domenica 30 marzo 2014

Alcuni procedimenti "dimenticati" dei Processi di Norimberga

REDAZIONE DI NOICOMUNISTI

di Guido Fontana Ros




Se si chiede all'uomo della strada cosa siano i Processi di Norimberga, la stragrande maggioranza delle risposte sarà connotata dalla totale ignoranza. Pochi, ricorrendo a vaghi ricordi scolastici, menzioneranno Hitler e il nazismo, pochissimi "acculturati" da frottole raccontate dagli storici revisionisti alla Faurisson parleranno di montatura dei vincitori ma nessuno menzionerà gli "altri" processi che si svolsero dal 1945 al 1948. E' bene ricordare che a Norimberga si svolsero ben 13 processi. Il più dimenticato è quello che si svolse a carico dei finanziatori occulti del nazismo; a questo punto a qualcuno verrà in mente il nome dell'industria che, per antonomasia, rappresenta l'industria bellica: Krupp. Certo i dirigenti di questo gruppo industriale furono processati ma i maggiori finanziatori e pupari dietro le quinte furono i dirigenti della IG Farben, gigantesco cartello, all'epoca il più grande del mondo, di industrie petrolchimiche e farmaceutiche.
Chiaramente non si vuole togliere una briciola di responsabilità dalle spalle dei nazisti come Hitler, Himmler, Goering, Goebbels, Rosemberg, Bormann e gli altri ma senza l'appoggio straordinario delle multinazionali di allora mai il nazismo sarebbe salito al potere. Multinazionali non solo tedesche ma soprattutto USA, ma questo sarà il probabile contenuto di una serie di articoli successivi.
Vediamo in breve quali accuse vennero rivolte ai dirigenti della IG Farben.
La versione ufficiale della storia, studiata a scuola, diffusa nei mass media ci fa apparire il nazismo come il frutto velenoso di un gruppo di pazzi capeggiati da quello che il più pazzo di tutti: Adolf Hitler; non è così. Il nazismo e il fascismo vennero accuratamente pianificati e finanziati dalle élites finanziarie per mantenere ed accrescere enormemente i loro profitti, insomma erano e sono la loro risposta al "peccato originale" del capitalismo: la caduta tendenziale del saggio di profitto. Questo con buona pace di giovani ebeti, sedicenti comunisti, che amoreggiano con i nazisti e i fascisti in quanto anticapitalisti e antimperialisti.
I documenti del processo contro l'IG Farben svelano come la II Guerra Mondiale fosse  stata pianificata a Francoforte presso la sede della summenzionata multinazionale nel 1936. Là fu concepito il cosiddetto piano dei 4 anni dedicato alla conquista dell'Europa cui sarebbe conseguita quella dell'Eurasia, dell'Impero britannico, degli Usa e del resto del mondo. In ogni paese conquistato le locali industrie petrolchimiche e farmaceutiche sarebbero divenute di proprietà 
della IG Farben a costo zero.


Il piano sarebbe indubbiamente riuscito se a oriente della Germania non vi fosse stata la potenza del più grande stato socialista del mondo: l'Unione Sovietica del compagno Stalin.
La IG Farben non si limitò a pianificare la guerra e a finanziare il nazismo ma organizzò e sfruttò ampiamente (con la collaborazione dell'IBM tra l'altro) il lavoro schiavistico degli internati nei campi di sterminio nazista, infatti a circa 6 km da Auschwitz realizzò il più grande complesso industriale dell'epoca in Europa, spendendo quasi 8 miliardi di euro attuali forniti dalla Deutsche Bank. Non si "limitò" a sfruttare alla morte gli internati ma li utilizzò anche per sperimentazioni medico-farmaceutiche. Già, questi inumani esperimenti non erano dovuti solamente al sadismo di alcuni psicopatici SS, erano effettuati per testare farmaci brevettati dalla Bayer e dalla Hoecst.
Purtroppo grazie a protezioni di altissimo livello, questi nemici dell'umanità, cane non mangia cane, subirono miti condanne detentive che neppure scontarono interamente. Negli anni '50 del secolo scorso erano di nuovo agli stessi posti di prima della guerra...
Abbiamo appena scoperchiato la copertura del letamaio, dietro ai tedeschi della IG Farben vi sono quasi tutte le dinastie delle multinazionali USA, le stesse che spingono il governo USA ad aggredire il mondo intero per esportare la "democrazia" come i recenti eventi ci mostrano.
No, il nazismo non è mai morto, è il vero volto senza belletti, del capitalismo.
Chi volesse approfondire la questione può visitare questo sito che ospita migliaia e migliaia di pagine microfilmate in inglese e tedesco degli atti del procedimento contro la IG Farben.

ATTI DEL PROCESSO ALLA IG FARBEN NEL QUADRO DEI PROCESSI DI NORIMBERGA


sabato 29 marzo 2014

Introduzione di 1937.Stalin'justice: not subject to appeal di Grover Furr e Vladimir Bobrov

REDAZIONE NOICOMUNISTI

Traduzione di Guido Fontana Ros e Davide Spagnoli, revisione testo a cura di Danila Cucurnia

FONTE ORIGINALE


TRADUZIONE IN PDF


Secondo la storiografia "ufficiale" nel 1937, in URSS, infuria il "Grande Terrore", espressione coniata da Robert Conquest, maestro di disinformazione a libro paga dei servizi segreti britannici. La versione ufficiale è che i Processi di Mosca e la repressione dei complotti miranti al rovesciamento del governo sovietico siano frutto di una montatura del "paranoico" Stalin. Versione purtroppo condivisa da molti compagni che, nella loro ignoranza, continuano a ripetere pappagallescamente. A questo stato di fatto hanno contribuito e continuano a contribuire attivamente i troskisti che non a caso occupano spesso posti importanti nel mondo accademico e godono di ottima accoglienza sui mass media. 
Queste tonnellate di lerciume scaraventate addosso al governo sovietico del compagno Stalin, in realtà servono a nascondere un fatto inaccettabile: la gente non solo non deve sapere ma neanche sospettare che il sistema socialista è infinitamente migliore del sistema capitalista; in URSS, pur tra enormi difficoltà e mille contraddizioni, il sistema socialista funzionò in modo straordinario.
Questo libro articolato in saggi, sulla base della documentazione reale, getta nuova luce su quegli anni. 
Prossimamente sarà nostra cura tradurre un importante saggio di questo libro, seguendo la nostra linea di rendere disponibili interessanti testi ai compagni che non conoscono l'inglese o il russo.

venerdì 14 marzo 2014

Domande e risposte sul Massacro di Katyn




DOMANDE E RISPOSTE SUL “MASSACRO DI KATYN”

 A cura di Guido Fontana Ros della Redazione Noicomunisti





Una delle immagini dell'esumazione del 1943

Introduzione

Questa strage appare nei libri di storia e nei media come il “crimine” più documentato e accertato di Stalin e dei suoi collaboratori. Non è così!
Si vuole con questo breve scritto dare ai compagni argomentazioni rigorosamente storiche che smantellano “la versione ufficiale”.
In lingua italiana vi sono, disponibili in rete, 2 testi che criticano la “versione ufficiale”[1]. Sono traduzioni di testi scritti in inglese ma è in lingua russa che si trovano molti materiali estremamente interessanti[2] [3].
Per facilitare la lettura, questo testo è strutturato in domande e risposte. Naturalmente per coloro che vorranno approfondire, sono inseriti in nota, i testi e i link attinenti.

 1)   Cosa

Propaganda nazista

Si tratta dell’uccisione di ufficiali, poliziotti, gendarmi e secondini polacchi. L’ammontare delle vittime, molto più basso all’epoca della “scoperta”, è stato aumentato dagli ultimi “studi” dalle circa 3.000 persone iniziali a 21.857!

 

2)  Quando

L’esecuzione di massa è avvenuta nella primavera del 1940, probabilmente nei mesi di aprile – maggio. Il ritrovamento dei corpi venne annunciato da Radio Berlino, il 13 aprile 1943, attribuendone la responsabilità ai sovietici[4].

3)  Dove

Vicino alla Foresta di Katyn, località a poca distanza dal villaggio di Gnezdovo, Oblast’ (provincia) di Smolensk, Russia occidentale.

4)  Come

I prigionieri furono uccisi con un colpo alla nuca[5]. Alcuni direttamente a Katyn, altri in altre località.

Domande e risposte

1)   Cosa


Perché si parla di prigionieri polacchi?
Perché furono catturati alla fine del settembre 1939 quando la Polonia crollò sotto l’aggressione nazista. L’Armata Rossa, in osservanza del Trattato Ribbentrov – Molotov[6], avanzò per occupare i territori che erano stati strappati all’URSS con il Trattato di Riga[7] del marzo 1921 che stabilì le frontiere sovieto – polacche.
Immagine propagandistica polacca del 1920
Perché quando si parla di prigionieri polacchi, ci si riferisce per lo più a ufficiali, poliziotti e guardie polacche?
A seguito del conflitto polacco – sovietico, furono fatti prigionieri dai polacchi molti soldati dell’Armata Rossa. Un recente studio russo[8] stima il numero dei prigionieri russi finiti nei campi polacchi a 165.550; di questi ne tornarono in patria 75.699. Cosa successe agli altri 89.851? Qualcuno evase, altri passarono ai polacchi ma la stragrande maggioranza morì; morì di fame, di malattie, di freddo, di maltrattamenti e di esecuzioni arbitrarie.
In Bielorussia, in Volinia e nell’Ucraina occidentale, sotto il controllo polacco, si attuò una politica imperialista di “polonizzazione” con arresti arbitrari e uccisioni di comunisti, sindacalisti, contadini e cittadini ucraini, bielorussi ed ebrei.
E’ logico che a questi polacchi, implicati in crimini, le autorità sovietiche presentarono il conto.
Quindi vennero fucilati tutti?
NO! Fu esaminato ogni singolo caso e solo coloro che risultarono colpevoli dei reati più gravi furono fucilati. Gli altri furono internati in campi correzionali di lavoro. A questo riguardo, ad esempio L. M. Kaganovich (nauseante biografia anticomunista, tipica di Wikipedia)[9], ebbe a dichiarare[10] che nella primavera del 1940, il governo sovietico, aveva dovuto prendere una decisione difficile: la fucilazione di 3.196 cittadini polacchi che si erano macchiati di crimini. Questi crimini non riguardavano solo i casi sopra elencati ma si estendevano anche al periodo seguente all’occupazione sovietica di quelle terre. L. M. Kaganovich dice letteralmente: ” … gli stupratori, i banditi e gli assassini.”.
E’ vero che furono punite le loro famiglie?
Solo in alcuni casi a seconda del loro grado di coinvolgimento. Furono trasferiti all’interno dell’URSS e questo fu la salvezza di molti polacchi, infatti la maggior parte di coloro che rimasero in Bielorussia, Volinia e Ucraina furono uccisi dai nazisti o dai collaborazionisti ucraini dell’UPA[11] di Stepan Bandera[12].
QUESTI FURONO I SOLI POLACCHI A ESSERE FUCILATI NELLA PRIMAVERA DEL 1940 DALLE AUTORITA’ SOVIETICHE!

2)   Quando


E’ vero che le esecuzioni avvennero nella primavera del 1940?
Se ci si riferisce alle esecuzioni di criminali di guerra polacchi di cui sopra si è detto, è vero. Se ci si riferisce ai corpi “scoperti” dai nazisti nel 1943 è falso.
Documento riportante una data successiva al 1940
Quindi ci sono prove della falsità della datazione nella “versione ufficiale”?
SI’. Ve ne sono parecchie. Vediamone un elenco.
  • a)     Il buono stato di conservazione dei cadaveri, dei loro indumenti e delle parti metalliche di questi ultimi. L’Ucraina, non è proprio famosa per il suo clima secco e desertico che è favorevole alla conservazione dei cadaveri… ; dall’aprile – maggio 1940 all’aprile 1943 sono trascorsi 3 autunni piovosi e 3 inverni nevosi che avrebbero dovuto decomporre in modo maggiore i resti riesumati.
  • Alcuni degli anatomo - patologi forensi che stilarono i rapporti per conto dei nazisti, in seguito dichiararono che, per ovvie ragioni, non poterono affermare che, in realtà, quei corpi non erano stati sepolti più di 2 anni prima. Inoltre testimoni oculari, le esumazioni furono eseguite da prigionieri russi, affermano che i cadaveri venivano estratti abbastanza rudemente senza tuttavia che se ne staccassero parti.
  • Furono trovati documenti sui cadaveri polacchi dalla Commissione Burdenko (Commissione istituita dal governo sovietico nel 1944 per indagare il massacro) risalenti al 1941, un anno dopo la supposta esecuzione per mano sovietica[13].
  •       C’è addirittura un documento, prodotto dai nazisti nel 1943 che riporta una data successiva all’aprile – maggio 1940 (della serie, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi)[14]
  •      Nel 2010 cominciano gli scavi condotti da una squadra archeologica ucraino – polacca a Volodymyr-Volyns‘kiy, in Ucraina[15]. In alcune fosse comuni, fra i molti cadaveri di uomini, donne bambini furono rinvenute le piastrine di identificazione di 2 prigionieri di guerra polacchi. Sono stati identificati e risultavano essere tra i fucilati di Katyn. Ma Katyn è a diverse centinaia di km di distanza e gli archeologi hanno datato questa sepoltura al 1941.
Katyn è lontana nello spazio e nel tempo…  (in corsivo le obiezioni a queste scoperte)
Nessun problema: sono stati i malvagi uomini del NKVD sovietico.
Ma non risulta che abbiamo mai ucciso bambini.
Non importa, questa volta l’hanno fatto.
Ma i bossoli ritrovati sono quasi tutti di produzione tedesca e sono stati fabbricati nel 1941.
Non importa, i malvagi russi hanno adoperato armi tedesche per far ricadere la colpa sui nazisti.
Ma la disposizione dei cadaveri è “a scatola di sardine”, la disposizione favorita dal criminale di guerra nazista F. A. Jeckeln[16].
Ah bè, non è vero, i corpi sono disposti alla rinfusa e F. A. Jeckeln ha cominciato a usare tale disposizione più tardi.
Le fotografie degli archeologi dimostrano il contrario e a riguardo dell’uso più tardivo della “disposizione a scatola di sardine” dove sono le prove?
Silenzio…e poi un grido: “Allora le foibe?

3)   Dove

Perché a Katyn?
Perché questi prigionieri di guerra polacchi, internati in quanto coinvolti in crimini di guerra o ostili al potere sovietico (i soldati semplici furono rimessi in libertà), erano impiegati nella costruzione e nella manutenzione di strade nell’oblast di Smolensk. A supporto di questa affermazione vi sono i documenti di trasporto verso campi per “compiti speciali” del NKVD[17] e diverse dichiarazioni di testimoni oculari[18]. Questi prigionieri erano rinchiusi nei campi di Kozel‘sk,  Starobelsk e  Ostashkov.

4)   Come


Come furono uccisi? Fucilati tipo plotone d’esecuzione  o con un colpo  alla nuca?
Furono uccisi con un colpo alla nuca e i bossoli sono per lo più calibro 9 mm. L’NKVD aveva in dotazione pistole Tokarev TT 39 di calibro 7,62 mm.
Come la mettiamo col fatto che i nazisti non usavano quel metodo di esecuzione che era invece usato dal NKVD russo?
Molto semplice: è una stupidaggine, i tedeschi utilizzavano anche il metodo del colpo di pistola alla nuca, ci sono innumerevoli testimonianze a riguardo. Ad esempio, al riguardo di Katyn, un reduce tedesco scriveva al Times di Londra nel 1971: “Come soldato tedesco, all’epoca convinto della giustezza della nostra causa, ho preso parte a molte battaglie e azioni durante la campagna di Russia. Non sono stato a Katyn né nella vicina foresta. Ma ricordo bene il clamore che sorse quando nel 1943 fu data notizia della scoperta dell’orrenda fossa comune vicino a Katyn, la cui area era allora minacciata dall’Armata Rossa. “Josef Goebbels, come dimostrano i documenti storici, ha ingannato molte persone. Dopo tutto, questo era il suo lavoro e in pochi metterebbero indubbio la sua completa padronanza di questa attività.  Ciò che sorprende, tuttavia, è che ne abbiamo la dimostrazione nelle pagine del «Times» a distanza di più di trent’anni. Scrivendo per esperienza, io non credo che - in quel momento avanzato della guerra - Goebbels sia riuscito a ingannare molti soldati tedeschi in Russia sulla questione di Katyn … I soldati tedeschi sapevano benissimo sparare alla nuca … Noi soldati tedeschi sapevamo che gli ufficiali polacchi erano stati mandati all’altro mondo da noi stessi e da nessun altro”. 
Walther P 38 in 9mm usata dalla Wermacht
Ma i russi non potevano aver usato armi tedesche?
Certo, ma perché farlo nell’aprile – maggio 1940 (data che si è visto falsa) quando l’attacco all’URSS avvenne alla fine del giugno 1941? Erano forse in grado di prevedere il futuro? Nel 1941 non avrebbero più potuto uccidere a Katyn alcun polacco perché la provincia di Smolensk venne occupata nel luglio di quell’anno dai nazisti.
Inoltre Goebbels nel suo diario annota:”…sfortunatamente, munizioni tedesche sono state trovate nelle fosse a Katyn…è essenziale che questo incidente rimanga segreto. Se venisse a conoscenza del nemico, l’intero affare di Katyn dovrebbe essere lasciato cadere.” (8 maggio 1943)
W. Schellemberg[19], il capo del servizio dell’intelligence delle SS, durante uno degli interrogatori cui lo sottoposero gli Alleati ammise[20] che l’intera vicenda di Katyn era una macchinazione nazista. Curiosamente i verbali di questi interrogatorio sono spariti dai National Archives americani[21]
Se sono stati i nazisti a farlo, la domanda è perché?
Dal punto di vista della “disinformazione” è stato un capolavoro di Goebbels. Infatti, i rapporti diplomatici già molto tesi, fra il governo polacco in esilio del generale Sikorsky (feroce anticomunista e nazionalista polacco) e quello sovietico furono rotti. E l’efficacia dell’operazione nazista è provata ancora oggi, dopo la fine della Guerra Fredda, dal fatto che la responsabilità sovietica del “Massacro di Katyn” è diventata un dogma per ogni buon progressista.
La prima di 4 pagine dell'ordine di Beria
Ma io sono al corrente che, ufficialmente, il governo russo con Gorbachev e poi con Yeltsin, ammise la responsabilità sovietica, producendone addirittura la prova materiale. Come la mettiamo?
Bene, abbiamo calato l’asso di bastoni? Cattive notizie, la briscola è un’altra…Stiamo parlando del famoso, sarebbe meglio dire famigerato, ordine[22] di Beria[23], siglato anche da Stalin in persona?
Sì? Ci sono ottime probabilità che sia un falso e neanche fatto molto bene.
Stiamo parlando del documento firmato da Beria che disponeva l’esecuzione dei prigionieri polacchi. Fu rinvenuto nel famoso “Pacco Chiuso n° 1” nel 1992, insieme alla lettera di Shelepin a Khrushchev, del 1959, dove si suggeriva la distruzione di tutta la documentazione sovietica su Katyn.
Nel 2010, il deputato della Duma Viktor Ilyukhin, afferma pubblicamente che ci si trova di fronte a una falsificazione. Infatti dichiara che venne avvicinato il 25 maggio 2010, da un misterioso personaggio (di cui non fa il nome per ragioni di sicurezza) che gli rivela di essere uno dei falsari di questi documenti. In pratica i servizi del governo russo avevano messo insieme una squadra di falsari con il compito di falsificare quanti più documenti possibili sulla storia sovietica precedente all’era di Khrushchev. La squadra era composta fra gli altri dal colonello Klimov, dal Direttore degli Archivi Nazionali Russi Rudolf Pichoya, dallo stretto collaboratore di Yeltsin M. Poltoranin, da G. Rogozin vice capo della sicurezza del presidente.
Comunque, il famoso ordine di Beria composto di 4 pagine dattiloscritte, secondo il perito giudiziario  Eduard Petrovich Molokov risulta scritto da 2 macchine da scrivere diverse.[24] Vengono utilizzate espressioni mai utilizzate in nessun documento del NKVD come l’abbreviazione “kr” per controrivoluzionari, l’Ucraina e la Bielorussia definite proprio così senza la sigla RSS (Repubblica Socialista Sovietica) come era in uso allora nei documenti del NKVD.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             


[4] Amtliches Material zum Massenmord von Katyn (Berlin: Zentralverlag der NSDAP, Franz Eher Nachf. G.m.b.H., 1943
[8] Rossiia i SSSR v Voinakh XX Veka. Poteri Vooruzhennykh Sil. Statisticheskoe issledovanie. Ed. G.F. Krivosheev. Moscow: "OLMA-PRESS", 2001. (“La Russia e l’USSR nelle guerre del XX° secolo. Perdite militari. Un’inchiesta statistica”)
[9] http://it.wikipedia.org/wiki/Lazar%27_Moiseevi%C4%8D_Kaganovi%C4%8D

[13] Vedasi secondo link della nota 1
[15] Come sopra
[17] Vedasi secondo link della nota 1
[18] Vedasi primo link della nota 1
[19] http://it.wikipedia.org/wiki/Walter_Schellenberg
qui l'articolo del New York Times del 29 giugno 1945 pag. 2

[20] qui l'articolo del New York Times del 29 giugno 1945 pag. 2
http://chss.montclair.edu/english/furr/research/nytonkatyn062945.pdf

[21] Doerries, p. 45, concernente il rapporto dei servizi segreti  “Report on the Interrogations of Walter Schellenberg, 27 June - 12 July 1945”, marchiato con “Secret”: “Anche altre parti di questo rapporto danno l’impressione di essere incomplete ...”. Anche n.218, p. 353

La versione "ufficiale" del "Massacro di Katyn" confutata? di Grover Furr


La Redazione di NOICOMUNISTI presenta un fondamentale saggio del Professor Grover Furr che demolisce, prove storiche alla mano, la versione del "mainstream" ufficiale, spudoratamente anticomunista, che attribuisce la responsabilità dell'uccisione di migliaia di prigionieri polacchi nel sito di Katyn al governo sovietico.
Alla traduzione hanno lavorato Guido Fontana Ros e Davide Spagnoli, mentre Danila Cucurnia e Simone Donnini hanno curato la revisione di bozza.



Qui di seguito una breve sinossi del documento:

1) In Ucraina la scoperta di un luogo dove i tedeschi hanno fatto un omicidio di massa.


Nel 2011 e nel 2012 una squadra archeologica polacco - ucraina, scavò parzialmente un sito di esecuzioni di massa nei dintorni della città di Volodymyr-Volyns‘kyi, in Ucraina. I bossoli rivenuti provano che le esecuzioni non ebbero luogo prima del 1941. Nella fossa di sepoltura furono trovate le piastrine di due poliziotti polacchi che in precedenza si pensava fossero stati uccisi dai sovietici, nell’aprile - maggio 1940, centinaia di miglia più lontano. Queste scoperte gettano seri dubbi sulla versione canonica o “ufficiale” degli eventi noti come “Massacro di Katyn”.



2) Jósef Kuligowski



Nel maggio del 2011 gli organi di informazione polacchi riportavano la notizia che una piastrina numerata di metallo, dissepolta dalla squadra archeologica ucraina, era stata identificata essere di quella di un poliziotto polacco, Jósef Kuligowski che fino a quel momento si riteneva fosse stato ucciso dal NKVD a Kalinin (ora Tver‘), in Russia e sepolto con altre vittime del genere a Mednoe, al di fuori della città.





3) Ludwik Malowiejski



Nel settembre 2011 i media polacchi riportarono che la piastrina numero 1099/II, appartenente al sottufficiale anziano di polizia (starszy posterunkowy) Ludwik Małowiejski, era stata rinvenuta nelle fosse comuni di Volodymyr - Volyns‘kiy. Si presumeva che anche Małowiejski, come Kuligowski, fosse una vittima del “Massacro Katyn”; il suo corpo venne sepolto in una fossa comune a Mednoe vicino a Kalinin, dove erano sepolte – sempre veniva presunto – altre vittime eliminate dal NKVD a Katyn nel 1940.



4) Dove ci conduce questo?



Dove ci conduce questo? A “noi”. Voglio dire a quei ricercatori che sono stati affascinati dall’incertezza e dalla controversia politica, dalla sfida di tutte le prove contraddittorie e dal mistero per il quale ho chiamato questo evento: “Giallo della foresta di Katyn”.



5) La Commissione Burdenko



La questione è: il nome di un prigioniero su una “lista di trasferimento”, significa che questi sia stato giustiziato dai sovietici nell’aprile-maggio del 1940 o in qualsiasi altro periodo? Questo ci obbliga a dare uno sguardo più da vicino al Rapporto della Commissione Sovietica Burdenko del gennaio 1944.



6) Cosa successe realmente?



Le scoperte nelle fosse comuni a Volodymyr - Volyns'kiy costituiscono un colpo letale per la versione “ufficiale” del “Massacro di Katyn”.



7) Conclusione

Informazioni biografiche sull'autore possono essere reperite su:


I suoi articoli spesso sono ospitati sul sito personale: