sabato 30 marzo 2019

Il ministro degli Esteri della Federazione Russa a San Marino


Testo dell'introduzione e traduzione dal russo

 di Davide Spagnoli





Pochi media hanno dato spazio alla notizia della visita ufficiale che il Ministro degli Esteri della Federazione russa, Sergey Viktorovich Lavrov, ha compiuto il 21 marzo scorso nella Repubblica di San Marino.
Secondo RTV San Marino:
«A completare il quadro di una visita storica, la composizione della delegazione russa, numerosa e di altissimo livello. Ad accompagnare Lavrov anche il Vice Ministro, l'Ambasciatore Razov e il Direttore del Dipartimento Stampa del Ministero degli Esteri. Senza dimenticare i membri dello staff, la sicurezza, una decina di giornalisti, due operatori e altrettanti fotografi pronti a raccontare – in diretta streaming– i momenti salienti a Palazzo Begni.».
Dunque si è trattato di una visita molto importante tanto per la Repubblica di San Marino quanto per la Federazione russa.
Ma è sul contenuto dei colloqui e del memorandum firmato dalle parti che i media italiani si chiudono in un riserbo che, invece, non è presente nelle fonti russe.
Da un lungo, interessante e documentato servizio dell’agenzia russa TASS, oggetto della traduzione che presentiamo, apprendiamo che:
«[…] accordi per ampliare la cooperazione finanziaria ed economica, nonché i legami nel settore dell'agricoltura e del turismo. Lavrov ha dichiarato che durante l'incontro hanno anche discusso le prospettive di contatti tra la banca centrale di Russia e San Marino. Secondo Lavrov, il Ministero delle Finanze russo ha una serie di questioni che vorrebbe chiarire con i colleghi sammarinesi «prima di accordarsi su una cooperazione su larga scala senza alcuna restrizione». Il capo della sezione diplomatica ha espresso la speranza che la ricerca di una soluzione non richieda troppo tempo.».
A cosa mirano gli "accordi per ampliare la cooperazione finanziaria ed economica, nonché i legami nel settore dell'agricoltura e del turismo"?
La cooperazione finanziaria ed economica, stante l’impossibilità per San Marino di essere un paradiso fiscale, mira quindi a ben altro che al momento non è dato conoscere. Molto interessante il passaggio che recita:

«Lavrov ha dichiarato che durante l'incontro hanno anche discusso le prospettive di contatti tra la banca centrale di Russia e San Marino.  Secondo Lavrov, il Ministero delle Finanze russo ha una serie di questioni che vorrebbe chiarire con i colleghi sammarinesi "prima di accordarsi su una cooperazione su larga scala senza alcuna restrizione.  Il capo della sezione diplomatica ha espresso la speranza che la ricerca di una soluzione non richieda troppo tempo", e che, peraltro, infittisce ancora di più il mistero. Estremamente interessanti gli "accordi per ampliare la cooperazione finanziaria ed economica, nonché i legami nel settore dell'agricoltura e del turismo".».

La parte riguardante il turismo si spiega da sola, ma la parte riguardante l’agricoltura merita una spiegazione più approfondita.

In Russia il Partito comunista della Federazione russa (KPRF) è molto forte e, grazie a errori di Putin come quello dell’intervento per l’innalzamento dell’età pensionabile ma non solo, sta crescendo molto rapidamente e conquistando sempre più amministrazioni regionali e locali. Uno dei punti di forza del KPRF è il sovkhoz Lenin, guidato da Pavel Grudinin, candidato alle presidenziali per i comunisti, che, grazie alle sanzioni dell’occidente, ha realizzato profitti impensabili solo qualche anno fa, che sono stati interamente reinvestiti nel sovkhoz per migliorare il tenore di vita dei soci e dei lavoratori: per esempio il salario pagato dalla Lenin è il triplo di quello normalmente pagato da aziende simili. Insomma un’isola di socialismo nel quasi capitalismo della Russia odierna. Un’isola che funziona molto bene e il cui esempio si sta espandendo in tutto il territorio della federazione. In ballo cioè ci sono due visioni molto diverse del futuro della nazione che ha la supremazia militare mondiale, i comunisti che indicano come soluzione il socialismo – che raccoglie sempre più consensi soprattutto tra i millenial – e Putin che intende costruire un modello rivisitando la NEP di Lenin trasformandolo in un modello sempre più vicino a quello scandinavo con settori strategici nazionalizzati, un maggiore attenzione al welfare, ma fuori dall’ottica del socialismo. E visto che i consensi verso il KPRF sono in grande ascesa, a questo punto Grudinin e il suo sovkhoz Lenin diventano un avversario temibile. Da qui una campagna di denigrazione personale contro Grudinin e la ricerca di alternative per i prodotti agricoli da fornire ai consumatori russi in modo da far seccare la fonte dell’esperimento di successo dei comunisti.
E qui le produzioni agricole della Romagna diventano strategiche se si tiene conto del fatto che il volo in tre ore di volo da Rimini si raggiunge Mosca.
Questo implica una prospettiva economica molto favorevole per la Romagna.
Vedremo in futuro cosa accadrà.
Per ora prendiamo atto dell’enorme attenzione della Russia nei nostri confronti.
Buona lettura.


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