutto il mondo, manifestazioni, dibattiti, convegni, scritte canzoni e realizzato opere teatrali, girato pellicole, allestito mostre, ma di tutto ciò i grandi media, quelli che straparlano sempre di ''democrazia e di libertà'', quelli che fanno sapere all' ''opinione pubblica mondiale e alla comunità internazionale'' che alla regina Elisabetta II è morto il cane, questi media e mezzi di ''informazione'', ignorano spudoratamente la vicenda assurda e dolorosa di questi 5 antiterroristi cubani, in carcere perché venissero evitate azioni terroristiche sul territorio cubano da parte di mercenari Cia.

Il compagno Angelo Giavarini con la figlia del Che Aleida durante una conferenza al Circolo ITALIA- CUBA  "Celia Sanchez-Marilisa Verti" di Parma


Cercherò, con questo articolo,di essere più esauriente illustrando gli avvenimenti per capire lo svolgersi della vicenda.


Chi sono i 5 eroi cubani e come contattarli:


LA ''STRATEGIA'' DELLA STAGIONE DELLE BOMBE A CUBA 

Negli anni del ''Periodo Especial'' (http://www.partopercuba.it/ciperio.htm ), quelli più duri del dopo dissolvimento dell' URSS, venne attuata una sistematica strategia terrorista a Cuba, dalla Cia, dalla FNCA (Fondazione Nazionale Cubano-Americana), dal Dipartimento di Stato Usa e da numerosi gruppi terroristi come Hermanos al rescate (http://it.wikipedia.org/wiki/Hermanos_al_Rescate), Consiglio per la libertà di Cuba
(http://www.cubainforma.it/2006/terrorismo/occ/clc.htm), Alpha 66 (link trovato solo in inglese:http://en.wikipedia.org/wiki/Alpha_66) ed altre sigle terroriste dirette da quel criminale, assassino di Luis Posada Carrilles e da Orlando Bosch; questi assoldavano mercenari da tutto il Sud e Centroamerica, per mettere bombe in alberghi, hotel, ristoranti, spiagge o locali di intrattenimento come il Tropicana o la Bodeguita del Medio (IL MINISTERO DELL' INTERNO CUBANO ACCUSA: I QUATTRO ATTENTATI IN DUE GIORNI "SONO OPERA DI TERRORISTI ARMATI E INVIATI DAGLI STATI UNITI" L' Avana, bomba nel bar di Hemingway Colpita la "Bodeguita del Medio", storico locale della capitale articolo di Simone Gianfranco sul Corriere della Sera del 6 settembre 1997: http://archiviostorico.corriere.it/1997/settembre/06/Avana_bomba_nel_bar_Hemingway_co_0_97090611384.shtml), ed in altri luoghi dell'Isola, per indurre il turista a rinunciare ad andare a Cuba e incidere sulla già disastrata economia cubana di quel periodo cuasata dall'embargo. Questa venne appunto chiamata ''strategia della stagione delle bombe'' e causò morti e feriti. Fra le vittime ricordiamo il nostro connazionale Fabio di Celmo (intervista di Celmo padre), straziato dall'esplosione di una bomba al Hotel Copacabana di La Habana il 4 settembre 1997. Questo ordigno fu collocato da un mercenario salvadoreno, Cruz Leon (http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/293150.stm), tutt'ora nelle carceri dell'isola (1). Dopo le azioni terroristiche provenienti da questi gruppi (ricordiamo che Cuba ha subito attentati e sabotaggi da parte del terrorismo Usa che hanno causato ben 3478 morti e 2099 feriti, fra i quali numerosi mutilati a vita, oltre a ingenti danni materiali ed economici, causati anche da un cinquantennale ''bloqueo'' criminale e genocida), da parte del governo cubano venne deciso che, allo scopo di prevenire ulteriori stragi, venissero infiltrati agenti cubani all'interno dei gruppi mafiosi e terroristi della Florida e soprattutto di Miami, nei covi da loro diretti e frequentati, che le autorità federali mai avevano toccato. Dopo le numerose note di protesta del governo cubano a quello statunitense anche in sede ONU, nel 1998 il presidente Clinton attraverso l' FBI acconsentì allo svolgimento di una riunione dove venne fatta la proposta di collaborare con Cuba per eliminare queste organizzazioni e movimenti che costituivano vere e proprie centrali eversive; ma le pressioni politiche interne fecero cambiare idea alla Casa Bianca e, pochi mesi dopo, quando il governo dell'Avana (fidandosi per la prima volta), inviò quelle informazioni costituite da documenti, filmati e registrazioni che confermavano la presenza di organizzazioni terroristiche anticubane in Florida, il governo degli Stati Uniti, anziché porre fine alle attività terroristiche, autorizzò l' FBI all'arresto e alla detenzione dei 5 Patrioti antiterroristi cubani. Era il 12 Settembre 1998.

(1) vedere il Film * La sottile linea della verità * (cuando la verdad despierta ) del Regista italiano Angelo Rizzo.







DALL'ARRESTO AI PROCESSI FARSA 

Antonio Guerrero, Ramon Labanino, Fernando Gonzales, Gerardo Hernandez, Renè Gonzales, vengono arrestati ed incarcerati mentre svolgono l'incarico di conoscere, nelle stesse '' viscere del mostro'' (come lo chiama Josè Martì ), i piani operativi contro il governo ed il popolo cubano. Così le vittime diventano i giudicati per poi essere condannati senza un giusto processo. Dopo numerose eccezioni della difesa e grazie pure alle numerose e forti mobilitazioni in tutto il mondo (senza alcun accenno da parte dei media internazionali e nazionali), recentemente alcune di queste sentenze sono state riviste e ci sono state alcune riduzioni alle pene:Ramon Labanino: da una pena di 1 ergastolo + 18 anni, attualmente ha una pena ridotta a 30 anni; Antonio Guerrero da 1 ergastolo + 10 anni, a 21 anni e 10 mesi + 5 anni di arresti domiciliari con libertà vigilata; Fernando Gonzales da 19 anni a 17 anni e 9 mesi; Gerardo Hernandez non ha avuto alcun sconto pena e mantiene i 2 ergastoli + 15 anni di carcere; Renè Gonzales, il suo caso ora è diverso, perché dopo aver ricevuto 15 anni di detenzione iniziale, dal 7 ottobre 2011 vive agli arresti domiciliari con libertà vigilata nella citta' di Miami dopo aver scontato 13 anni di carcere a Marianna (Florida), ora deve scontare altri 3 anni a Miami, città covo di mafiosi e terroristi della Florida. In questa città ha già subito minacce scritte e comunicate e si teme per la sua incolumità personale; probabilmente dà maggiore garanzia di sicurezza una cella di un carcere. Il suo caso negli ultimi mesi le Associazioni di Solidarietà con Cuba hanno cercato di portarlo a conoscenza nel modo più assordante verso l'opinione pubblica mondiale ed ha riguardato la grave malattia che ha colpito suo fratello Roberto, uno dei suoi avvocati nella causa. Grazie ad una petizione mondiale di elementare umanità sostenuta dalla difesa, René è stato autorizzato ad andare a Cuba dal 28 marzo 2012 al 13 aprile 2012 per riuscire finalmente a rivedere suo fratello Roberto, prima della sua morte avvenuta pochissimo tempo dopo.

Sono state scritte alcune decine di migliaia di pagine di atti istruttori contro i 5 e CONTRO la loro ingiusta detenzione nelle carceri degli Stati Uniti. Dalle centinaia di manifestazioni di protesta in tutto il mondo, marce, incontri pubblici, esposizioni di pittura (compresi i lavori dei 5 cubani detenuti, come le caricature di Gerardo o le Poesie di Antonio, per farli conoscere ed apprezzare sempre più), alle proiezioni di pellicole, sit-in, raccolte di firme che si susseguono ad un ritmo incalzante dal 1998 ponendo ben in evidenza le parole SOLIDARIETA' e LIBERTA', di tutto questo ben poco è stato pubblicato sui periodici, letto o fatto conoscere dai ''liberi'', ''democratici'', ''indipendenti'' mezzi di comunicazione e di informazione.Le pressioni hanno però portato al risultato che finalmente, dopo questi lunghi anni di carcere, il Tribunale della Corte Federale di Atlanta, con una sentenza che rigettava il primo processo di Miami, ha emesso un documento per cui i 5 patrioti cubani dovevano essere sottoposti ad un serio processo o liberati immediatamente, riscontrando che non avevano commesso i delitti per i quali erano stati incriminati. Oggi sappiamo che il procedimento giudiziario eseguito contro di loro nei tribunali della Florida, è risultato irregolare; non solo perché il procedimento non corrispose mai a quel che si chiama ''un debito processo legale'', ma perché è stato accertato che i giudici e le giurie della Corte hanno agito influenzati da azioni comprensive di minacce. Come ben sappiamo la campagna di stampa contro i 5 fu finanziata e pagata per riempirla di menzogne che influissero sulle decisioni dei Tribunali di Giustizia degli USA: testimoni impauriti o comprati servirono come prove davanti a giurati e giudici; documentazioni tratte da dichiarazioni false e calunniose hanno permesso alla procura di portare accuse infondate. Come detto, la stampa internazionale, per molto tempo, ha nascosto questo caso evitando di darne notizia tanto che il ''COMITATO INTERNAZIONALE per la LIBERAZIONE dei 5'', composto anche da 10 Premi Nobel, il 3 marzo 2004 ha dovuto comprare una pagina del New York Times, pagandola la modica cifra di 60.000 dollari; un episodio che ribadisce la irreversibile crisi di credibilità di un giornalismo supponente ed ipocrita, teso ormai a nascondere tutto ciò che non conviene alla politica e all'economia degli Stati Uniti e di buona parte dell'Occidente. Da numerose parti del mondo si sentono, in tutte le lingue, richieste e domande al governo della Casa Bianca per la scarcerazione ed il ritorno dei 5 a Cuba. Pur non avendo eccessiva fiducia in un gesto di umanità, oltre che politico, di Obama, riteniamo che proprio da lui possa arrivare la via per la libertà dei 5 eroi cubani, con un uso legittimo delle sue facoltà costituzionali, se volesse, potrebbe infatti porre fine a queste criminali, crudeli ed ingiuste pene detentive.

Sitografia

Pdf del Volantino sulla storia dei 5 eroi cubani da ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIA CUBA,Lombardia:


Introduzione di Gianni Mina' al libro ''Il terrorismo degli Stati Uniti contro Cuba'' http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o6413

15^ Anniversario della morte di Fabio di Celmo, italiano ucciso dai terroristi anticastristi in un albergo a Cuba. Il governo Usa parla di lotta al terrorismo, ma usa due pesi e due misure. In questo frangente, come in molti altri casi, i terroristi non solo non li persegue ma li foraggia e protegge.http://www.granma.cu/italiano/esteri/4-septiembre-fabio-di-celmo.html

Canzone per la liberazione dei 5 eroi cubani: http://www.youtube.com/watch?v=epWfFg6m9PoVolveránCanción del autor Iraldo Leiva, interpretada por José Carlos y el Coro Prisma, dedicada al VII Coloquio Internacional por la Liberación de Los Cinco Héroes y contra el Terrorismo, realizado en Holguín del 16 al 20 de noviembre de 2011.



Daniele Silvestri: «Cohiba»
"L'america ci guarda
non proprio con affetto
Apparentemente placida ci osserva
Ma in fondo, lo sospetto
Che l'america, l'america ha paura
Altrimenti non si spiega come faccia
A vedere in uno stato in miniatura
questa orribile minaccia"


mercoledì 4 gennaio 2017

Mandel’stam: vittima di Stalin o dell’eversione antistalinista ed antisovietica?

REDAZIONE NOICOMUNISTI

DI LUCA BALDELLI



Un’altra presunta “vittima” dello stalinismo: il poeta e scrittore Osip Emil’evic Mandel’stam.

Fu veramente una vittima del “peggiore tiranno” del secolo scorso?

Oppure siamo di fronte all’ennesima menzogna della propaganda anticomunista?

Come andò realmente questa vicenda ce lo spiega il compagno Luca Baldelli.