tag:blogger.com,1999:blog-29371154279239892372024-03-05T14:02:33.622+01:00Noicomunisti, Unknownnoreply@blogger.comBlogger423125tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-6993656099395064272020-04-05T15:01:00.001+02:002020-04-05T15:01:31.168+02:00L’UMANESIMO RIVOLUZIONARIO DI GUTTUSO TRA AVANGUARDIE, REALISMO SOCIALISTA ED IMPEGNO MILITANTE. RIFLESSIONI SU UNA TESTIMONIANZA DA UN VIAGGIO IN URSS.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<h3>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Di Luca Baldelli</span></h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Tra la fine degli anni ’40 e l’inizio dei ’50, nutriti gruppi di militanti politici, sindacalisti, scienziati, medici, artisti, filosofi, e persino religiosi, si recarono in URSS, nel quadro di viaggi di solidarietà, conoscenza ed approfondimento della complessa realtà sovietica. Varie furono le testimonianze raccolte nell'ambito dell’editoria legata al movimento operaio: di certo, una delle più significative “pietre miliari” è rappresentata dal libro “<i>Noi siamo stati nell’Urss</i>”, stampato dalla casa editrice Macchia nella collana “<i>Mondo nuovo</i>”, curata dall’ </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-align: justify;">Associazione Italia – Urss. Tale collana si fregiò di titoli assai interessanti: solo per citarne alcuni, “<i>America</i>” di <b>Ilja Ehrenburg</b>, “<i>Nuove vie alla biologia”</i> di <b>T.D. Lysenko,</b> “<i>Miciurin – Lysenko – Burbank trasformatori della natura</i>” di <b>A. Molodcikov</b>. Accanto a tali testi, di rilevante importanza sia per la conoscenza della realtà del mondo capitalista che per la piena comprensione dei traguardi raggiunti dalla scienza e dalla cultura sovietiche, “<i>Noi siamo stati nell'URSS</i>” brilla ancora oggi per l’onestà intellettuale delle sue voci narranti, per il puntuale e preciso corredo di dati e riferimenti che, allora, contribuirono a rintuzzare e smentire le calunnie della propaganda antisovietica e che, ai nostri giorni, rappresentano un ausilio fondamentale, attualissimo, per demolire le fragili, mendaci eppur persistenti basi della storiografia apologetica del sistema borghese, la quale pretende di dipingere settanta e più anni di storia dell'Urss come un coacervo di errori, fallimenti o, peggio, crimini. Ci sembra giusto trattare – e lo faremo – una per una le testimonianze contenute nel testo in questione; cominciamo, per ora, dal racconto di un eccelso artista, epico vate istoriante su tela e non solo l’epopea del movimento operaio, contadino e comunista:<b> Renato Guttuso</b>. Classe 1911 (la sua nascita fu però denunciata solo nel 1912, per contrasti insanabili fra i suoi genitori, di orientamento liberale e progressista, e l’Amministrazione comunale di Bagheria), Guttuso, dopo un’iniziale militanza giovanile nei GUF (Gruppi Universitari Fascisti), fucine, in modo solo apparentemente paradossale, di talenti quasi tutti insofferenti nei confronti del fascismo regime, e quasi tutti futuri antifascisti, si iscrive al PCd’I clandestino nel 1940, assumendo su di sé tutti i rischi di una militanza cospirativa ferocemente combattuta dal regime. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-align: justify;"><br /></span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/1b/Renato_Guttuso_1960.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="738" data-original-width="662" height="320" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/1b/Renato_Guttuso_1960.jpg" width="287" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Renato Guttuso</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">A determinare tale svolta, una progressiva ma inarrestabile presa di coscienza rispetto alla reale situazione dell’Italia e del mondo, agevolata dalla conoscenza, a Roma (Città nella quale Guttuso si era trasferito nel 1937), di tutto un milieu artistico ed intellettuale ostile al fascismo, alla sua retorica insopportabile, al suo carattere guerrafondaio, non meno che al novecentismo, inteso come corrente culturale incarnante lo spirito di “ordine” e “disciplina” elevati a sistema, con contestuale ripudio reazionario della valenza positiva delle avanguardie e l’esaltazione, viceversa, dei loro contenuti più dozzinali e corrivi. Ad animare i fermenti, in questo stimolante crogiolo di spiriti liberi ed insubordinati, sono nomi come quelli di <b>Mario Mafai</b>, padre di quella che diverrà la nota giornalista <b>Miriam</b> e convinto militante comunista nel dopoguerra; M<b>arino Mazzacurati</b>, il quale sarà autore, con l’architetto <b>Lusignoli</b>, del “<i>Monumento al partigiano</i>” di Parma (1954-56) e di quello dedicato alle <b>Quattro Giornate a Napoli</b>; T<b>oti Scialoja</b>, pittore, poeta e scrittore, funambolo del pennello e della parola, che coniuga fede cattolica e militanza progressista; <b>Antonello Trombadori</b>, giovane critico d’arte, effervescente ed incontenibile figlio del pittore Francesco, nonché futuro elemento di punta del PCI, parlamentare per anni ed anni. </span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Grazie a questi contatti, Guttuso matura dunque compiutamente la scelta antifascista, che lo espone a seri pericoli e minacce, a tal punto che l’artista è costretto a lasciare la Capitale per trasferirsi a Genova, centro nel quale prosegue nelle sue creazioni. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con la vittoria della Resistenza, la liberazione del Paese dal giogo nazifascista, l’avvento della Repubblica, Guttuso riprende il suo posto in piena libertà nelle fila del rinnovato universo culturale italiano, sposando nella maniera più appassionata e vibrante ispirazione e militanza, impegno per la diffusione e divulgazione del Bello, per il suo simposio artistico con il desiderio di riscatto delle masse oppresse. Nel febbraio del 1948 è tra i fondatori dell’ <b>Alleanza per la difesa della cultura</b>, il cui manifesto, pubblicato su “L’Unità” del 21 febbraio 1948, costituisce una prova di forte consapevolezza del compito dell’intellettuale progressista nell’Italia di allora: </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
“E’ ora – vi si legge - che gli strumenti e i mezzi di espressione della cultura vengano sottratti all’arbitrio di interessi e di forze estranee. Solo una solidarietà organizzata delle forze della cultura con le aspirazioni e le energie di tutto il popolo può far sì che la voce dell’intelligenza riacquisti la sua autorità e la sua risonanza nel Paese:<br /><ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">per una cultura nazionale che, nella tradizione italiana, si apra ad un sincero e spregiudicato scambio con quelle delle altre nazioni, ma rigetti ogni invadenza ed esclusivismo di merci, straniere ad ogni cultura;</span></li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">per la libertà della cultura contro ogni nuovo e rinascente tentativo di adescamento, di corruzione e di soffocamento burocratico; </span></li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">per la democrazia della cultura, che aperta al popolo, dalla scuola al libro al teatro, ne esprima la coscienza e le aspirazioni” (1) </span></li>
</ul>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://www.touringclub.it/sites/default/files/styles/gallery_full/public/immagini_georiferite/renato-guttuso-funerali-di-togliatti.jpg?itok=T4EV3bQq" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="800" height="255" src="https://www.touringclub.it/sites/default/files/styles/gallery_full/public/immagini_georiferite/renato-guttuso-funerali-di-togliatti.jpg?itok=T4EV3bQq" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I funerali di Togliatti di Renato Guttuso</td></tr>
</tbody></table>
<div style="line-height: 108%; margin-bottom: 0.28cm;">
In tanti, in quel cruciale 1948, firmano, con Guttuso, a difesa della dignità e dello spessore della cultura: intellettuali di ogni tendenza e di diverse sensibilità, ma tutti uniti dal rifiuto dell’invadente colonialismo culturale americano, coi suoi sottoprodotti, e della cappa di conformismo, oleografia e menzogna creata dalla Dc al potere, specie dalla sua ala più reazionaria, che sarà capace di denunciare ed esecrare anche un capolavoro quale “<b>Umberto D</b>”, fedele ritratto delle ingiustizie e delle miserie dell’Italia postbellica, come un film disfattista e di “<b>pessimo servigio alla sua Patria</b>” (2). Se l’Alleanza per la difesa della cultura non è, a dispetto di quanto asserito dalla storiografia reazionaria e borghese, una sterile “<b>cinghia di trasmissione</b>” del PCI e del FRONTE POPOLARE (formazione unitaria del PCI e del PSI presentatasi all'epica tornata elettorale del 1948), nondimeno in essa i militanti comunisti e socialisti, o comunque riconducibili a quelle aree, senza impegnare altri di matrice liberale, radicale, cattolico-democratica o indipendente, bensì nel totale rispetto delle loro convinzioni e posizioni, guardano giustamente all'URSS come faro di libertà, emancipazione, fucina culturale. Guttuso, che tra l’altro disegna anche lo storico simbolo del PCI, è in testa a questa schiera e, tra la fine degli anni ‘40 e l’inizio degli anni ’50, si reca in Urss: l’incontro con la realtà del primo Paese con gli operai ed i contadini al potere è oltremodo positivo e foriero, per l’artista, di nuove impressioni, fecondi suggerimenti, vivaci stimoli. Egli ne riferisce, come abbiamo scritto, in un capitolo di “<i>Noi siamo stati nell’URSS</i>” dal titolo “<i>Felice incontro con la vita e la cultura sovietica</i>”. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXUViECVbcSNaIDTSkgeHHmVl_xPZyDwSg_uRnv6MzZ6JGfjBmBEZ_xIM3wTx7fP7b5UfXIQe0D_fy1RI5RmRmHFlCw6kLiJrE_F7VbQRMtdcLR6hRI5DXEExg1PHkRyc3HqrooiThU08/s1600/noi+siamo+stati+nell%2527urss.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="284" data-original-width="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXUViECVbcSNaIDTSkgeHHmVl_xPZyDwSg_uRnv6MzZ6JGfjBmBEZ_xIM3wTx7fP7b5UfXIQe0D_fy1RI5RmRmHFlCw6kLiJrE_F7VbQRMtdcLR6hRI5DXEExg1PHkRyc3HqrooiThU08/s1600/noi+siamo+stati+nell%2527urss.jpg" /></a></div>
<div style="line-height: 108%; margin-bottom: 0.28cm;">
Vita e cultura: un binomio per Guttuso indissolubile, inscindibile; già in questo si coglie appieno la sua coscienza militante. Egli traccia subito una netta differenziazione tra i viaggi nell'emisfero capitalistico – borghese e quelli nell'emisfero socialista: </div>
<blockquote class="tr_bq" style="line-height: 108%; margin-bottom: 0.28cm;">
“Il mondo capitalista – scrive – è pieno di sfumature tutte derivanti dal principio dello sfruttamento dell’uomo sull'uomo, sostanzialmente uguale in tutti i Paesi a struttura capitalistica. Sfumature, accenti, toni che debbono essere compresi nella loro realtà se non si vuole dare un giudizio di superficie. Il viaggiatore, per capire qualcosa del paese in cui va, dovrà rendersi conto di tante cose, oltre che dei costumi e dei caratteri particolari, egli dovrà rendersi conto del maggiore o minore indice di disoccupazione, della maggiore o minore diffusione della prostituzione, del maggiore o minore grado di aggressività degli sfruttatori, della maggiore o minore violenza dell’odio di razza, ecc… Per tutto questo ci vuole tempo. Ma quando il viaggiatore arriva in terra sovietica non vede un’altra faccia dello stesso prisma di ingiustizia e di sciagure, vede invece un prisma nuovo, ricco di infinite facce, ma limpido ed aperto allo sguardo dell’uomo che dei suoi occhi e della sua ragione si serve secondo l’onestà e la coscienza. Qui non c’è bisogno di troppo tempo per capire che non c’è lo sfruttamento capitalistico, che non c’è disoccupazione, che non c’è prostituzione, che non c’è odio di razza”.</blockquote>
<div style="line-height: 108%; margin-bottom: 0.28cm;">
Ecco dunque che lo sguardo intuitivo e speculativo dell’uomo di cultura, del militante, coglie un’indubbia evidenza, che è foriera di tante altre conseguenze e situazioni le quali, a cascata, originano proprio dal carattere socialista dello Stato e dall’assenza di ogni struttura e sovrastruttura capitalistico – borghese. In Urss regna un umanesimo rivoluzionario, che vibra possente nelle corde di Guttuso, e che pervade ogni aspetto della vita associata, aprendo una porta alla speranza delle masse oppresse di tutto il mondo. Per l’artista, si tratta dell’ ambiente migliore che egli possa desiderare, perché lo libera da ogni condizionamento economico e da ogni distorsione degradante dei “gusti” e delle “mode” dal capitalismo determinati: </div>
<blockquote class="tr_bq" style="line-height: 108%; margin-bottom: 0.28cm;">
“Nella vita e nella società sovietica – scrive l’artista – ogni uomo trova gli elementi utili alla soluzione dei suoi propri problemi, oltre alla soluzione dei problemi generali che riguardano la vita degli uomini. Tutti sanno quanti e quali sono i problemi di un uomo di cultura nei paesi a struttura capitalistica (Quando parlo di ‘uomini di cultura’ mi riferisco a coloro che della cultura hanno una concezione attiva ed umana, non agli snob dei vari specialismi, e non agli amici della morte, della corruzione, della sfiducia). E quanti e quali problemi si presentino oggi ad un pittore: come la funzione dell’artista sia stata dalla società borghese respinta ai margini, annientata”. </blockquote>
<div style="line-height: 108%; margin-bottom: 0.28cm;">
In Urss, Guttuso giunge alla piena consapevolezza di quanto profondo sia il ruolo della cultura, tutta, come fronte di lotta tra socialismo e capitalismo e quanto sia, per il potere borghese, essenziale, vitale, tenere le briglie del mondo della cultura, per procedere, a riverbero e rimando, sul condizionamento e sulla propulsione della struttura economica: </div>
<blockquote class="tr_bq" style="line-height: 108%; margin-bottom: 0.28cm;">
“là – si legge nelle sue pagine – ho capito perché uno dei fronti di lotta più duri è quello della cultura. E perché l’argomento della cultura è per i nemici del socialismo l’argomento principale”. </blockquote>
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3osNyVCmeQXXAB2rDdk2Jxjt32fPQzVKlzTL_2JGjviwA5lUW5COVK_pTEWVXCWqB2VoRD88B4T5BfZjjVzIXnzHy-NxUWRF5Th-LFbOouqhbvxEFFXAQ7dvsiocyOHTTuaMjj3QPFyc/s1600/Colpite-i-bianchi-col-cuneo-rosso.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="276" data-original-width="350" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3osNyVCmeQXXAB2rDdk2Jxjt32fPQzVKlzTL_2JGjviwA5lUW5COVK_pTEWVXCWqB2VoRD88B4T5BfZjjVzIXnzHy-NxUWRF5Th-LFbOouqhbvxEFFXAQ7dvsiocyOHTTuaMjj3QPFyc/s320/Colpite-i-bianchi-col-cuneo-rosso.gif" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Colpite i Bianchi con il cuneo rosso di El Lissitzky</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Guttuso mette in luce, con molta acutezza, come, subito dopo la <b>Rivoluzione d’Ottobre</b>, vi fosse, tra i poeti, gli scrittori, i cineasti, gli artisti in genere dell’occidente, una forte fascinazione per il mito rivoluzionario bolscevico, per la sua epopea ed i suoi protagonisti nel campo culturale e creativo. Egli poggia le sue considerazioni su dati di fatto: il suprematismo di <b>El Lissitzky</b> e <b>Malevic</b>, con le sue influenze e gli apporti di <b>Tatlin,</b> <b>Larionov</b> ed altri ancora; il costruttivismo di <b>Rodchenko</b>, <b>Gabo</b>, <b>Ginzburg</b>; la poesia di <b>Majakovskij</b>, <b>Pasternak</b>, <b>Bloch</b> e di altri ancora: tutto questo ribollente catino politico, umano e culturale, che in terra di Russia e in Urss poi trovò la sua arena, influenzò non poco i futuristi, i dadaisti e tutte quelle avanguardie che, come vulcani, specie nei primissimi anni ’20 eruttavano lava creatrice quasi in ogni parte dell’Europa occidentale, da quella ex asburgica e mitteleuropea fino a quella latina e mediterranea. Qual era, però, la ragione profonda di una “moda” così penetrante, invasiva e pervasiva? Guttuso è quanto mai profondo e calzante nel rispondere a tale complesso interrogativo, nella misura in cui non solo ribadisce e sottolinea la differenza tra “intellettualisti”, sensibili al potere suadente dell’arte in sé e per sé, e uomini di cultura, preoccupati sempre di coniugare sperimentazione artistica e consapevole militanza politica e sociale, ma, allargando il campo di osservazione e di indagine, coglie anche un elemento storico – culturale innegabile, aderente all’intellettualismo: alla base di quella sorta di ipnosi per le avanguardie russe e sovietiche, vi era </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
“l’illusione che nel Paese del socialismo vi fosse il clima più adatto all'espansione di tutto l’anarchismo, l’esasperato individualismo, l’avanguardismo in senso deteriore, che caratterizzano l’intellettuale medio nella società capitalistico – borghese; c’era inoltre la sensazione che la Rivoluzione d’Ottobre fosse un’avventura spietata, un disperato romanticismo (C’era in sostanza una interpretazione ‘<b>esistenzialista</b>’ ante-litteram, della Rivoluzione d’Ottobre). Sulla durata di questa avventura i più saggi tra i ‘simpatizzanti’ non si facevano illusioni e ne prevedevano una rapida liquidazione”. </blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco, dunque, che la Rivoluzione, secondo la perspicace riflessione di Guttuso, era vista da una parte consistente delle avanguardie occidentali non nel suo portato di rivolgimento radicale, di affrancamento di milioni di uomini e donne dalla schiavitù capitalistico- borghese e feudale, laddove ambo le forme convivevano nel vecchio edificio zarista, bensì come un “soprammobile”, un oggetto d’arredo, un vezzo, un ammennicolo da esposizione buono solo per soddisfare l’infinito narcisismo di individui distaccati dal corpo sociale, quando non logorati dal vizio, o a suggerire sogni esotici, onirici voli di evasione dalle catene di un’interiorità malata e solipsistica. Di certo, quasi nessuno dei fieri paladini delle avanguardie occidentali avrebbe sottoscritto l’appello – esortazione di Majakovskij </div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
“le strade siano i nostri pennelli, le piazze le nostre tele”; </blockquote>
<div style="text-align: justify;">
molto meglio i salotti, le conventicole della finta trasgressione, i “bei gesti” anche eroici, anche di rottura con realtà sonnolente e becere, ma alieni da ogni solido fondamento radicato nel sentire delle masse. Se tutto ciò era un dato di fatto, nel senso della direttrice Europa – URSS, allo stesso modo il ragionamento valeva per l’URSS e per settori di quelle correnti che, all'interno di quel Paese, guardavano ai fermenti dell’avanguardia occidentale, con occhi certamente non rivolti ad alcunché di costruttivo: </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
“Infine c’era il fatto – scrive Guttuso – che nel periodo cosiddetto del comunismo di guerra, accanto ai valori nuovi, come appunto Maiakovski, trovarono posto altri elementi che in realtà erano cascami dell’ ‘avanguardismo’ cosmopolita”. </blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dunque, l’artista sottolinea come, accanto al fervore schiettamente innovativo della parte migliore delle avanguardie sovietiche, con le loro audaci creazioni e sperimentazioni, radicate nel vivido retaggio della cultura nazionale russa, vi sia stato, fino al definitivo consolidamento del potere sovietico, un nutrito stuolo di artisti ed intellettuali denigranti quel retaggio e tutti orientati ad idolatrare un occidente decadente ed invadente rispetto alla corretta e giusta valorizzazione della ricchissima, oseremmo dire proteiforme cultura russa, sia nella sua accezione tradizionale, popolare che in quella più “elevata” ed “accademica”. L’umanesimo di Guttuso, unito al carattere non settoriale né tecnico - specialistico della sua riflessione, identifica il momento della cesura con tale decadentismo deteriore, presente ad oriente e ad occidente, e ne coglie esattamente le implicazioni, in Europa ed in URSS: esso si registra</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
“quando il potere sovietico cominciò a mettere le sue radici in profondità, quando l’influenza ideologica della cultura della borghesia nella sua fase di decadenza cominciò a spegnersi; quando la cultura divenne un’arma, come disse Stalin, per la costruzione del socialismo, quando si operò quella trasformazione della ‘qualità’ in quantità per una nuova ‘qualità’, e la cultura da proprietà e piacere di pochi divenne proprietà di tutti”. </blockquote>
<div style="text-align: justify;">
In quel momento, </div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
“cominciò contro la cultura sovietica la grande offensiva. E allora anche parecchi degli ‘amici’ di prima divennero violenti nemici della nuova cultura sovietica e si sentirono depositari dei ‘valori eterni della cultura’, contro una cultura e un’arte create dall'uomo e a servizio dell’uomo”. </blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Ecco dunque che il consolidamento delle articolazioni dello Stato e del Partito, l’avvio dei Piani quinquennali, la salda guida di Stalin, portano ad una nuova linfa artistica, con la ripulitura di ogni tipo di creazione dai germi dell’individualismo, dell’autocompiacimento borghese, dalla sudditanza nei riguardi dell’occidente. A questo punto, assistiamo al naturale smascherarsi degli intellettualisti europei ed occidentali, i quali passano, nei riguardi del sistema sovietico, da una simpatia poggiante sul malinteso ad un’ostilità fondata, viceversa, sulla più piena consapevolezza della natura del primo Paese con gli operai ed i contadini al potere. Allo stesso modo, in URSS il filisteismo borghese, il cosmopolitismo snazionalizzante, dinanzi a questa nuova temperie, fondata sulla più ampia partecipazione e spinta delle classi popolari, sono costretti a battere in ritirata. Con tale passaggio, con tale cesura, la cultura sovietica viene ad acquistare gambe e braccia sempre più robuste e vede fiorire, in tutta la sua originalità e potenza, il realismo socialista. Nelle arti figurative come nella musica, nella letteratura come nel cinema, esso si afferma come esaltazione di una nuova concezione del mondo, che fa tesoro della parte più positiva dell’eredità della <b>Proletkul’t</b>, della <b>RAPP</b> (Associazione russa degli scrittori proletari) e di altri cenacoli sorti con la sincera intenzione di andare, per dirla coi populisti ottocenteschi, “verso il popolo”, eliminando o contenendo al massimo, però, le incrostazioni anarcoidi, spiritualiste, velleitarie delle origini. Un nuovo filone che è espressione di una visione del mondo non meccanicistica, non positivistica, tanto meno di genuflessione della produzione artistica a diktat e stereotipi, come la critica borghese ha sempre, falsamente, sostenuto. L’opera letteraria, musicale, pittorica, cinematografica, scultorea, non diventano mere “sovrastrutture” meccaniche della base economica strutturale socialista in evoluzione, ma si fanno potenti, lucidi specchi degli sforzi eroici di tutta la società sovietica, con le sue contraddizioni, i suoi sentimenti, i suoi successi, sulla via dell’edificazione del socialismo. Non vi sono trionfalismi retorici ed ampollosi, né vi è decadimento dell’estetica, nei capolavori del realismo socialista, bensì un rinnovato impulso che esalta come mai prima il senso del Bello legandolo al Vero, e, quindi, ricongiungendo finalmente la filosofia ed il pensiero creatore all'eredità del Platonismo, della classicità più autentica e sempre attuale. Nelle opere di prosa e poesia di <b>Majakovskij</b>, <b>Fadeev</b>, <b>Ostrovskij</b>, <b>Fedin</b>, <b>Simonov</b>, S<b>cholokhov</b>, in quelle pittoriche di <b>Brodski</b>j, <b>Nalbandyan</b>, <b>Gerasimov</b>, <b>Favorskij</b>, in quelle scultoree di <b>Vera Mukhina</b>, in quelle musicali di <b>Dunaevskij,</b> qualcuno può seriamente ravvedere solo lo strepito dei martelli pneumatici, il bagliore degli altiforni, la lotta per gli ammassi nei kolkhoz, o uno stile coartato dalla propaganda e dall'oleografia, e non piuttosto un’eleganza e ricchezza di forme ed espressioni, di soggetti e tinte, di panorami e situazioni? Qualcuno può seriamente affermare che l’uomo ritratto in queste creazioni è un robot freddo ed inumano o non piuttosto una persona a tutto tondo che lotta, si interroga, vive, ha passioni, valori ed anche contraddizioni? O forse che per qualcuno la riflessione interiore deve essere solo pessimismo sconfortante, la vita solo salotti e belletti, la fiducia nel domani un atto di fede da coniugare, senza troppe illusioni, all'ottativo? Altro interrogativo: ci troviamo dinanzi ad un filone tutto sovietico e per niente aperto a “contaminazioni” ed apporti stranieri? Nemmeno per sogno: a parte il fatto che basterebbe leggersi <b>Feuchtwanger </b>per rendersi conto di quanto il popolo sovietico, nei “terribili” (per la propaganda borghese falsa e bugiarda) anni ’30 conoscesse a fondo gli scrittori occidentali, il realismo socialista vede vibrare nelle sue corde (e vale anche il viceversa, beninteso!) <b>Faulkner</b> ed <b>Hemingway</b>, <b>Dos Passos</b> e <b>Steinbeck</b>, <b>Verga</b> e <b>Capuana</b>, persino (orrore, per i dogmatici!) il <b>Pirandello</b> delle maschere, laddove queste vengono evidenziate nel filisteismo, nell'ipocrisia dei burocrati e dei ceti spossessati e tirate giù vigorosamente dalla consapevolezza comunista e proletaria, marxista – leninista, della valenza di critica ed autocritica nei nuovi rapporti umani che la società socialista reca con sé. Con ciò intendiamo asserire che non vi furono libri, tele, pellicole, rappresentazioni teatrali e composizioni musicali di scarso valore, mediocri? Certo che ve ne furono, ed un popolo come quello sovietico, che leggeva, frequentava teatri, si recava al cinema più di qualsiasi altro popolo al mondo (basta dare un’occhiata ai dati statistici in merito, per appurare come stessero le cose) ne discuteva in circoli aperti, nei tanti incontri con gli autori, nella miriade di iniziative disseminate ovunque nello sconfinato suo Paese, con franchezza e spirito costruttivo, offrendo suggerimenti e spunti: un panorama che, nei sistemi capitalistici, era ristretto a pochi, elitari circoli. </div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
“Una scienza a servizio dell’uomo, una letteratura priva di ogni aspetto di lusinga, di corruzione. Una scienza e un’arte dirette a migliorare gli uomini ed aumentare la loro fiducia in sé stessi”. </blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Questo vede, con sincerità ed obiettività, Guttuso nel suo viaggio in URSS. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se il realismo socialista costituì, senza dubbio, un modello per tantissimi artisti ed uomini di cultura di tutto il mondo, esso non pretese mai di rappresentare un punto di arrivo da copiare pedissequamente: intanto, non aveva canoni assoluti ed invasivi da proporre o, peggio, imporre, se non il riferimento alla concreta situazione sociale, economica e spirituale dei lavoratori. Come tale, poteva incrociare l’analisi intimistica così come la lotta per la realizzazione dei piani quinquennali, le mobilitazioni per gli scioperi e la presa di coscienza dell’operaio alla catena, la condizione del bracciante agricolo così come quella del piccolo artigiano oppresso da banche e monopoli, la famiglia operaia nel sistema socialista ed in quello borghese-capitalistico. Nessun limite, nessun paletto assoluto e coercitivo, ma infinite possibilità, tante quante ve ne sono nella vita di un uomo e, proprio per questo, nessuna “carta carbone” da raccomandare agli artisti ed intellettuali che all'URSS guardavano. Guttuso pone all'attenzione del lettore anche questo elemento, ed anzi lo rinvigorisce, nella sua riflessione, riallacciandolo alla questione del rapporto con la cultura popolare e tradizionale russa, che è e resta, per il realismo socialista, non un qualcosa da respingere come anacronistico, tramontato, sterile, ma, al contrario, un caposaldo da integrare e valorizzare, recuperare ed anzi inverare nei suoi lati positivi e sempre propulsivi, nel quadro della costruzione della nuova società socialista. Non è, questo, un forte nesso con la riflessione gramsciana sul nazionalpopolare? La cultura sovietica, nel suo essere universale, parla certamente al mondo, ma non soffoca le altre voci, le altre sensibilità, le altre culture, come invece fa il mercato infetto dei cascami d’Oltreatlantico: </div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
“anche nel campo della cultura – scrive Guttuso – il Paese del socialismo è il paese più avanzato al mondo. Cosa significa questo? Significa forse che bisogna imitare <b>Repine</b> invece di <b>Cezanne</b>? O <b>Gorki</b> invece di <b>Proust</b>? O <b>Sciolokov </b>invece di <b>Faulkner</b>? La ‘cultura’ borghese suole muoversi negli ‘ambiti’ del gusto ufficiale, e non esiste tirannia peggiore ed ufficialità peggiore di questi ‘ambienti culturali’ di moda. Abbiamo visto e vediamo tanti uomini annientarsi e distruggersi in questi ambienti, convinti con ciò di avere trovato la propria libertà. Per questi gruppi intellettuali il problema si pone proprio così: o<b> Cezanne</b> o <b>Repine</b>. Ed è, s’intende, un modo servile e imbecille di porre il problema (…) E’ stato <b>Stalin </b>che contro il cosmopolitismo della forma e contro la distruzione dei contenuti ha detto per la prima volta che l’arte deve essere nazionale nella forma e socialista nel contenuto. E il nostro <b>Gramsci</b> ci aveva insegnato il significato delle ‘spinte nazionali’, attraverso le quali si costruisce il socialismo. La cultura sovietica ci insegna appunto che è quando si dimenticano i caratteri nazionali che l’artista esprime un gergo cosmopolita senza radici e senza ragioni”. </blockquote>
<div style="text-align: justify;">
E’ da questo complesso di verità e constatazioni che nasce, vive e si alimenta, con Guttuso ed altri, non un “<b>realismo socialista</b>” italiano che sarebbe stato, nel suo sorgere per gemmazione e procedere per grottesche scopiazzature, nient’altro che la riproposizione meccanica di una corrente sovietica, utile a nessuno, men che meno alla cultura sovietica ed alla sua proiezione internazionale, bensì il fiume impetuoso e limpido della pittura neorealista, originale, nazionale e popolare ad un tempo, coi suoi <b>Guttuso</b> ed i suoi <b>Birolli,</b> i suoi <b>Vedova</b> ed i suoi<b> Turcato,</b> coi suoi <b>Sassu</b> e le sue <b>Anna Salvatore</b>. E tutto ciò non per caso né per estemporanea grazia, ma per la natura intrinseca del realismo socialista, per il suo rispetto per ogni positiva, finanche caleidoscopica specificità, a differenza della pseudo-arte usa e getta del capitalismo. Mentre infatti il realismo socialista conduce all'esaltazione dei caratteri nazionali radicati e costruttivi di ogni cultura, l’industria del consumismo culturale occidentale, che astrae dagli intellettuali ed artisti di valore, anzi li combatte e li ostracizza, o ne fa oggetti da business travisando la loro valenza e la loro presa sul reale, massifica, livella verso il basso, impone una koinè svilente e deteriore, un coacervo di riti che, come rulli compressori, spianano ogni specificità…E lo fa coi “Rocky” e coi “Rambo”, diremmo oggi per andare avanti rispetto alla narrazione guttusiana, ma interpretandone in pieno il senso e l’orientamento, non meno che con i “Mac Donald’s” e con la letteratura da supermercato. Con fenomenologie, insomma, straniere ad ogni vera cultura, per riprendere un’espressione efficace del citato manifesto dell’<b>Alleanza per la difesa della cultura</b> del 1948. Contro tale cosmopolitismo deteriore, e pure finto e contraddittorio rispetto alla propria etimologia e semantica (non ha senso definirsi cittadino ed intellettuale del mondo, se il mondo è uno e livellato nell'onnipervasività senza alternative dell’americanismo), l’argomentare di Guttuso è quantomai attuale, dopo ben 70 anni. Anzi, lo è oggi come forse mai lo è stato, oltretutto ribadito e rinnovato da tutta una serie di altre prese di posizione dell’artista (3). Esso ci consegna l’onestà intellettuale e la passione civile e politica di un grande uomo, compagno, artista, originale e fecondo, mai conformista e chiuso dietro pretesche ed ipocrite clausure, ma aperto anche alla mondanità senza mai perdere se stesso. Un personaggio a tutto tondo, che parlò e parla col pennello ma anche, come abbiamo visto, con altri mezzi. Tutti da ascoltare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4 style="text-align: justify;">
NOTE</h4>
<div style="text-align: left;">
1. <a href="https://archivio.unita.news/assets/main/1948/02/21/page_003.pdf">https://archivio.unita.news/assets/main/1948/02/21/page_003.pdf</a></div>
<div style="text-align: left;">
2. <a href="http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/vittorio-de-sica-caro%20andreotti-racconto-la-realta/427060/">http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/vittorio-de-sica-caro andreotti-racconto-la-realta/427060/</a></div>
<div style="text-align: left;">
3.<a href="http://www.guttuso.com/bibliografia/"> http://www.guttuso.com/bibliografia/</a> </div>
<div style="text-align: left;">
Assai utili questi testi, sia pure diversissimi tra loro, ma tutti concorrenti nel tracciare un profilo a tutto tondo dell’artista.</div>
</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-1491172571711533872020-03-22T15:25:00.000+01:002020-03-22T15:32:19.411+01:00ANNO 2020. ITALIA. ATTO TERZO. MISURE ECONOMICHE URGENTI.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div align="center" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<h3 style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-weight: 400;">A cura della redazione Noicomunisti, articolo di Danila Cucurnia e Guido Fontana Ros</span></span></h3>
<div>
<br /></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il 21 marzo 2020: l'Unione Europea annuncia che "Il patto di stabilità" è sospeso.</span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
<div style="text-align: justify;">
Ursula Von der Leyen avrebbe commentato: </div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
"ora il bilancio italiano può gestire la crisi. Fine degli egoismi."</blockquote>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/8_JhzFwKzTY/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/8_JhzFwKzTY?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: center;">
Stiamo assistendo ad un colpo di stato strisciante!</h3>
</span><br />
<div>
<div align="center" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La <a href="https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/01/20A00737/sg" target="_blank">delibera </a>del Consiglio dei ministri che instaura uno stato di eccezione è del 31 gennaio
2020! E</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> il 3 febbraio Conte assicurava che andava tutto bene: "...<a href="https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-primo-morto-hong-kong-hyundai-ferma-impianti-ACRazsGB" target="_blank"> la cautela è già alta, non servono altre misure</a>.".</span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La
realtà è che abbiamo una pandemia in corso ed è stato perso tempo
prezioso; sono state sospese le libertà fondamentali garantite dalla
Costituzione e il Parlamento di fatto è chiuso, nonostante <a href="https://www.repubblica.it/politica/2020/03/14/news/coronavirus_italia_appello_parlamentari_5x5_tenete_aperto_il_parlamento-251270309/?refresh_ce" target="_blank">l'appello</a> a tenerlo aperto in questo momento di crisi gravissima.</span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/05pIF5cY1sc/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/05pIF5cY1sc?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> Valerio Malvezzi - Economista</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">I
provvedimenti finora presi dal governo in materia economica per il
sostegno al reddito e al mondo del lavoro sono indecorosi ed
inefficaci.</span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Neppure
all'indomani dell'annuncio della UE della sospensione del Patto di
Stabilità, patto peraltro mai osservato da Francia e Germania, il
governo è stato in grado di indicare seriamente quante risorse mette a
disposizione del paese, in che modo e dove intenda reperirle.</span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Proprio nel momento in cui il governo italiano potrebbe usufruire di questa
sospensione, continua invece a fare riferimento al MES come via d'uscita
dalla crisi.</span></span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a; font-family: "verdana" , sans-serif;">Stanno forse
approfittando del fatto che il popolo italiano è, o a questo punto è
stato messo, in condizioni di non poter manifestare il proprio
dissenso? Vedete come si stia montando la questione delle "fake news"...</span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a; font-family: "verdana" , sans-serif;">Stiamo forse
assistendo ad un "esperimento sociale" dove si testa fin
dove può arrivare la nostra sopportazione?</span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La verità è
che il governo italiano non ha assolutamente idea di come muoversi
per far fronte a questa emergenza, che non è solamente sanitaria, ma
economica e sociale; oppure è ovvio che continua a rispondere </span></span><span style="color: #0a0a0a; font-family: "verdana" , sans-serif;">agli interessi di Germania e Francia (terrorizzate dall'idea di una ITALEXIT), e </span><span style="color: #0a0a0a; font-family: "verdana" , sans-serif;">non al popolo italiano.</span><br />
<span style="color: #0a0a0a; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="color: #0a0a0a; font-family: "verdana" , sans-serif; text-align: start;">Valerio Malvezzi, economista, spiega come impediranno l'uscita dell'Italia dalla UE firmando il MES:</span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0a0a0a;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/84UPLXr6vUA/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/84UPLXr6vUA?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #0a0a0a;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a; font-family: "verdana" , sans-serif;">Prima o poi
questa emergenza sanitaria finirà e prima o poi usciremo di casa.</span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Terneremo al
lavoro? Torneremo alla vita di prima? Faremo finta che nulla sia
accaduto? Ci annebbieranno con nuove armi di distrazione di massa
come le Olimpiadi o il campionato di calcio o chissà cos'altro,
sperando nella oramai risaputa indole degli italiani a dimenticare le
tragedie nel giro di un paio di mesi, una volta recuperata la
possibilità di abbandonare i balconi e tornare a fare "vita
sociale"...uscire a mangiare una pizza, posto che la nostra
pizzeria di fiducia non sia andata nel frattempo fallita. E come
affronteremo quindi il problema di milioni di disoccupati,
cassintegrati e centinaia di migliaia di piccole e medie imprese
fallite? E pensiamo forse di poter continuare ad avere una sanità
ridotta in questo stato? </span></span>
</div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Certamente non
sarà questo governo a darci della garanzie per il futuro. Ad esempio non sono stati bloccati le rate dei mutui... ma se la gente non lavora e non guadagna come può pagare le rate? Non serve a nulla posticiparle, vanno bloccate e lo Stato dovrà saldare quelle scadute per tutto il tempo necessario per uscire dalla crisi.</span></span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Finalmente è stata presa la decisione di bloccare le attività produttive non essenziali, ma gli </span></span><span style="color: #0a0a0a; font-family: "verdana" , sans-serif;">operai
devono vigilare che vengano davvero mantenute aperte solo le attività
realmente essenziali e che venga loro garantita la retribuzione. Non bisogna mai più delegare nulla ai sindacati confederali.</span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Che venga
firmato il MES o no, la sostanza della questione non cambia; così
come nulla è cambiato dopo la sospensione del Patto di Stabilità:
non sarà questo governo a prendere provvedimenti; se firmeranno il
MES sarà solo un crimine in più di cui faremo pagare il conto. </span></span>
</div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #0a0a0a;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il nostro
obiettivo finale deve essere quello di riprenderci la sovranità
nazionale, uscire dalla UE e dalla NATO, essere uniti in un fronte
patriottico!</span></span></div>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<h3 style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="color: #0a0a0a;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">IL MOMENTO
PER INTERVENIRE E' ADESSO!</span></span></h3>
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<br />
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">RIAPERTURA IMMEDIATA DEL PARLAMENTO</span></li>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">CHIUSURA DELLA BORSA </span></li>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">STANZIAMENTO IMMEDIATO DI CIFRE CONGRUE PER FRONTEGGIARE LA CRISI E FAR RINASCERE LA NAZIONE (La Germania per cominciare stanzia 550 miliardi, la Gran Bretagna 450, la Francia 350, la Spagna 200 e noi...?)</span></li>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">EMISSIONE DI TITOLI DI STATO CHE LA BCE DEVE COMPRARE, SIAMO O NON SIAMO UNO DEGLI STATI FONDATORI DELLA UE?</span></li>
<li style="text-align: justify;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">EMISSIONE DI MINI BOT, VALE A DIRE BUONI ORDINARI DEL TESORO DI PICCOLO TAGLIO. La ricchezza delle famiglie italiane ammontava nel 2017 a <a href="https://www.ilsole24ore.com/art/la-ricchezza-italiani-e-cresciuta--98-miliardi-ACHvyr" target="_blank">9.743 miliardi di euro</a>, con almeno 1400 miliardi di liquidità (vuol dire denaro contante depositato in banca). Quindi siamo un paese povero? Sappiamo bene da chi è detenuta la ricchezza...</span></li>
</ul>
<br />
<h3 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Lo stato d'animo degli italiani:</span></h3>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/AjkAylorgik/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/AjkAylorgik?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> Mario Sancinelli, sfogo di un Bergamasco</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">GOVERNO DI BLOCCO POPOLARE</span></h3>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">MISURE DI SOSTEGNO AL LAVORO</span></h3>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ELIMINAZIONE DELLA DISOCCUPAZIONE</span></h3>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">FUORI DALL'UE</span></h3>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">FUORI DALLA NATO</span></h3>
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /> <br /> <br /><br /> <br /> <br /><br /><br /> <br /> <br /><br /> <br /> <br /><br /><br /><br /> <br /><br /> <br /> <br /><br /> <br /> <br /><br /> <br /> <br /><br /> <br /> </span><br />
<div lang="zxx" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
</div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-80250072581126618552020-03-18T22:39:00.000+01:002020-03-21T11:02:20.720+01:00ANNO 2020. ITALIA. ATTO SECONDO. ANDRA' TUTTO BENE?<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><h3 style="text-align: justify;">
A cura della Redazione di Noicomunisti, articolo di Danila Cucurnia e Guido Fontana</h3>
</span><div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Attraverso il COVID-19 ci costringono a restare in casa, a limitare i rapporti interpersonali, ci impediscono eventualmente di manifestare il nostro dissenso (pensate a cosa accadrebbe se dovesse passare il <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Meccanismo_europeo_di_stabilit%C3%A0" target="_blank">MES</a>).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ce ne stiamo chiusi in casa, terrorizzati dal contagio per noi e per i nostri cari. E abbiamo adottato dei "metodi di sopravvivenza" per farci coraggio l'un l'altro, per non sentici rinchiusi, reclusi, sperando che questi giorni trascorrano velocemente. Ci si ritrova sui social per un "videoparty", ognuno da casa propria, si cantano canzoni al balcone o si accendono lumi, in flash mob suggestivi, emozionanti...commoventi (mi piacerebbe sapere chi decide cosa dobbiamo fare ogni giorno alle 18...che sia una nuova arma di DISTRAZIONE di massa?). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Senza il COVID-19 a nessuno sarebbe mai venuto in mente di affacciarsi al balcone e cantare a squarciagola; i programmi televisivi ci fanno riscoprire l'arte, la cultura...teatro e cinema...e quanto sia bello stare in casa e cucinare, giocare a carte, a Monopoli...già...il caro vecchio buon Monopoli che ci ha insegnato come vincere facendo soldi...ma è solo un gioco. Insomma, stanno cercando in tutti i modi di convincerci che stare reclusi in casa è bello, sì, è una cosa che ci piace...per una settimana, un mese...ma poi basta. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Perché gli spettacoli si vanno a vedere in teatro, i film si guardano al cinema con gli amici o con la famiglia, i concerti si ascoltano e si condividono nelle sale e negli stadi...e così via. Qualcuno consiglia che potremmo approfittarne per leggere un buon libro. Probabilmente chi dà questo consiglio non è solito alla pratica della lettura e crede sia qualcosa di inusuale come cantare o ballare sul balcone. Ci salutiamo con un "Andrà tutto bene", vogliamo cederci e vogliamo credere che ad aprile tutto sarà risolto. Ma davvero andrà tutto bene? se non verranno presi provvedimenti urgenti seri e permanenti per cambiare lo stato di cose presenti, se non approfittiamo di questo momento per pretendere ciò che ci spetta, ciò che ci hanno tolto, torneremo ad essere in balia del potere e dimenticheremo presto questa "orribile avventura". </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><b>E quindi no, potrebbe essere che non andrà tutto bene.</b> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Non vi abituate a tutte queste novità: potrebbero diventare una prassi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Con la scusa del "ce lo chiede l'Europa", abbiamo dato fondo a tutte le nostre risorse, abbiamo fatto in modo che la sanità pubblica venisse demolita al punto da non riuscire oggi a dare soccorso ai tanti malati, non solo quelli colpiti da COVID19. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Adesso che le risorse servono a noi l'Europa ci ha voltato le spalle. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E' il momento di capire che al balcone dobbiamo mettere striscioni con scritto: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
CHIUSURA IMMEDIATA DELLA BORSA!</div>
<h3>
<ul>
<li style="text-align: justify;">NO AL MES!</li>
<li style="text-align: justify;">FUORI DALLA UE!</li>
<li style="text-align: justify;">FUORI DALLA NATO!</li>
<li style="text-align: justify;">RIVOGLIAMO LA NOSTRA SOVRANITA' NAZIONALE!</li>
<li style="text-align: justify;">RIENTRO IMMEDIATO DELLE NOSTRE RISERVE AUREE!</li>
<li style="text-align: justify;">NAZIONALIZZAZIONE DELLA SANITA' CON CREAZIONE DI OSPEDALI DI QUARTIERE</li>
<li>BANCA D'ITALIA SOTTO IL CONTROLLO DELLO STATO ITALIANO</li>
<li>MINI BOT A CIRCOLAZIONE SOLO NAZIONALE E VENDUTI NEGLI UFFICI POSTALI</li>
<li style="text-align: justify;">RAFFORZAMENTO DELLE RELAZIONI CON PAESI DELLA VIA DELLA SETA</li>
<li style="text-align: justify;">SOSPENSIONE IMMEDIATA DEI TRATTATI EUROPEI (SCHENGEN, FISCAL COMPACT, MES ECC.)</li>
<li style="text-align: justify;">BLOCCO DELLA VENDITA DELLE AZIONI DI AZIENDE ITALIANE CHE CON IL CROLLO DELLA BORSA FALLIRANNO E SARANNO SVENDUTE, CHIUSE, REGALATE (VEDI GRECIA, VEDI IRI)</li>
</ul>
</h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutto questo non sarà fatto da questo governo, ma sarà fatto solo da un governo di blocco popolare o se preferite un governo di salvezza nazionale o da un fronte patriottico. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqtZ3mY1UxQqh181BMa62Dl8ShQAa6JlzK2ZhAT3LkZX-hhfyH7BXOTZ-Pm09w19bVlTln_i-InlvTFQNGaJPmnaZc292dvbYc539o5egCK3qT4s1DZclDAvicSw52ZPlUmGKx28PaP-E/s1600/striscioni+italexit.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="412" data-original-width="730" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqtZ3mY1UxQqh181BMa62Dl8ShQAa6JlzK2ZhAT3LkZX-hhfyH7BXOTZ-Pm09w19bVlTln_i-InlvTFQNGaJPmnaZc292dvbYc539o5egCK3qT4s1DZclDAvicSw52ZPlUmGKx28PaP-E/s400/striscioni+italexit.png" width="400" /></a></div>
<h4 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ANNO 2020. ITALIA. ATTO PRIMO. CHE FARE. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">COSA DOVREBBE FARE ORA IL GOVERNO ITALIANO? </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">NOI CHIEDIAMO A GRAN VOCE CHE VENGANO PRESI QUESTI PROVVEDIMENTI: </span></h4>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">1. MISURE URGENTI PER LA SANITA': </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Moltiplicare gli investimenti nella sanità imponendo anche un'imposta patrimoniale del 10% ai più ricchi per finanziarla. </span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Requisire le strutture della sanità privata (come stanno facendo in Spagna). </span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Utilizzare gli ospedali militari e gli ospedali da campo. </span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Rientro immediato di tutti i nostri militari impegnati nelle missioni all'estero e porli a servizio del popolo. Risparmieremo enormi cifre da investire nella sanità. </span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Chiudere le frontiere consentendo solamente il rientro dei cittadini italiani. </span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Chiudere le produzioni non indispensabili e i servizi non di prima necessità in tutta Italia, senza alcuna perdita salariale per i lavoratori.</span></li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">2. MISURE ECONOMICHE URGENTI: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Stanziare cifre congrue, per i piccoli imprenditori, per gli artigiani e per le piccole imprese. </span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Bloccare i mutui, i canoni, le tariffe energetiche e le imposte per almeno 3 mesi. </span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Chiudere la Borsa. </span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Impedire seriamente la fuga di capitali all'estero. </span></li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">3. MISURE SOCIALI URGENTI: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Adibire il patrimonio edilizio nazionale in disuso comprese le proprietà ecclesiastiche senza indennizzo, ad abitazione per i senzatetto e per gli sfrattati. </span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Predisporre un piano di assunzione di lavoratori da parte dello Stato per lavori socialmente utili. Non è il momento delle divisioni fra le forze autenticamente popolari e patriottiche! Dobbiamo fare fronte comune superando le sigle di appartenenza! </span></li>
</ul>
</div>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Una volta finita l'emergenza non possiamo né dobbiamo dimenticare. Non possiamo tornare alla vita e al mondo come lo abbiamo vissuto fino ad oggi. </span></h3>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Non dobbiamo! </span></h3>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutti coloro che vogliono il bene di questa nazione sono con noi. </span></h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-8456436511834399082020-03-18T10:03:00.000+01:002020-03-21T10:57:14.961+01:00ANNO 2020. ITALIA. ATTO PRIMO. CHE FARE.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<h3 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">A cura della Redazione di Noicomunisti, articolo di Danila Cucurnia e Guido Fontana</span></h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ci eravamo talmente abituati alle fake news e alle false flag che da principio non avevamo tutti creduto al Covid-19. Purtroppo ci troviamo ad affrontare una fase della guerra fra il blocco nero (gli anglosionisti e la UE pur con i loro conflitti interimperialisti minori), e gli stati antimperialisti (fra cui spiccano Federazione Russa e Cina).</span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Con questa azione criminale, il blocco nero ha di fatto dato luogo ad una nuova fase di questa guerra mondiale; oltre alle guerre locali, alle primavere colorate, alle guerre commerciali, ora abbiamo la guerra batteriologica.</span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In questo primo nostro scritto non ci dilungheremo su come si sia arrivati a questo punto: al momento diamo per scontato che tutti abbiano coscienza di chi sia stato a demolire la sanità pubblica fino ad essere in condizioni di dover scegliere a chi salvare la vita e a chi no. Quindi è vero che per ora la sanità, la tutela della salute di tutti devono essere la priorità, ma è anche giunto il momento di chiedere il conto. Mai come adesso i popoli si trovano di fronte ad un'occasione unica: poter cambiare lo stato di cose presenti; i capitalisti e i loro tirapiedi nei governi sono in grave affanno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Di fronte a questa situazione nel mondo ci sono due atteggiamenti: </div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Quello dei paesi capitalisti è rappresentato da chi, in nome del denaro e del profitto, rischia di pagare un alto tributo di vite umane; questo è esemplificato dalla scelta <a href="https://www.ilsole24ore.com/art/boris-johnson-parte-guerra-contro-coronavirus-a-modo-suo-ADMA55C?refresh_ce=1">della Gran Bretagna di lasciar "sfogare" l'epidemia</a>, scelta basata su una discussa "immunità di gregge (1)". </div>
</span></li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: left;">
<ul>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
l'atteggiamento dei paesi socialisti dove la salute e la vita degli esseri umani viene messa al primo posto, esemplificato dal <a href="http://xinhuanet.com/english/2020-01/20/c_138721535.htm">discorso</a><a href="http://xinhuanet.com/english/2020-01/20/c_138721535.htm"> del </a><a href="http://xinhuanet.com/english/2020-01/20/c_138721535.htm">20 gennaio 2020</a> da parte del Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping. </div>
</span></li>
</ul>
<h3>
<div style="text-align: center;">
E' IL MOMENTO DI SCEGLIERE DA CHE PARTE STARE. </div>
<div style="text-align: center;">
ORA PIU' CHE MAI: SOCIALISMO O BARBARIE</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
MA VEDIAMO QUALI MISURE INTENDONO ADOTTARE GLI ALTRI STATI PER FAR FRONTE ALL'IMMINENTE CATASTROFE ECONOMICA: </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<a href="https://scenarieconomici.it/borghi-la-germania-investe-550-miliardi-noi-25-poi-le-palle-dello-spread/?fbclid=IwAR1P8tzZj4Z9aNsxxt4tUFdZI2QSpPXvkZPtxZvR2OdzKRKh9DB0MYZeCzo" style="text-align: left;">La Germania ha deciso di stanziare 550miliardi di euro</a><span style="text-align: left;"> </span><span style="text-align: left;">ed ha espresso l'intenzione di rinazionalizzare le produzioni strategiche, andando contro le pluridecennali indicazioni europee. Ma dove prenderanno questi soldi? Li stamperanno? Li prenderanno dalla BCE? Se così fosse sarebbero anche soldi versati alla BCE dall'Italia (90 miliardi di euro versati alla comunità europea, che se avessimo messi da parte, avremmo qui adesso per far fronte a questa emergenza). </span></div>
</span></li>
<li><div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/15/coronavirus-negli-stati-uniti-federal-reserve-taglia-i-tassi-e-acquista-titoli-di-stato-per-700-miliardi-di-dollari-trump-grande-passo/5737726/">Negli USA, la FED ha creato dal nulla milioni di dollari e ha abbassato quasi allo zero il tasso di interesse, </a><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/15/coronavirus-negli-stati-uniti-federal-reserve-taglia-i-tassi-e-acquista-titoli-di-stato-per-700-miliardi-di-dollari-trump-grande-passo/5737726/">al contempo acquistando titoli di stato americani </a>. Insomma la FED ha agito come dovrebbe agire una Banca Centrale in tempo di crisi, ma secondo la Lagarde la Banca centrale europea non servirebbe a questo... Una domandina alla FED: dove sono finite le nostre riserve auree? </div>
</li>
<li><div style="text-align: justify;">
E in Italia? Cosa fa il governo? Quanto stanzia? Quali misure intraprende per evitare il crollo totale della nostra economia? Abbiamo chiesto alla Commissione Europea la possibilità di sforare i limiti di bilancio di 3 miliardi e mezzo, in seguito alle <a href="https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-mattarella-ue-italia-attende-solidarieta-non-ostacoli-ad-azione-ADaedwC">proteste di Mattarella </a>per la<a href="https://video.milanofinanza.it/hp/video-milanofinanza/Christine-Lagarde--Non-siamo-qui-per-chiudere-gli-spread-93788/"> dichiarazione della Lagarde</a>, legate all'aumento dello spread, la Commissione europea ci ha poi concesso di superare il limite di bilancio di 25 miliardi e mezzo (probabilmente meno del 30% di cui abbiamo realmente bisogno). Possiamo affermare che ci sia stato un voltafaccia da parte della UE nei confronti dell'Italia? Oppure è semplicemente la verità che viene a galla? In realtà siamo sempre stati i polli da spennare per ingrassare Germania e Francia; questo naturalmente con la complicità della nostra ultra servile classe dirigente; complicità che si configura come un vero e proprio tradimento nei confronti degli interessi del popolo italiano. A poco vale la dichiarazione di solidarietà del Presidente Trump, con tanto di frecce tricolori come sfondo, vale invece parecchio l'aumento dei dazi sull'importazione dei prodotti agricoli italiani. L'Italia, come Trump aveva minacciato, è stata castigata per essersi avvicinata alla Via della seta. </div>
</li>
</ul>
<h4>
In questa crisi da chi sono arrivati i primi aiuti concreti? Dai paesi socialisti o sulla via del socialismo: Cina, Cuba e Venezuela</h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqrXGlXYUIkaahixQC-b-IWZOWtQ8cVsB84GHhtO7GIeRe4HHsPd6fhRaeRfYf-tMUMwhBCBbvitEIvybXdGFlEgxhlcZSKsFoojv4lRoYZI1Z8jpQLNs0XqKfgkgS2vyvwecNkX5vSyM/s1600/iitalia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqrXGlXYUIkaahixQC-b-IWZOWtQ8cVsB84GHhtO7GIeRe4HHsPd6fhRaeRfYf-tMUMwhBCBbvitEIvybXdGFlEgxhlcZSKsFoojv4lRoYZI1Z8jpQLNs0XqKfgkgS2vyvwecNkX5vSyM/s400/iitalia.jpg" width="267" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
COSA DOVREBBE FARE ORA IL GOVERNO ITALIANO? </div>
<div style="text-align: center;">
NOI CHIEDIAMO A GRAN VOCE CHE VENGANO PRESI QUESTI PROVVEDIMENTI: </div>
</h3>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<h4 style="text-align: justify;">
1. MISURE URGENTI PER LA SANITA': </h4>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Moltiplicare gli investimenti nella sanità imponendo anche un'imposta patrimoniale del 10% ai più ricchi per finanziarla. </div>
</span></li>
<li><div style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">Requisire le strutture della sanità privata (come stanno facendo in Spagna). </span></div>
</li>
<li><div style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">Utilizzare gli ospedali militari e gli ospedali da campo. </span></div>
</li>
<li><div style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">Rientro immediato di tutti i nostri militari impegnati nelle missioni all'estero e porli a servizio del popolo. Risparmieremo enormi cifre da investire nella sanità. </span></div>
</li>
<li><div style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">Chiudere le frontiere consentendo solamente il rientro dei cittadini italiani. </span></div>
</li>
<li><div style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">Chiudere le produzioni non indispensabili e i servizi non di prima necessità in tutta Italia, senza alcuna perdita salariale per i lavoratori. </span></div>
</li>
</ul>
<br />
<h4 style="text-align: justify;">
2. MISURE ECONOMICHE URGENTI: </h4>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Stanziare cifre congrue, per i piccoli imprenditori, per gli artigiani e per le piccole imprese. </div>
</span></li>
<li><div style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">Bloccare i mutui, i canoni, le tariffe energetiche e le imposte per almeno 3 mesi. </span></div>
</li>
<li><div style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">Chiudere la Borsa. </span></div>
</li>
<li><div style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">Impedire seriamente la fuga di capitali all'estero. </span></div>
</li>
</ul>
<br />
<h4 style="text-align: justify;">
3. MISURE SOCIALI URGENTI: </h4>
<div style="text-align: left;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Adibire il patrimonio edilizio nazionale in disuso comprese le proprietà ecclesiastiche senza indennizzo, ad abitazione per i senzatetto e per gli sfrattati. </div>
</span></li>
<li><div style="text-align: justify;">
Predisporre un piano di assunzione di lavoratori da parte dello Stato per lavori socialmente utili. </div>
</li>
</ul>
<br />
<h3 style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
Non è il momento delle divisioni fra le forze autenticamente popolari e patriottiche! </div>
<div style="text-align: center;">
Dobbiamo fare fronte comune superando le sigle di appartenenza! </div>
<div style="text-align: center;">
Una volta finita l'emergenza non possiamo né dobbiamo dimenticare. Non possiamo tornare alla vita e al mondo come lo abbiamo vissuto fino ad oggi. </div>
<div style="text-align: center;">
Non dobbiamo! </div>
<div style="text-align: center;">
Tutti coloro che vogliono il bene di questa nazione sono con noi.</div>
</h3>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</span>(1) Immunità di gregge spiegata bene<br />
<br />
<iframe allow="encrypted-media" allowtransparency="true" frameborder="0" height="681" scrolling="no" src="https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2FDatiAnalisiCoronavirus%2Fposts%2F113005056986345&width=500" style="border: none; overflow: hidden;" width="500"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-37300886543623482092020-01-02T10:52:00.000+01:002020-01-02T10:57:16.521+01:00L'Internazionale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Di Danila Cucurnia e Guido Fontana Ros</span></h3>
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span></h3>
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La versione in uso in Italia</span></h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Perché ripetere, magari copiando, quando una cosa è ben spiegata da qualcun altro? Ecco perché riportiamo integralmente dal sito <a href="http://www.rockemartello.com/2018/04/1-maggio-1921-lordine-nuovo-pubblica.html" rel="noopener" target="_blank">Rock e Martello</a> l'ottimo articolo di Gianni Lucini che ci fornisce un quadro accurato di come questa versione dell'Internazionale sia stata adottata in Italia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">l 1° maggio 1921 il giornale “L’Ordine Nuovo”, diretto da Antonio Gramsci, pubblica per la prima volta una versione italiana de <i>L’Internazionale</i> firmata da Bergeret che fa storcere il naso ai puristi perché non troppo aderente al testo originario francese. La scelta non è casuale. Scriverà infatti Antonio Gramsci nei "Quaderni del carcere" che i canti popolari non sono quelli scritti e ragionati a tavolino, ma quelli che il popolo adotta come suoi "perché conformi alla sua maniera di pensare e di sentire". L'analisi gramsciana del canto popolare, infatti, ha da sempre alla base un ragionamento guida: «ciò che contraddistingue il canto popolare, nel quadro di una nazione e della sua cultura, non è il fatto artistico, né l'origine storica, ma il suo modo di concepire il mondo e la vita in contrasto con la società ufficiale». Se non si comprende il senso profondo di questa concezione che è politica, ma non solo, si finisce per non capire la ragione per cui, tra le tante versioni italiane de <i>L'internazionale</i>", alcune delle quali sicuramente più aderenti all'originale francese di Eugène Pottier, "L'Ordine Nuovo" pubblichi il testo firmato Bergeret, uno pseudonimo che a detta di Raffaele Mario Offidani (Spartacus Picenus), ma anche di Cesare Bermani, nasconde il nome di Umberto Zanni, uno dei collaboratori della "Rassegna popolare del socialismo". Non è una traduzione originale letterariamente corretta, ma, come si diceva a quei tempi, una "traduzione libera" che vince nell'ottobre 1907 il concorso bandito dal giornale "L'Asino" per le migliori parole italiane dell'inno e viene adottata dal Partito Socialista Italiano. Non ci sono dubbi che altre versioni fossero più fedeli al testo francese scritto da Eugène Pottier, nel giugno 1871, mentre era nascosto a Parigi per sfuggire alla repressione contro la Comune. È il caso di quella che inizia "Su! Sofferenti della terra!", considerata oggi come una sorta di versione anarchica del canto e pubblicata con almeno tre titoli diversi: <i>L'Internazionale</i>, <i>Su, sofferenti!</i> e <i>Germinal</i>. Altri testi hanno avuto riconoscimenti ufficiali come quella che inizia con "Sorgete, o miseri del mondo!", di Spartacus Picenus, cioè Raffaele Mario Offidani, adottata nel 1919 come inno della Federazione italiana giovanile socialista. Tuttavia solo quella di Bergeret è divenuta davvero un canto popolare nel senso che Gramsci attribuiva a questa parola. Ha superato il tempo e la stessa struttura testuale, che oggi risulta arcaica nella sua costruzione, per diventare patrimonio di tutti al punto che, se si segue il criterio introdotto da Lomax, che stabilisce una divisione netta tra la ricostruzione storico filologica e lo stato di fatto, non è errato considerarla ormai un brano "tradizionale" e come tale indicarlo. La musica poi ha travalicato le frontiere del tempo, dello spazio e dei generi musicali fino a entrare anche nella storia del rock con le versioni del britannico Billy Bragg e degli italiani Area.</span></div>
</blockquote>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/1jjBwz-mg3A/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/1jjBwz-mg3A?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<br />
<br />
<h4>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il testo in italiano</span></h4>
<blockquote class="tr_bq">
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Compagni avanti, il gran Partito<br />noi siamo dei lavoratori.<br />Rosso un fiore in petto c'è fiorito<br />una fede ci è nata in cuor.<br />Noi non siamo più nell'officina,<br />entro terra, dai campi, al mar<br />la plebe sempre all'opra china<br />Senza ideale in cui sperar.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Su, lottiamo! l'ideale<br />nostro alfine sarà<br />l'Internazionale<br />futura umanità!<br />Su, lottiamo! l'ideale<br />nostro al fine sarà<br />l'Internazionale<br />futura umanità!</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Un gran stendardo al sol fiammante<br />dinanzi a noi glorioso va,<br />noi vogliam per esso giù infrante<br />le catene alla libertà!<br />Che giustizia venga noi chiediamo:<br />non più servi, non più signor;<br />fratelli tutti esser vogliamo<br />nella famiglia del lavor.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Su, lottiamo! l'ideale<br />nostro alfine sarà<br />l'Internazionale<br />futura umanità!<br />Su, lottiamo! l'ideale<br />nostro alfine sarà<br />l'Internazionale<br />futura umanità!</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Lottiam, lottiam, la terra sia<br />di tutti eguale proprietà,<br />più nessuno nei campi dia<br />l'opra ad altri che in ozio sta.<br />E la macchina sia alleata<br />non nemica ai lavorator;<br />così la vita rinnovata<br />all'uom darà pace ed amor!</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Su, lottiamo! l'ideale<br />nostro alfine sarà<br />l'Internazionale<br />futura umanità!<br />Su, lottiamo! l'ideale<br />nostro fine sarà<br />l'Internazionale<br />futura umanità!</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Avanti, avanti, la vittoria<br />è nostra e nostro è l'avvenir;<br />più civile e giusta, la storia<br />un'altra era sta per aprir.<br />Largo a noi, all'alta battaglia<br />noi corriamo per l'Ideal:<br />via, largo, noi siam la canaglia<br />che lotta pel suo Germinal!</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Su, lottiamo! l'ideale<br />nostro alfine sarà<br />l'Internazionale<br />futura umanità!<br />Su, lottiamo! l'ideale<br />nostro fine sarà<br />l'Internazionale<br />futura umanità!</span></div>
</blockquote>
</blockquote>
<h4>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span><img alt="l_internazionale" class=" size-full wp-image-12976 aligncenter" height="588" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/05/l_internazionale.jpg" width="662" /></h4>
<h4>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span></h4>
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La versione originaria in francese</span></h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Da <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/L%27Internazionale" rel="noopener" target="_blank">Wikipedia:</a></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Le parole originali furono scritte in francese dallo scrittore Eugène Pottier (1816-1887) nel 1871 per celebrare la Comune di Parigi. Pierre de Geyter (1848-1932) scrisse la musica nel 1888. Fino a quella data il testo veniva generalmente cantato sull'aria della Marsigliese. Ne esistono anche versioni anarchiche, cantate sia sulla musica tradizionale, sia sulla Marsigliese.[1]</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'Internazionale divenne l'inno del socialismo di ispirazione rivoluzionaria internazionale, come specifica il suo ritornello: C'est la lutte finale / Groupons-nous et demain / L'Internation</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In molte nazioni europee L'Internazionale fu illegale all'inizio del XX secolo a causa della sua immagine rivoluzionaria e delle sue liriche d'ispirazione insurrezionalista, sebbene, in passato come al giorno d'oggi, sia stata e sia invece usata anche da partiti e individui che intendevano ed intendono raggiungere il socialismo mediante una via democratica e non insurrezionalista.ale / Sera le genre humain. ("È la lotta finale / Raggruppiamoci e domani / l'Internazionale / Sarà il genere umano"). La canzone è stata tradotta in innumerevoli lingue, e tradizionalmente è cantata col pugno sinistro alzato in segno di saluto.</span></div>
</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/wKDD1H-Hlpc/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/wKDD1H-Hlpc?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il testo in francese</span></h4>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Da <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/L%27Internazionale" rel="noopener" target="_blank">Wikipedia</a></span><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Debout, les damnés de la terre<br />Debout, les forçats de la faim!<br />La raison tonne en son cratère<br />C'est l'éruption de la fin.<br />Du passé faisons table rase<br />Foules, esclaves, debout, debout<br />Le monde va changer de base<br />Nous ne sommes rien, soyons tout!</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">C'est la lutte finale groupons-nous, et demain (bis)<br />Internationale sera le genre humain</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il n'est pas de sauveurs suprêmes<br />Ni Dieu, ni César, ni tribun,<br />Producteurs, sauvons-nous nous-mêmes<br />Décrétons le salut commun<br />Pour que le voleur rende gorge<br />Pour tirer l'esprit du cachot<br />Soufflons nous-mêmes notre forge<br />Battons le fer quand il est chaud.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">C'est la lutte finale Groupons-nous, et demain (bis)<br />L'Internationale Sera le genre humain</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'état comprime et la loi triche<br />L'impôt saigne le malheureux<br />Nul devoir ne s'impose au riche<br />Le droit du pauvre est un mot creux<br />C'est assez, languir en tutelle<br />L'égalité veut d'autres lois<br />Pas de droits sans devoirs dit-elle<br />Egaux, pas de devoirs sans droits.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">C'est la lutte finale Groupons-nous, et demain (bis)<br />L'Internationale Sera le genre humain</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Hideux dans leur apothéose<br />Les rois de la mine et du rail<br />Ont-ils jamais fait autre chose<br />Que dévaliser le travail<br />Dans les coffres-forts de la bande<br />Ce qu'il a crée s'est fondu<br />En décrétant qu'on le lui rende<br />Le peuple ne veut que son dû.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">C'est la lutte finale Groupons-nous, et demain (bis)<br />L'Internationale Sera le genre humain</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Les rois nous saoulaient de fumées<br />Paix entre nous, guerre aux tyrans<br />Appliquons la grève aux armées<br />Crosse en l'air, et rompons les rangs<br />S'ils s'obstinent, ces cannibales<br />A faire de nous des héros<br />Ils sauront bientôt que nos balles<br />Sont pour nos propres généraux.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">C'est la lutte finale Groupons-nous, et demain (bis)<br />L'Internationale Sera le genre humain.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ouvriers, paysans, nous sommes<br />Le grand parti des travailleurs<br />La terre n'appartient qu'aux hommes<br />L'oisif ira loger ailleurs<br />Combien, de nos chairs se repaissent<br />Mais si les corbeaux, les vautours<br />Un de ces matins disparaissent<br />Le soleil brillera toujours.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">C'est la lutte finale, Groupons-nous, et demain (bis)<br />L'Internationale, Sera le genre humain.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span><img alt="linternat" class=" size-full wp-image-12973 aligncenter" height="408" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/05/linternat-e1557680208533.jpg" width="634" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La versione sovietica</span></h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sempre da <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/L%27Internazionale" rel="noopener" target="_blank">Wikipedia</a>:</span><br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La sua versione <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_russa">russa</a> fu invece l'Inno Nazionale dell'<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Unione_Sovietica">U.R.S.S.</a> dal <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/1917">1917</a> al <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/1944">1944</a>, quando, sostituita dal nuovo <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Inno_dell%27Unione_Sovietica">Inno dell'Unione Sovietica</a> (la musica che vinse il concorso è del generale Aleksandr Aleksandrov), L'Internazionale divenne l'inno di partito del <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/PCUS">Partito Comunista dell'Unione Sovietica</a>. Fu inizialmente tradotta da Aron Koc (vero nome: Arkadij Jakovlevič Koc) nel <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/1902">1902</a> e fu pubblicata a <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Londra">Londra</a> da Жизнь (Žizn',Vita), rivista per immigrati russi. La prima versione russa era formata da tre <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Strofa">strofe</a> e il ritornello, poi fu estesa e rimaneggiata.</span></div>
</blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/NyA_IyhlGaU/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/NyA_IyhlGaU?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<h4>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span></h4>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-15891840815250279392020-01-02T10:12:00.001+01:002020-01-02T10:13:49.121+01:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<h2>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il miracolo irlandese</span></h2>
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Di Luca Baldelli </span></h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br />Le sirene neoliberiste hanno cantato, per due decenni abbondanti, le magnifiche sorti e progressive del liberismo in salsa celtica dell’Irlanda. Un laissez faire quasi assoluto, che negli anni ’90 ha generato un aumento vertiginosi dei prezzi degli immobili residenziali (un appartamento veniva a costare, in quegli anni, e per tutti i primi anni 2000, l’equivalente di 3/400.000 euro). Dopo la sbornia speculativa e smithiana, la realtà della dinamica economica, in assenza di qualsiasi ruolo di razionale di programmazione da parte dello Stato, si è incaricata, anche lassù, di svelare come sotto al vestito non ci fosse nulla, se non ottimismo mal riposto e fiducia sconsiderata nella fantomatica “mano invisibile”, un arto in realtà molto evidente nel suo dare a chi aveva già è nel suo togliere a chi già aveva poco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span class="_mh6 _wsc" id="cch_f30a158d3ff1d52"><span class="_3oh- _58nk">L’economia
irlandese, drogata dalle perversioni di Smith, Friedman e compagnia, è
collassata su se stessa, lasciando sul terreno, come sempre, morti e
feriti tra i ceti subalterni, che mai avevano beneficiato di alcun
miracolo, e tra la classe media che si era illusa di poter raggiungere
il livello economico dei grandi percettori di reddito, per l’antico suo
vizio di avere la puzza al naso nei riguardi dei proletari e degli
operai e di orientarsi sempre verso chi intende distruggerla per
concentrare ricchezza. Il primo frutto di questo collasso è stato
proprio il crollo del mercato immobiliare, crollo del quale però lo
Stato, fedele fino all’ultimo, nella.maniera più demenziale possibile,
ai principi che avevano generato la catastrofe, non ha approfittato per
ricalibrare scelte di azione e per affermare un ruolo non solo
auspicabile, ma NECESSARIO, di pianificazione. Al contrario, lo Stato ha
acquisito intere aree edificabili da istituti di credito ed attività
economiche minati dalle insolvenze e dalle spericolate contorsioni
speculative del “ventennio d’oro” e…cosa ha fatto? Non vi ha costruito o
non vi ha agevolato l’edificazione di case popolari che avrebbero dato
una risposta, la sola efficace e risolutiva, ai tanti senzatetto
generati dagli anni del “boom” e dai contraccolpi successivi, ma ha
rivenduto le aree ad agenzie orientate verso la costruzione di
appartamenti e dimore di lusso, a beneficio dei soli ricchi, dei
percettori parassitari o meno di alti redditi, ovvero di coloro i quali
proprio non avevano bisogno di INTERVENTI STATALI.</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span class="_mh6 _wsc" id="cch_f30a158d3ff1d52"><span class="_3oh- _58nk"> </span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span class="_mh6 _wsc" id="cch_f30a158d3ff1d52"><span class="_3oh- _58nk">Risultato?
I senzatetto sono aumentati a dismisura e si è arrivati al paradosso
per il quale i poveri si stipano in camere d’albergo ed i ricchi
acquistano appartamenti edificati, col concorso primario dello Stato,
sui terreni dove, per logica, etica e pure convenienza a lungo termine,
sarebbero dovuti nascere appartamenti per i poveri, i proletari e per il
ceto medio impoverito, proletarizzato dai ricchi. Si dimostra dunque,
ancora una volta, che non è vero che il liberismo non tollera alcun tipo
di azione da parte dello Stato: esso, al contrario, non può fare a meno
di un ruolo completamente “alla rovescia” dello Stato e dei pubblici
poteri, assenti nella programmazione a beneficio della collettivita’ ma
sempre presenti quando si tratta di redistribuire benefici a chi già ne
ha tanti, arricchendo i facoltosi ed impoverendo ulteriormente
lavoratori e ceto medio piccolo-borghese. </span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span class="_mh6 _wsc" id="cch_f30a158d3ff1d52"><span class="_3oh- _58nk"> </span></span><span class="_mh6 _wsc" id="cch_f30a158d3ff1d52"><span class="_3oh- _58nk"> </span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span class="_mh6 _wsc" id="cch_f30a158d3ff1d52"><span class="_3oh- _58nk">Oggi
vi sono almeno 50.000 senza tetto e quasi 100.000 famiglie in lista per
una casa popolare o per una soluzione minima e necessitata di aiuto
sociale in campo locativo. In questi giorni, si parla di ripartenza
dell’economia irlandese, ma siamo alle solite, ed anzi emergerà in
maniera ancora più evidente il danno prodotto dal neoliberismo: i prezzi
delle case, fino ad ora scesi, ma,.come abbiamo visto, non al punto da
renderli abbordabili da chi è a reddito fisso o si situa nei ranghi del
ceto medio-basso anche con un lavoro autonomo, torneranno a salire ed
allora ai senzatetto presenti se ne aggiungeranno altri ancora, visto il
prevedibile ed anzi logicamente consequenziale balzo verso l’alto dei
canoni di affitto e dei tassi dei mutui (questa tendenza è già
visibile). E così la demenza del capitalismo è ancora una volta
oscenamente evidente a chi la vuol vedere: i poveri negli alberghi a
cinque stelle, in dieci per camera, oppure pigiati in condomini
falangisti; i ricchi, invece, al caldo e ben protetti con tre, quattro,
cinque case a testa. Aggiungiamoci che la “ripresa” che si dice in corso
sta avvenendo per il traino delle esportazioni da parte delle
multinazionali, presenti in Irlanda per via del regime fiscale
ultrapermissivo e leggero, voluto dai governanti (a spese dei servizi
sociali e dei lavoratori) e la frittata è fatta: un’economia
eterodiretta ed uno Stato volutamente privatosi dei minimi strumenti di
controllo ed allocazione delle risorse, genererà nuove crisi, nuovi
crolli, sempre pagati dai poveri…a meno che…non venga una Rivoluzione…
Ma questa è un’altra storia.</span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/10/the_invisible_hand__alexandre_april.jpeg?w=700&h=430&crop=1" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="430" data-original-width="700" height="196" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/10/the_invisible_hand__alexandre_april.jpeg?w=700&h=430&crop=1" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La mano invisibile del mercato</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-77632247832102836732020-01-02T09:43:00.000+01:002020-01-02T09:43:20.003+01:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<br /><h2 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quando Guiboud Ribaud visitò le prigioni sovietiche.</span></h2>
<h3>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Di Luca Baldelli</span></h3>
<div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La
denigrazione e la demonizzazione di Gulag e prigioni sovietiche ha
toccato vette inarrivabili, che solo una paziente opera di
controinformazione riesce in parte a contrastare, in presenza di
un’assoluta asimmetria di mezzi e possibilità per farsi sentire ed
ottenere tribune adeguate onde consentire all’opinione pubblica di farsi
la sua idea, libera e senza pregiudizi, nella verità e non in odio ed
in contrasto ad essa. Per decenni si è parlato di milioni, decine di
milioni di Sovietici finiti nelle fauci mai sazie di Gulag danteschi e
prigioni lovercraftiane. Un esercito di senza nome, di schiavi, di iloti
spacciati per veri dalla storiografia capitalista e borghese. Son
bastati pochi storici, per giunta spesso anche anticomunisti, per vedere
che nei documenti degli archivi sovietici, peraltro apertamente
manipolati con l’avvento del gorbaciovismo e, soprattutto, col crollo
dell’URSS, era nascosta una verità ben diversa: meno detenuti che nei
mitici States e nessun regime concentrazionario da Babilonia dei tempi
biblici o da hitlerismo conclamato. L’impossibile equazione tra
“stalinismo” e nazionalsocialismo, ancora una volta appariva per quello
che era e stavolta col conforto di numeri inoppugnabili: una vile
impostura! Zemskov ed altri storici, tutti anticomunisti, liberal –
democratici o indipendenti, si incaricavano di dimostrare il contrario
di quel che invece sostenevano (e sostengono) trockisti e finti
comunisti revisionisti.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sarebbe bastato leggere fonti coeve, e tutte OCCIDENTALI, del resto, per rendersi conto che la storia era ben altra.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Una di queste
fonti riguardava un noto avvocato francese, Guiboud Ribaud. Costui, nel
1927, espresse il desiderio di far visita alle prigioni dell’URSS, per
rendersi conto di persona della situazione. Qualsiasi governo o regime
che avesse avuto interesse a nascondere qualcosa, gli avrebbe o chiuso
le porte o aperte solo quelle preventivamente mondate da catenacci lordi
di sangue e sudore. Nulla di tutto ciò avvenne per il principe del foro
francese: egli poté avere subito, telefonicamente, un elenco di
centinaia di prigioni dal Commissariato DEL popolo per la giustizia
della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa e poté scegliere
tutte quelle che più gli interessavano. Varcate le soglie delle prigioni
prescelte, trovò un mondo per lui sorprendente: non galeotti con palle a
calcagna logore e stremate, ma persone di più nazionalità che
camminavano per i corridoi, sorseggiavano del tè, conversavano
serenamente. Nessun idillio, ma nemmeno l’inferno da tanti millantato.
Ne uscì un’opera: “<em>Ou va la Russie?</em>” ( Parigi 1927), con un bel capitolo, il SETTIMO, dedicato ai penitenziari.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L’opera era recensita e prefata dal grande <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Henri_Barbusse">Henri Barbusse </a>(1873-1935), sincero amico dell’URSS e grande intellettuale francese, conterraneo di Guiboud-Ribaud.</span></div>
<div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/10/barbusse_ritratto.jpg?w=222&h=296" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="296" data-original-width="222" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/10/barbusse_ritratto.jpg?w=222&h=296" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Henri Barbusse</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L’aspetto più interessante, o comunque uno dei più significativi del
libro, è senza dubbio la narrazione della sorpresa derivante dal vedere
individui che, condannati alla pena capitale per delitti e reati
politici, si erano visti le pene drasticamente ridotte per merito della
dialettica processuale, aspetto questo sempre negato dai detrattori
dell’URSS, per i quali nemmeno gli avvocati sarebbero esistiti nella
grande Unione dei Soviet. Mentre i Tribunali fascisti esiliavano e
condannavano a morte, in Urss si redimeva e si lavorava per la
correzione ed il recupero sociale del reo. L’avvocato francese, venuto
in Urss con sincera voglia di capire, ma anche con in testa tanti motivi
ricorrenti della propaganda antisovietica, se ne tornò al suo Paese
completamente convinto della verità che aveva visto e che era, per sé
stessa, indiscutibile. Egli si attirò l’odio e l’ostilità di tanti
bugiardi e mediocri, ma la stima di tutti gli uomini sinceramente
obiettivi, democratici, senza paraocchi. Dopo di lui, sarà la volta di <a href="https://de.wikipedia.org/wiki/Lenka_von_Koerber">Lenka Von Koerber </a>e
di tanti altri scrittori, studiosi, sociologi, i quali visiteranno le
carceri sovietiche, trovando dinanzi ai loro occhi prigionieri più
liberi dei cittadini liberi dei Paesi capitalisti, i quali lavoravano
percependo il salario degli operai liberi e godendo di condizioni
premiali assolutamente invidiabili. M. S. Callcott, negli USA, riuscirà a
mandare alle stampe nel 1935 “<em>Russian Justice</em>“, nel quale
parlerà di questo e di altri aspetti, mettendo in rilievo, senza
apologie e senza incensi, la superiore (oggettivamente) realtà della
civiltà sovietica.</span></div>
<div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/10/72598779_381137922825718_5770629114427867136_n.jpg?w=158&h=225" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="158" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/10/72598779_381137922825718_5770629114427867136_n.jpg?w=158&h=225" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lenka von Koerber</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> </td></tr>
</tbody></table>
<div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Una civiltà
dove l’ingegner Ramzin, condannato nel processo del PARTITO INDUSTRIALE,
non fu tenuto sempre in prigione, ma portato nell’aula dove dava
lezioni, da solo o sotto scorta.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In quegli
stessi anni, gioverà ricordarlo, i detenuti dei Paesi capitalisti e
fascisti, segnatamente i politici, languivano tra la fame e la tisi
nelle galere di sterminio alle quali i fantocci politici del grande
capitale li inviavano.</span></div>
<div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><div data-adtags-visited="true">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">FONTI</span></div>
<div data-adtags-visited="true">
<br /></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><div data-adtags-visited="true">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><strong>Sidney e Beatrice Webb</strong>,<em> Il comunismo sovietico: una nuova civiltà</em>, Torino, Einaudi, 1950</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><div data-adtags-visited="true">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><strong>P. Guiboud Rubaud</strong>, <em>Ou va la Russie,</em> Paris, Editions sociales internationales, 1928</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><div data-adtags-visited="true">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><strong>Lenka von Koerber,</strong> <em>Soviet Russia fights crime</em>, London, E.P. Dutton and Co, 1935</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
</span><div data-adtags-visited="true">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><strong>Mary Stevenson Callcott, </strong><em>Russian Justice</em>, New York, Macmillan, 1935</span></div>
<br />
<div data-adtags-visited="true" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-73338535578176906862019-03-31T19:48:00.000+02:002019-03-31T19:48:30.223+02:00Il fantasma del miracolo economico del Vietnam si aggira tra i colloqui USA-Corea<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/vietnam.jpg?w=1462" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="431" data-original-width="740" height="232" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/vietnam.jpg?w=1462" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
di Caleb Maupin</h3>
<div style="text-align: justify;">
<b>traduzione di Davide Spagnoli</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre in tutto il mondo in via di sviluppo i paesi in cui il sistema economico è quello del libero mercato rimangono profondamente impoveriti, negli ultimi decenni la Cina e il Vietnam hanno visto un impressionante aumento del tenore di vita dei propri cittadini. Le voci pubbliche nel mondo occidentale danno tutto il merito alla "liberalizzazione", ma la consapevolezza di altri fattori chiave sembra essere alla base della titubanza degli Stati Uniti nei negoziati sul nucleare con i coreani.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
TRADUZIONE:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1d4IRI6F26v1JTNv6VNNdlRlGS483-tGb">Il fantasma del miracolo economico del Vietnam si aggira tra i colloqui USA-Corea</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
FONTE:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://calebmaupin.com/blog/96-viet-nam-s-economics-miracle-haunts-us-korea-talks">https://calebmaupin.com/blog/96-viet-nam-s-economics-miracle-haunts-us-korea-talks</a></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Danila Cucurniahttp://www.blogger.com/profile/10577692139418772081noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-87122827594476510222019-03-31T18:30:00.000+02:002019-03-31T18:30:32.290+02:00Il presidente messicano chiede le scuse del re di Spagna, e di Papa Francesco per le conquiste del XVI secolo<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/5c99fc06dda4c8d5258b456c.jpg?w=589" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="331" data-original-width="589" height="223" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/5c99fc06dda4c8d5258b456c.jpg?w=589" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Traduzione di Davide Spagnoli</span></h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">26 marzo 2019</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha formalmente chiesto le scuse sia del re di Spagna Felipe VI che del Papa Francesco per la conquista spagnola di circa 500 anni fa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La lettera cita i massacri che hanno avuto luogo durante le conquiste spagnole delle popolazioni indigene del Messico durante tutto il XVI secolo. La missiva fa anche riferimento all'imposizione della fede cattolica e alle violazioni dei diritti umani commesse dalle forze che hanno agito per conto della corona spagnola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Le chiese sono state costruite sopra i templi, i nostri eroi patriottici sono stati scomunicati", ha detto parlando tra le rovine di un'antica città messicana in un video postato sui suoi social media. "Ci riconcilieremo, ma prima chiediamo che loro domandino perdono".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il ministero degli Esteri spagnolo ha immediatamente pubblicato una dichiarazione che respinge il contenuto della lettera di Obrador.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"L'arrivo 500 anni fa degli spagnoli sull'attuale territorio messicano non può essere giudicato alla luce di considerazioni contemporanee", ha detto il governo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Il governo spagnolo ribadisce la sua disponibilità a collaborare con il governo messicano".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La Spagna è attualmente una delle maggiori fonti di investimenti diretti esteri del Messico, ma il governo messicano non ha ancora ratificato un nuovo accordo di libero scambio raggiunto con l'Unione Europea a metà del 2018. Il Messico vanta anche la seconda popolazione cattolica romana al mondo dopo il Brasile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La contesa è iniziata con l'arrivo di Hernán Cortés nel 1519, e con la sconfitta del potente impero azteco, aprendo la strada a 300 anni di dominio spagnolo. Il Messico ottenne l'indipendenza dopo 11 anni di guerra che si concluse nel 1821, per poi diventare una repubblica federale nel 1824.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Obrador, 65 anni, è salito al potere a dicembre e ha mantenuto relazioni amichevoli con il governo spagnolo di centro-sinistra dalla sua elezione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">FONTE:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.rt.com/news/454772-mexico-apology-spanish-king-pope/amp/?__twitter_impression=true"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">https://www.rt.com/news/454772-mexico-apology-spanish-king-pope/amp/?__twitter_impression=true</span></a></div>
Danila Cucurniahttp://www.blogger.com/profile/10577692139418772081noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-1093242696033520942019-03-30T16:18:00.000+01:002019-03-30T16:18:22.533+01:00Il ministro degli Esteri della Federazione Russa a San Marino<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/i-5-maestri.jpg?w=359" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="208" data-original-width="359" height="185" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/i-5-maestri.jpg?w=359" width="320" /></a></div>
<br />
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Testo dell'introduzione e traduzione dal russo</span></h3>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> di Davide Spagnoli</span></h3>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/4988928.jpg?w=680" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="433" data-original-width="680" height="253" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/4988928.jpg?w=680" width="400" /></a></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Pochi media hanno dato spazio alla notizia della visita ufficiale che il Ministro degli Esteri della Federazione russa, Sergey Viktorovich Lavrov, ha compiuto il 21 marzo scorso nella Repubblica di San Marino.</div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo RTV San Marino:</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
«A completare il quadro di una visita storica, la composizione della delegazione russa, numerosa e di altissimo livello. Ad accompagnare Lavrov anche il Vice Ministro, l'Ambasciatore Razov e il Direttore del Dipartimento Stampa del Ministero degli Esteri. Senza dimenticare i membri dello staff, la sicurezza, una decina di giornalisti, due operatori e altrettanti fotografi pronti a raccontare – in diretta streaming– i momenti salienti a Palazzo Begni.».</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Dunque si è trattato di una visita molto importante tanto per la Repubblica di San Marino quanto per la Federazione russa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma è sul contenuto dei colloqui e del memorandum firmato dalle parti che i media italiani si chiudono in un riserbo che, invece, non è presente nelle fonti russe.</div>
<div style="text-align: justify;">
Da un lungo, interessante e documentato servizio dell’agenzia russa TASS, oggetto della traduzione che presentiamo, apprendiamo che:</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
«[…] accordi per ampliare la cooperazione finanziaria ed economica, nonché i legami nel settore dell'agricoltura e del turismo. Lavrov ha dichiarato che durante l'incontro hanno anche discusso le prospettive di contatti tra la banca centrale di Russia e San Marino. Secondo Lavrov, il Ministero delle Finanze russo ha una serie di questioni che vorrebbe chiarire con i colleghi sammarinesi «prima di accordarsi su una cooperazione su larga scala senza alcuna restrizione». Il capo della sezione diplomatica ha espresso la speranza che la ricerca di una soluzione non richieda troppo tempo.».</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
A cosa mirano gli <b>"accordi per ampliare la cooperazione finanziaria ed economica, nonché i legami nel settore dell'agricoltura e del turismo"</b>?</div>
<div style="text-align: justify;">
La cooperazione finanziaria ed economica, stante l’impossibilità per San Marino di essere un paradiso fiscale, mira quindi a ben altro che al momento non è dato conoscere. Molto interessante il passaggio che recita:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
«Lavrov ha dichiarato che durante l'incontro hanno anche discusso le prospettive di contatti tra la banca centrale di Russia e San Marino. Secondo Lavrov, il Ministero delle Finanze russo ha una serie di questioni che vorrebbe chiarire con i colleghi sammarinesi "prima di accordarsi su una cooperazione su larga scala senza alcuna restrizione. Il capo della sezione diplomatica ha espresso la speranza che la ricerca di una soluzione non richieda troppo tempo", e che, peraltro, infittisce ancora di più il mistero. Estremamente interessanti gli <b>"</b><strong>accordi per ampliare la cooperazione finanziaria ed economica, nonché i legami nel settore dell'agricoltura e del turismo".</strong>».</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La parte riguardante il turismo si spiega da sola, ma la parte riguardante l’agricoltura merita una spiegazione più approfondita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In Russia il Partito comunista della Federazione russa (KPRF) è molto forte e, grazie a errori di Putin come quello dell’intervento per l’innalzamento dell’età pensionabile ma non solo, sta crescendo molto rapidamente e conquistando sempre più amministrazioni regionali e locali. Uno dei punti di forza del KPRF è il sovkhoz Lenin, guidato da Pavel Grudinin, candidato alle presidenziali per i comunisti, che, grazie alle sanzioni dell’occidente, ha realizzato profitti impensabili solo qualche anno fa, che sono stati interamente reinvestiti nel sovkhoz per migliorare il tenore di vita dei soci e dei lavoratori: per esempio il salario pagato dalla Lenin è il triplo di quello normalmente pagato da aziende simili. Insomma un’isola di socialismo nel quasi capitalismo della Russia odierna. Un’isola che funziona molto bene e il cui esempio si sta espandendo in tutto il territorio della federazione. In ballo cioè ci sono due visioni molto diverse del futuro della nazione che ha la supremazia militare mondiale, i comunisti che indicano come soluzione il socialismo – che raccoglie sempre più consensi soprattutto tra i millenial – e Putin che intende costruire un modello rivisitando la NEP di Lenin trasformandolo in un modello sempre più vicino a quello scandinavo con settori strategici nazionalizzati, un maggiore attenzione al welfare, ma fuori dall’ottica del socialismo. E visto che i consensi verso il KPRF sono in grande ascesa, a questo punto Grudinin e il suo sovkhoz Lenin diventano un avversario temibile. Da qui una campagna di denigrazione personale contro Grudinin e la ricerca di alternative per i prodotti agricoli da fornire ai consumatori russi in modo da far seccare la fonte dell’esperimento di successo dei comunisti.</div>
<div style="text-align: justify;">
E qui le produzioni agricole della Romagna diventano strategiche se si tiene conto del fatto che il volo in tre ore di volo da Rimini si raggiunge Mosca.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo implica una prospettiva economica molto favorevole per la Romagna.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vedremo in futuro cosa accadrà.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per ora prendiamo atto dell’enorme attenzione della Russia nei nostri confronti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Buona lettura.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://tass.ru/politika/6245971/amp">FONTE</a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1udkc_jrgHEvHnTGhdArlWEMPEtED7nuA">Comunicato della TASS</a></div>
</span>Danila Cucurniahttp://www.blogger.com/profile/10577692139418772081noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-3975065679717713352019-03-30T14:58:00.000+01:002019-03-30T14:58:07.764+01:00La paura della Russia e l’emergere dei Bircher di sinistra<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/i-5-maestri.jpg?w=359" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="208" data-original-width="359" height="185" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/i-5-maestri.jpg?w=359" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<br /></div>
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<span style="font-size: large;">Traduzione di Davide Spagnoli</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre sovente la sinistra tradizionale viene scavalcata a sinistra dalla destra populista, la stessa sinistra non sta mica ferma: scavalca la destra a destra. Sembra un puzzle ma non lo è.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma c'è una cosa che accomuna queste due correnti del pensiero politico del sistema politico borghese: l'anticomunismo viscerale, la russofobia e da qualche tempo anche la sinofobia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quest'articolo tratta della realtà del clima politico degli USA, ma se ne possono tranquillamente adattare molte parti alla nostra realtà.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1E6iv__Ot8JxUtp9YziexXF6fNP-FJ7Q3">La paura dei Russi e l'emergere dei Bircher di sinistra</a></h3>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/sinistra-usa.png?w=680" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="340" data-original-width="680" height="200" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/sinistra-usa.png?w=680" width="400" /></a></div>
<div>
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</span>Danila Cucurniahttp://www.blogger.com/profile/10577692139418772081noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-90686005487068789462019-03-30T14:48:00.000+01:002019-03-30T14:48:58.551+01:00Da che parte stavano Pjatakov e Radek?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/i-5-maestri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="208" data-original-width="359" height="185" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/03/i-5-maestri.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Di Daniele Burgio</h3>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Relazione tenuta dal compagno Daniele Burgio durante l’affollata assemblea di presentazione del libro “Il volo di Pjatakov. La collaborazione tattica tra Trotskij e i nazisti” tenutasi il 28 febbraio presso il Centro culturale Concetto Marchesi di Milano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Passiamo ora, a un’altra questione: e cioè stabilire da che parte politica stavano Pjatakov e Radek, nel 1931-1936.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Si tratta di una domanda fondamentale per decidere sulla veridicità e sulla realtà del volo di Pjatakov/colloquio clandestino di quest’ultimo con Trotskij, nel dicembre del 1935 e in Norvegia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ora, senza nessun dubbio Pjatakov e Radek erano stati trotzkisti, anzi alti dirigenti della corrente politica trotzkista in Unione Sovietica dal 1923 al 1927: ma dopo rientrarono nel partito e si posero apertamente di fianco a Stalin, sia Pjatakov (dall’inizio del 1928) sia Radek (dal luglio del 1929).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se Pjatakov e Radek non fossero stati in alcun modo ivi compreso quello epistolare e della lettera, in contatto con Trotskij nel 1931, nel 1932, nel 1933, nel 1934, nel 1935, nel 1936, la questione del volo di Pjatakov sarebbe risultata decisamente a favore di Trotskij e contro Stalin.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Risulta infatti subito chiaro che se Pjatakov e Radek fossero stati realmente e senza soluzione di continuità, a partire dal 1929 e fino al dicembre 1935, degli stalinisti e dei concreti nemici di Trotskij, come sostenne quest’ultimo con forza, svanirebbe inevitabilmente qualunque motivo plausibile per un loro ipotetico incontro in Norvegia con il leader della costituenda Quarta Internazionale. E viceversa, se risultasse invece che Radek e Pjatakov fossero tornati realmente ad essere, nel 1932-1936, dei dirigenti dell’organizzazione clandestina trotskista operante in Unione Sovietica, i due personaggi in esame avrebbero invece sicuramente avuto una predisposizione mentale e politica completamente favorevole nei confronti di un loro eventuale incontro diretto con il loro leader in esilio: sempre dovendo tener conto dei rischi politici e personali derivanti da un eventuale colloquio segreto, certo, ma con l’ottica di desiderare, volere e agognare una loro discussione ravvicinata, personale e “viso a viso” con Trotskij.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lo stesso discorso vale ovviamente anche per Trotskij: attuare un incontro segreto con Pjatakov sarebbe stato assurdo, se quest’ultimo fosse stato davvero un suo nemico politico e uno stalinista a partire dal 1928, ma viceversa tale azione diventava perfettamente comprensibile, razionale e allo stesso tempo desiderabile nel dicembre del 1935, se Pjatakov fosse invece risultato uno dei leader dell’organizzazione clandestina trotzkista attiva nell’Unione Sovietica stalinista del 1932-36.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Siamo pertanto in presenza di un punto assai importante per la nostra indagine storica rispetto al quale la traccia concreta e la prova fondamentale, come nel caso di Linköping, ci viene fornita sempre per il tramite di Trotskij che, per la seconda volta, tradisce e autodistrugge involontariamente le sue stesse posizioni negazioniste sul volo di Pjatakov procurandoci una clamorosa “pistola fumante”, attraverso un inconfutabile documento del 1932.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Archivi Trotskij di Harvard, classificazione sotto “18 Trotskij Papers, 15821, seq. 17”, nella sezione dedicata alle ricevute delle lettere spedite da Trotskij e dai suoi collaboratori ad altri soggetti, persone o organizzazioni politiche: quindi una fonte sicura, per la “seconda versione” che nega l’esistenza del volo di Pjatakov e del suo colloquio segreto con Trotskij, da cui emerge una ricevuta di spedizione estremamente interessante.</div>
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<br /></div>
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In un piccolo segmento dell’estesa raccolta di lettere e scritti elaborati via via da Trotskij sono apparse al pubblico, grazie a un accurato saggio elaborato dallo storico John A. Getty nel 1986, le ricevute delle lettere spedite nel 1932 dal leader in esilio della Quarta Internazionale a Sokolnikov (un membro dell’Opposizione di sinistra, ancora legale all’interno del partito bolscevico nel biennio 1926/1927), a Preobrazensky (un leader della frazione trotzkista del 1923-1927, durante la prima fase della lotta contro la nascente egemonia di Stalin) e soprattutto a Karl Radek.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Troviamo quindi una nuova sorpresa e un nuovo colpo di scena, dopo Linköping.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Proprio dagli insospettabili archivi Trotskij di Harvard emerge un fatto clamoroso, con materiale probatorio scritto (come richiesto giustamente dallo stesso Trotskij nell’aprile del 1937, di fronte alla commissione Dewey): abbiamo infatti a disposizione la ricevuta di una lettera spedita in segreto a Ginevra nel marzo del 1932 da Trotskij (già in esilio, a partire dal 1929) a Karl Radek, residente invece di solito in Unione Sovietica, oltre che le ricevute di altre sue missive spedite nel 1932 a Preobrazensky e ad altri cittadini sovietici. Lettere segrete inviate nel 1932 da Trotskij a Karl Radek, a Preobrazhensky e altri soggetti: fatti sicuri e inequivocabili, che costituiscono quindi una prova certa sui reali rapporti politici esistenti tra Trotskij da un lato, e Radek e Pjatakov dall’altra nel periodo 1932-36.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per quanto riguarda la lettera inviata da Trotskij a Radek, essa era stata spedita nel marzo del 1932 con cura e attenzioni speciali a quest’ultimo anche attraverso gli uffici postali di Parigi e Ginevra tramite il signor “Molinier”: e proprio i due fratelli Molinier, Raymond e Henry, risultavano all’inizio del 1932 tra i principali dirigenti dell’organizzazione trotzkista operante in terra francese, a cui allora Trotskij concedeva la sua fiducia politica e che si dimostreranno assai utili a quest’ultimo anche sul piano logistico e materiale nel 1933-35, quando Trotskij rimase legalmente e per quasi due anni in Francia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A questo punto andiamo al nocciolo della questione, cioè all’importanza che assume la ricevuta della lettera spedita da Trotskij a Radek nel 1932 rispetto al volo di Pjatakov.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Su questo aspetto lascio volentieri la parola proprio all’insospettabile testimone (insospettabile per gli antistalinisti) Trotskij. Quest’ultimo ci fornisce dell’altro materiale probatorio scritto, visto che già il 27 gennaio del 1937, come si è già ricordato in precedenza, Trotskij stesso si rivolse ai mass-media internazionali, oltre che agli stessi giudici del processo di Mosca del gennaio del 1937, proclamando solennemente che “Io ho dichiarato più di una volta, e lo dichiaro ancora, che Pjatakov, come Radek, per gli ultimi nove anni” (quindi come minimo dal 1929) “non è stato mio amico ma uno dei miei nemici più feroci e infidi, e che non ci sarebbe potuto essere alcuna negoziazione o incontri tra noi”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un’affermazione che non lascia spazio ad alcun dubbio o malinteso, quella espressa da Trotskij il 27 gennaio del 1937.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Queste chiarissime ed inequivocabili parole di Trotskij riprese e ripetute tra l’altro nell’aprile del 1937 davanti alla commissione Dewey, hanno un solo ed unico significato: egli negò recisamente e senza mezzi termini di aver avuto alcun tipo di rapporto con Pjatakov e Radek dopo il 1928, oltre a rivelare allo stesso tempo come Pjatakov e Radek, sempre dopo il 1928, fossero ormai diventati tra i suoi “più feroci e infidi nemici”, con i quali risultava quindi fuori discussione, impossibile e assurdo tenere “negoziati” politici e incontri di alcun genere, in Norvegia o in altri posti. Siamo pertanto in presenza di tre tesi inequivocabili, tra l’altro rese per iscritto e ripetute più volte nel corso del 1937 dallo stesso Trotskij, ossia da una fonte sicura per la “seconda versione” che nega l’esistenza del volo/colloquio di Pjatakov.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo Trotskij, in altri termini, egli non aveva avuto alcun rapporto politico e umano con Pjatakov e Radek, sia in modo diretto che sotto forma epistolare, nel 1929.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1930.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1931.</div>
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<br /></div>
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Nel 1932.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel marzo del 1932.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1933 e cosi via, fino ad arrivare al 1938.</div>
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<br /></div>
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Ma non solo: nel 1937 Trotskij dichiarò che, almeno a partire dal 1929 e senza alcuna interruzione, ivi compreso quindi il marzo 1932, Pjatakov e Radek erano diventati suoi nemici politici fino ad arrivare senza soluzione di continuità al gennaio del 1937.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non solo: alla fine della terza sessione della commissione Dewey, Trotskij arrivò altresì a dichiarare, che dalla fine del 1929 “egli” (Radek) “era diventato la più odiosa figura per l’Opposizione di sinistra” (ossia per i trotzkisti) “perché egli non era solo un capitolatore” (di fronte a Stalin) “ma un traditore”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A questo punto, mettiamo in contatto e facciamo “incontrare” reciprocamente tutte le dichiarazioni rese da Trotskij, il 27 gennaio 1937 e nell’aprile del 1937 davanti alla commissione Dewey, con la ricevuta scritta della lettera spedita proprio da Trotskij e proprio a Karl Radek nel 1932: l’effetto risulta sicuramente devastante e clamoroso, sia a livello generale che per la questione dell’esistenza del volo di Pjatakov.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In primo luogo la concreta e indiscutibile ricevuta della lettera spedita da Trotskij a Radek all’inizio del 1932 dimostra subito che Trotskij mentì spudoratamente durante la tredicesima sessione della commissione Dewey, quando egli qualificò come “presunta” e quindi inesistente la – invece reale e concretissima – missiva da lui stesso inviata a Karl Radek all’inizio di marzo del 1932: siamo quindi in presenza di una e gravissima menzogna da parte di Trotskij e che viene rilevata senza ombra di dubbio proprio mediante gli archivi Trotskij di Harvard, attraverso quella ricevuta di spedizione della lettera del 1932 che tradisce involontariamente Trotskij.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Simultaneamente emerge un elemento ancora più importante, per la nostra indagine storica: come risulta fin troppo evidente, la ricevuta scritta della lettera spedita clandestinamente da Trotskij a Radek nel 1932 mostra infatti che Trotskij mentiva clamorosamente anche quando sosteneva di non aver avuto più rapporti di alcun tipo con Radek/Pjatakov dopo il 1928, ossia anche quando egli rilevava che questi ultimi erano divenuti dopo il 1928 “tra i suoi più accaniti e feroci nemici”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A persone con cui davvero non si ha più, dal 1929 fino al 1936, alcun rapporto umano e politico, non si spediscono lettere, né tantomeno lettere segrete come quella invece inviata da Trotskij a Radek nel 1932 (e di cui ci resta solo la ricevuta di spedizione); e tantomeno si indirizzano delle missive clandestine a persone che sono diventate tra i nostri “più accaniti e perfidi nemici”; e tantomeno si mandano lettere segrete a persone che si valutano come dei “disertori” della propria causa, come almeno a suo dire Trotskij considerava Radek sia nel 1929 che nel 1937 (terza sessione della commissione Dewey); e ancora meno si inviano delle missive confidenziali a persone che si considerano addirittura dei “traditori” della propria causa politica, come almeno in pubblico Trotskij valutava Radek dalla fine del 1929 fino al 1937, sempre secondo le dichiarazioni rese dal leader della Quarta Internazionale durante la terza sessione della commissione Dewey.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Detto in altri termini, Radek costituiva l’ultima persona al mondo a cui Trotskij avrebbe dovuto spedire nel marzo del 1932 una lettera, sempre in assenza di un ritorno del primo a un atteggiamento favorevole alla costituenda Quarta Internazionale e alla lotta segreta contro Stalin.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’invio nel corso del 1932 di una missiva segreta, e con mezzi clandestini, a una persona come Radek ancora operante di regola nell’URSS stalinista di quel tempo, attraverso come minimo un certo sforzo materiale e un certo margine di rischio per il “postino” clandestino che doveva recapitare lo scritto di Trotskij a Radek, costituisce pertanto un atto concreto che può essere spiegato solo ed esclusivamente con l’esistenza all’inizio del 1932 di una relazione speciale di affinità politica tra i due soggetti in esame, complicità che demolisce ovviamente le tesi avanzate da Trotskij il 27 gennaio del 1937.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La ricevuta di spedizione della lettera spedita da Trotskij a Radek prova pertanto con assoluta sicurezza la grande menzogna del leader della Quarta Internazionale rispetto ai suoi reali rapporti con Radek, mostrando innanzitutto che Trotskij aveva (eccome se aveva!) “rapporti” con Radek dopo il 1928, e più precisamente a partire dall’inizio del 1932.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dimostra altresì che per Trotskij, sempre a partire dal 1932, Radek risultava tutt’altro che un “nemico accanito e feroce”, ma altresì un referente politico importante nella lotta politica antistalinista, anche se costretto (per celare il suo doppiogioco rispetto a Stalin) a professare pubblicamente fedeltà al leader georgiano e a criticare in modo durissimo proprio Trotskij, anche nel 1932-36.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Attesta altresì che sia Radek, tornato via via alla militanza trotzkista nel corso del 1932, sia Trotskij avevano una predisposizione favorevole e un movente generale di natura politica per incontrarsi tra loro, nel 1932 come nel 1935 e nel dicembre del 1935.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La ricevuta di spedizione del 1932 fa inoltre cadere subito a zero il grado di attendibilità della testimonianza di Trotskij, rispetto alla sua tesi di non aver incontrato Pjatakov nel dicembre del 1935 nei pressi di Oslo: l’esistenza concreta e materiale della ricevuta, assieme alla “misteriosa” sparizione della lettera di Trotskij a Radek di cui essa attesta in modo indiscutibile la realtà, comportano inevitabilmente che Trotskij risulti come minimo un testimone inaffidabile anche rispetto agli eventi del dicembre del 1935.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/AZw0AgPzOEk/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/AZw0AgPzOEk?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span>Danila Cucurniahttp://www.blogger.com/profile/10577692139418772081noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-79547671626951003602019-03-19T10:50:00.000+01:002019-03-19T10:50:27.952+01:00Incontro con il pubblico proveniente dalla Repubblica francese<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Traduzione di Davide Spagnoli</span></h3>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fen.kremlin.ru%2Fevents%2Fpresident%2Fnews%2F60094%3Ffbclid%3DIwAR25YhkAGlovPVgLW6tKkN-74AcFwQNkLVT7yp-iyJPem7q4RxpvAyYToKw&h=AT2JguE8BthXc1DaKxwpJqJ8eMRxxQAFhDD2xcJkquzR_scxwTujxq_4mZmklY92SjhCkVvAuWoTxbBQTc3HN2obJ5D_7QIPIUrOFJwPOhGwGrX4IBloOwf1VpjeDSvdPSm4" target="_blank">FONTE</a></span><br />
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://static.kremlin.ru/media/events/photos/big/DwbQdWf8AuCXZ6ivc58yR61hBSAoLw5V.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://static.kremlin.ru/media/events/photos/big/DwbQdWf8AuCXZ6ivc58yR61hBSAoLw5V.jpg" data-original-height="494" data-original-width="800" height="246" width="400" /></a></div>
<div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Durante la sua visita in Crimea, Vladimir Putin ha incontrato il pubblico della Repubblica francese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">18 marzo 2019 16:45</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Simferopol</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Presidente della Russia Vladimir Putin: Signore e signori, amici. Permettetemi di porgervi un cordiale benvenuto in Russia, in Crimea. So che questa non è la vostra prima visita, e sono molto lieto di vedere amici che vogliono che si sviluppino relazioni tra la Russia e l'Europa nel suo complesso e la Russia e la Francia in particolare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Molti di voi sono coinvolti in attività politiche e alcuni di voi stanno continuando questo lavoro. So che molti di voi vogliono tornare alla politica e intendono candidarsi alle elezioni degli organi rappresentativi a diversi livelli. Spero che voi e coloro che in Europa, che la pensano allo stesso modo, farete tutto il possibile per ripristinare le normali relazioni tra la Russia e l'Unione europea e tra Russia e Francia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Come potete vedere, abbiamo molti amici in Europa e molti amici in Francia che, come voi, sono motivati a sviluppare legami bilaterali che interessano tutti i cittadini della Francia, dell'Europa in generale e della Russia. Siamo interessati a questo perché ci sosteniamo attivamente a vicenda nell'economia e nella politica globale e, soprattutto, siamo legati dalla storia comune delle nostre nazioni. Le nostre relazioni sono state diverse in epoche diverse, ma il mondo moderno e le attuali tendenze di sviluppo richiedono di unire i nostri sforzi per raggiungere un risultato comune, un successo comune.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Abbiamo molti amici in Europa, e in Francia in particolare, che la pensano come voi, e lo so benissimo. Faremo tutto il possibile per sviluppare relazioni con i nostri amici in Francia e in tutta Europa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non voglio trattenervi a lungo. Sono venuto solo per darvi il benvenuto e vi faccio i migliori auguri.</span></div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-63300385148144049992019-03-07T22:54:00.000+01:002019-03-07T23:00:55.471+01:00La verità su Frida Kahlo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<h3 style="clear: both; text-align: justify;">
Di Danila Cucurnia</h3>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMwT82RrJu7m8vIbUDGb9vPNP_WAI04pMSClV5O2S14zPuIw1EWj7F_FZBhKuFgB5LjrfJVcY4LGMHkQ5nebQFVA6N_nkWZTS8iwIIHBH0tk3Rt5zUpMWBeHGDGR7iLv4rJztRqMQGFdI/s1600/autoritratto+con+stalin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1412" data-original-width="930" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMwT82RrJu7m8vIbUDGb9vPNP_WAI04pMSClV5O2S14zPuIw1EWj7F_FZBhKuFgB5LjrfJVcY4LGMHkQ5nebQFVA6N_nkWZTS8iwIIHBH0tk3Rt5zUpMWBeHGDGR7iLv4rJztRqMQGFdI/s400/autoritratto+con+stalin.jpg" width="262" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una delle ultime opere d'arte di Frida Khalo intitolata: "autoritratto con Stalin" (1954) </td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Un altro mito della finta sinistra imperiale, dopo il Che, si rivela essere un terribile stalinista; coscienti di dare un grande dolore ai trotskisti, pubblichiamo un passo dal diario di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Frida_Kahlo" target="_blank">Frida Khalo</a> dove appunto dichiarò, nel novembre del 1952, di non essere mai stata trotskista, malgrado la sua nota relazione con Trotsky. </span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A sostegno della nostra affermazione produciamo qui di seguito la documentazione con relativa traduzione dallo spagnolo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h3 style="text-align: justify;">
Le immagini delle pagine del diario:</h3>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgu2nkNT3yf2ThRXoaQh6gsK-TL2leixYHGg7qfNhP4ZiEf7RFldBxIwDVuiMyWhmyL-78dgebyJZBoPOIx8rGkWZnRhxeoKTsbntgyeCdzxIp02sQVcTKGQB2sjgaLCs6IrQO_Pro3oxU/s1600/diario+kahlo1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1238" data-original-width="1600" height="308" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgu2nkNT3yf2ThRXoaQh6gsK-TL2leixYHGg7qfNhP4ZiEf7RFldBxIwDVuiMyWhmyL-78dgebyJZBoPOIx8rGkWZnRhxeoKTsbntgyeCdzxIp02sQVcTKGQB2sjgaLCs6IrQO_Pro3oxU/s400/diario+kahlo1.png" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhERcYKI9tWcpbDd5K2b0DG8VNKPBPPCnyBY9eNsA8-0UiX4kfqCfvyZtn8ME5kDmEkjVORSx1mMhq6HdO6eOcZta8lnHDrrv1YbVGJmBwzUSQj4-WNYzznmf2y0E4BwgLEKJQlvL5ZuHE/s1600/diario+kahlo+2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1206" data-original-width="1600" height="301" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhERcYKI9tWcpbDd5K2b0DG8VNKPBPPCnyBY9eNsA8-0UiX4kfqCfvyZtn8ME5kDmEkjVORSx1mMhq6HdO6eOcZta8lnHDrrv1YbVGJmBwzUSQj4-WNYzznmf2y0E4BwgLEKJQlvL5ZuHE/s400/diario+kahlo+2.png" width="400" /></a></div>
<div>
<br /></div>
</span><br />
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La traduzione in italiano:</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span><br />
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">4 Novembre 1952 </span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
Oggi, per la prima volta non sono sola. Sono comunista da 25 anni. Conosco le origini centrali. Si uniscono con radici antiche. Ho letto la storia del mio paese e di quasi tutte le città. Da tempo conosco i suoi conflitti economici e di classe. Comprendo chiaramente la dialettica materialista di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao Tse. Li amo in quanto pilastri del nuovo mondo comunista. Avevo già compreso l’errore di Trotsky sin dal suo arrivo in Messico. Non sono mai stata trotzkista. Però a quell’epoca, 1940 – io ero solamente alleata di Diego (personalmente) (errore politico) – Ma si deve tener conto che sono stata malata fin da quando avevo sei anni e realmente ho goduto molto poco di buona salute nella mia vita e sono stata inutile al Partito. Ora nel 1953. Dopo 22 operazioni chirurgiche mi sento meglio e, di tanto in tanto potrò aiutare il mio Partito Comunista. Benché non sia un’operaia, sono un’artigiana – e alleata incondizionatamente al movimento rivoluzionario comunista.</div>
</blockquote>
<br /><br /><div style="text-align: justify;">
<b>Kahlo Frida</b>, <i>El diario de Frida Kahlo: un intimo autorretrato</i>, a cura di Sarah M. Lowe, introduzione di Carlos Fuentes, LA VACA INDIPENDIENTE - HARRY N. ABRAMS, INC PUBLISHERS, Madrid, 1995.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br /><br /><br /> <br /></span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-32841396448895883202019-02-28T09:06:00.000+01:002019-02-28T09:07:27.180+01:00Cuba ha una nuova Costituzione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></h3>
<h4>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">A cura di Danila Cucurnia e Guido Fontana Ros</span></h4>
<div>
<h3>
<span style="font-family: verdana, sans-serif; text-align: justify;">Cuba, sana e robusta Costituzione</span></h3>
<span style="font-family: verdana, sans-serif; text-align: justify;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
<div style="text-align: justify;">
Scritto da Fabrizio Casari</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Pubblicato: 27 Febbraio 2019 su:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.altrenotizie.org/" target="_blank">Altrenotizie Fatti e notizie senza dominio</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Cuba ha una nuova Carta Costituzionale. Si compone di 229 articoli ed è figlia di una discussione che ha coinvolto l’intera società cubana, che in migliaia di assemblee, con discussioni aperte, a volte aspre, ha proposto e disposto, accolto ed emendato il testo che domenica scorsa è stato sottoposto a referendum popolare. Non si rammenta di altri paesi nel mondo che hanno discusso previamente ogni singolo articolo della Carta come ha fatto l’isola caraibica: qui la Cuba socialista ha confermato originalità e peculiarità del suo modello.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
[NdC.<i> l'autore non è a conoscenza del modo di formazione della <a href="http://noicomunisti.blogspot.com/2012/09/la-costituzione-dellurss-del-1936.html" target="_blank">Costituzione sovietica del 1938</a>. Da libro di Anna Strong, "L'era di Stalin":<< Altrettanto radicale fu il bisogno di democrazia e di partecipazione che si espresse nelle assemblee che discussero la nuova costituzione, varata nel 1936. Stampata in 60 milioni di copie, essa fu oggetto di dibattito in 527 mila riunioni che elaborarono oltre 150 mila emendamenti. Si trattò di una gigantesca consultazione di massa cui presero parte circa 36 milioni di persone.>>. I comunisti esistevano già da prima del PD, di Rifondazione e di Potere al popolo...]</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La nuova Costituzione cubana rappresenta il rinnovato quadro di sistema. In un fase storica di profonde trasformazioni internazionali, alle prese con un blocco criminale che perdura da quasi 60 anni e di fronte a nuove minacce statunitensi, Cuba modifica alcuni aspetti del suo ordinamento politico, giuridico e dell’organizzazione dell’economia che avevano bisogno di verificare il livello del consenso popolare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La scomparsa del suo lider maximo ha posto la questione della leadership politica, che fino a quando Fidel dirigeva il paese non aveva nemmeno senso porsi. Riformare le istituzioni serve anche a compensare in parte il vuoto di leadership assoluta che il Comandante en Jefe garantiva.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come in ogni Costituzione, il testo si divide tra i principi generali, quelli relativi ai diritti e doveri dei cittadini e all’organizzazione dello Stato e della società. Nei principi generali, di norma, viene enunciato il carattere politico del relativo sistema. Ebbene, Cuba non fa eccezione. Si ratifica il carattere socialista di Cuba ed il ruolo “dirigente ed unico del Partito Comunista, strumento necessario per la costruzione del socialismo e nella via per raggiungere il comunismo”, definito “meta della società”. C’è anche una conferma della articolazione della rappresentanza che riconosce e valorizza il ruolo degli organismi di massa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nella parte relativa all’organizzazione dello Stato si stabiliscono cambiamenti strategici: si conferma il ruolo del Consiglio di Stato ma vengono introdotte la figura del Presidente della Repubblica e del Primo Ministro (che saranno eletti dal Parlamento) e si afferma il concetto del doppio mandato come tempo massimo per entrambi. Per candidarsi alla carica la prima volta dovranno essere stati eletti parlamentari, avere almeno 35 anni e non più di 60.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’architettura costituzionale è da Repubblica parlamentare, giacché le funzioni di Capo dello Stato e Capo del governo sono distinte. Il Parlamento è l’organo sovrano, elegge Presidente della Repubblica, Primo Ministro, Consiglio di Stato e designa su proposta del Presidente ministri e viceministri. Elegge il Presidente del Tribunale Supremo Popolare, i giudici componenti dello stesso, il Procuratore Generale della Repubblica, il Ragioniere generale dello Stato e il Presidente del Consiglio Elettorale Nazionale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il ruolo del Presidente della Repubblica non è tuttavia puramente notarile: è incaricato di garantire l’osservanza della Costituzione negli atti di governo, rappresentare lo Stato e dirigere la sua politica generale, la politica estera, le relazioni internazionali, la Difesa e la sicurezza nazionale. E’ Capo supremo delle Forze armate e determina la loro organizzazione, decreta la mobilitazione generale se la difesa del Paese lo richiede, presiede il Consiglio Nazionale di Difesa ed ha la facoltà di proporre al Parlamento e al Consiglio di Stato lo stato di guerra o la dichiarazione di guerra in caso di aggressione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sul piano dei diritti civili, Cuba, che pure nella lotta ad ogni discriminazione di genere e di classe era esempio internazionalmente riconosciuto, inserisce in Costituzione il concetto di unione tra persone indipendentemente dal genere di appartenenza, propone il concetto di unione tra persone senza specificarne il sesso dando rango costituzionale al principio di uguaglianza e non discriminazione per motivi di orientamento sessuale ed identità di genere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Si afferma anche la centralità della questione ambientale e la laicità dello Stato; l’assenza di una religione ufficiale, il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, sono segnali forti della modernità di Cuba, che ipocritamente viene accusata da paesi bigotti di non essere sufficientemente aperta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’economia è certamente uno dei terreni più sensibili e la nuova Costituzione prende di petto la questione senza ambiguità. Senza timore di sfidare il suo passato e di minacciare il suo futuro, Cuba apre al mercato, alla proprietà privata e agli investimenti stranieri come elementi necessari per dare impulso alla crescita economica e allo sviluppo dell’isola. Perché, come disse lo stesso Raul Castro “da essa dipendono sostenibilità e preservazione del nostro sistema sociale”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La nuova organizzazione economica non riduce - semmai amplia - la sfera dei diritti sociali. La pianificazione economica continuerà a costituire la componente fondamentale nella direzione dello sviluppo. Si ribadisce la proprietà statale del suolo e del sottosuolo, delle risorse strategiche, la titolarità esclusiva in tema di organizzazione sociopolitica, difesa, moneta, giustizia, commercio interno ed estero, salute, istruzione, cultura e sistema bancario.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una scelta in decisa controtendenza rispetto al mantra delle privatizzazioni dei servizi essenziali, sui quali il turbo capitalismo esercita il massimo della pressione, ritenendolo l’ultimo terreno di accumulazione primaria concepibile nell’Occidente post-industriale. A Cuba l’economia assume priorità diverse: garantire sanità, trasporti, istruzione, pensioni e case, rivendicare l’uguaglianza assoluta nell’accesso ai diritti, comporta la prevalenza della politica sull’economia. A sostenere il welfare contribuiranno anche le entrate derivanti dalle imposte sulle attività privata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La nuova Costituzione prevede sette tipi diversi di proprietà: statale, cooperativa, sociale, privata, mista, di istituzioni associative e personale. Lo Stato regola e controlla il modo in cui esse contribuiscono allo sviluppo economico e sociale. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il riconoscimento della proprietà privata come una delle possibili forme nell’economia produrrà inevitabilmente un mutamento del mercato del lavoro; questo apre scenari difficili da prevedere in tutta la loro portata e rompe schemi consolidati, cari all’ortodossia di nemici e amici. Ovvio che le ripercussioni si faranno sentire e le scelte future dovranno essere misurate proprio sui mutamenti che interverranno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il fatto è che Cuba avverte la necessità di riprogrammare il cosa e il quanto lo Stato deve produrre e, quindi, la forza lavoro che ha bisogno d’impiegare. Perché in nessun manuale di socialismo é scritto che il lavoro artigianale non possa essere privato. Che un barbiere sia un impiegato pubblico, invece che un artigiano privato, non assegna patenti di autenticità socialista o, viceversa, ne riduce. Affidare ai privati la produzione di servizi destinati al consumo interno appare invece come un utile passo verso una modernizzazione del paese in un contesto di rinnovamento senza abiure.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con l’inserimento in Costituzione del lavoro autonomo, Cuba volta pagina anche rispetto al recente passato, dove sebbene il lavoro privato fosse tollerato, l’interminabile sequenza di aperture e chiusure esponevano all’incertezza più totale ogni investimento. I 580.000 cubani che lavorano privatamente, i cosiddetti cuentapropistas, ovvero il 13% della mano d’opera del Paese, hanno ora uno strumento di riconoscimento che solo una decina di anni addietro sarebbe sembrato impossibile. Da ora si trasforma in diritto ciò che è già presente in fatto, eliminando sostanzialmente il mercato nero dei prodotti e delle prestazioni, che tanto danno reca alla già fragile economia e che tanta diseguaglianza intrinseca produce proprio nella patria dell’egualitarismo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sul piano della fiscalità generale si ritiene che la legalizzazione di attività lavorative esercitate da privati riduca notevolmente lo svolgimento delle stesse attività in nero. L’obiettivo finale è che tutto questo contribuisca a rendere minore la distanza tra la domanda di beni e servizi della popolazione e la possibilità dello Stato di soddisfarla. Sprechi, inefficienze e abusi possono essere fortemente ridotti proprio da politiche economiche premianti e calibrate sulle necessità del consumo interno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’intenzione evidente è semplice: far funzionare quello che non funziona. Inefficienze e disorganizzazione pesano troppo su un’economia che già patisce un blocco economico di quasi sessant’anni, inumano ed anacronistico, che ha provocato oltre 800 miliardi di dollari di danni diretti e molti di più indiretti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché quando si parla di economia cubana non bisogna mai dimenticare il contesto e le condizioni in cui l’isola opera. L’impossibilità per i paesi terzi di realizzare affari con Cuba, se si vuole farlo anche con gli Stati Uniti, produce una contorsione ulteriore della già difficile partita dell’import-export tra l’isola e i fornitori di prodotti. Le importazioni di Cuba (che non gode di linee di credito garantite dagli organismi finanziari internazionali) sono pagate anticipatamente e a caro prezzo, mentre le esportazioni dei suoi prodotti, sulla base dei prezzi internazionalmente imposti dal Wto, risentono del livellamento verso il basso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La nuova Costituzione cubana, in sostanza, appare il risultato di un ammodernamento della teoria politica e del progetto sistemico che si propone di realizzare. E se qualcuno, prigioniero dei milioni di interrogativi fuori luogo, aveva immaginato o sognato il “dopo Fidel” con l’abiura o la disintegrazione, aveva prefigurato l’ammodernamento del sistema con una revisione ideologica che potesse aprire la strada ad un ripensamento dello stesso, se insomma avesse immaginato il post castrismo come post socialismo, resterà decisamente deluso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sessant’anni dopo il suo trionfo, le modifiche costituzionali approvate non indicano ripensamenti ma vanno nella direzione opposta: modificano il modello per non cambiare il sistema. La decisione è quella di adeguare per fortificare, di evolversi per competere, di migliorare per vincere e non solo per resistere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://i1.wp.com/www.fgci.info/wp-content/uploads/2019/01/fidel-castro-y-che-guevara.jpg?fit=660%2C449&ssl=1" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="449" data-original-width="660" height="271" src="https://i1.wp.com/www.fgci.info/wp-content/uploads/2019/01/fidel-castro-y-che-guevara.jpg?fit=660%2C449&ssl=1" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h3>
Preambolo della nuova costituzione della Repubblica di Cuba</h3>
(Si ringrazia l'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba per la traduzione)<br />
<div>
<br /></div>
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NOI, IL POPOLO DI CUBA,ispirati dall'eroismo e dal patriottismo di coloro che hanno combattuto per una Patria libera, indipendente, sovrana, democratica, di giustizia sociale e di solidarietà umana, forgiata nel sacrificio dei nostri antenati;dagli aborigeni che hanno resistito alla sottomissione;dagli schiavi che si sono ribellati contro i loro padroni;da coloro che hanno risvegliato la coscienza nazionale, l'anelito cubano di patria e libertà;dai patrioti che, a partire dal 1868, hanno iniziato e partecipato alle nostre lotte di indipendenza contro il colonialismo spagnolo e da quelli che nell'ultimo impulso del 1895 hanno avuto la loro vittoria frustrata dall'intervento e dall'occupazione militare dell'imperialismo statunitense nel 1898;da coloro che hanno combattuto per più di cinquant'anni contro il dominio imperialista, la corruzione politica, la mancanza di diritti e di libertà per il popolo, la disoccupazione, lo sfruttamento imposto dai capitalisti, dai proprietari terrieri e da altri mali sociali;da coloro che hanno promosso, integrato e sviluppato le prime organizzazioni di lavoratori, contadini e studenti; che hanno diffuso idee socialiste e fondato i primi movimenti rivoluzionari, marxisti e leninisti;dai componenti l'avanguardia della Generazione del Centenario della nascita di Martí, che nutriti dai loro insegnamenti ci hanno portato alla vittoria popolare rivoluzionaria del gennaio 1959;da coloro che, con il sacrificio della loro vita, hanno difeso la Rivoluzione e hanno contribuito al suo definitivo consolidamento;da coloro che hanno compiuto in massa eroiche missioni internazionaliste;dall'epica resistenza e dall'unità del nostro popolo;</div>
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<br /></div>
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GUIDATI dal pensiero rivoluzionario, antimperialista e marxista cubano, latinoamericano e universale più avanzato, in particolare dal pensiero e dall'esempio di Martí e di Fidel e dalle idee di emancipazione sociale di Marx, Engels e Lenin;</div>
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<br /></div>
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SOSTENUTI dall'internazionalismo proletario, dall'amicizia fraterna, dall'aiuto,dalla cooperazione e dalla solidarietà dei popoli del mondo, in particolare da quelli dell'America Latina e dei Caraibi;</div>
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DECISI a portare avanti la Rivoluzione del Moncada, del Granma, della Sierra, della lotta clandestina e di Girón, che sostenuta dal contributo e dall'unità delle principali forze rivoluzionarie e del popolo ha conquistato la piena indipendenza nazionale, ha stabilito il potere rivoluzionario, ha realizzato le trasformazioni democratiche e ha iniziato la costruzione del socialismo;</div>
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CONVINTI che Cuba non tornerà mai più al capitalismo come regime basato sullo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo, e che solo nel socialismo e nel comunismo l'essere umano raggiunga la sua piena dignità;</div>
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CONSAPEVOLI che l'unità nazionale e la leadership del Partito Comunista di Cuba, nata dalla volontà unitaria delle organizzazioni che hanno contribuito in modo decisivo al trionfo della Rivoluzione e legittimata dal popolo, costituiscono pilastri fondamentali e garanzie del nostro ordine politico, economico e sociale;</div>
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IMMEDESIMATI nei postulati esposti nel concetto di Rivoluzione, espresso dal nostro Comandante in Capo Fidel Castro Ruz il 1° maggio 2000;</div>
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DICHIARIAMO la nostra volontà che la legge delle leggi della Repubblica sia presieduta da questo profondo desiderio, finalmente realizzato, di José Martí: "Voglio che la prima legge della nostra Repubblica sia il culto dei cubani alla piena dignità dell'uomo";</div>
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ADOTTIAMO con il nostro voto libero e segreto, mediante referendum popolare, a centocinquant'anni dalla nostra prima Costituzione dei Mambí, approvata a Guáimaro il 10 aprile 1869, la seguente:</div>
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COSTITUZIONE</div>
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</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-47659284013124729252019-02-22T10:48:00.000+01:002019-02-22T10:48:31.317+01:00Parigi 1940-1944: la Resistenza degli italiani al nazismo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<h3>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">A cura di Guido Fontana</span></h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">A seguito di "vecchie" conversazioni con il compagno Davide Spagnoli che in passato si era occupato da ricercatore storico della vicenda del gruppo di resistenti italiani del gruppo della "Maison de chimie" parigina e stimolato da un post su Facebook del compagno Jean Pino Frank Castellotti, ho intrapreso una ricerca nel Web.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La ricerca si è rivelata molto fruttuosa, infatti ho trovato una tesi di laurea di Eva Pavone: <i>Parigi 1940-1944: la Resistenza degli italiani al nazismo.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La tesi tratta dell’emigrazione antifascista italiana a Parigi durante la Seconda guerra mondiale, degli antifascisti di estrazione proletaria che presero parte alla lotta al nazifascismo e alla battaglia per liberare la città. L’approccio biografico dell'autrice ha consentito di esplorare la loro militanza nell’ambiente antifascista dei quartieri "rossi" di Parigi e l’impegno fin dalla primissima ora contro i nazisti. La loro integrazione nella società francese matura negli anni Trenta attraverso una forte partecipazione alle lotte sociali e all’associazionismo delle organizzazioni antifasciste. Al momento dell’occupazione militare tedesca, <b>gli italiani furono tra i primi a prendere parte alla Resistenza contro i tedeschi.</b> Alcuni aderirono ai gruppi armati diretti dal partito comunista francese. Altri italiani, organizzati in formazioni autonome, dettero supporto alle azioni dei gruppi armati e parteciparono attivamente nell’agosto del 1944 alla battaglia finale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L'autrice ha compiuto un buonissimo lavoro che va a colmare una lacuna storiografica anche se bisogna dire che, non essendo marxista-leninista, c'è qualche "sbavatura".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Consiglio vivamente di salvare sul proprio hard disk questo testo in quanto contiene una miniera di informazioni di difficile reperibilità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="https://drive.google.com/open?id=127vCpoQUkqqBQj8isnINvnOhLc5EPGXI" target="_blank">Parigi 1940-1944: la Resistenza degli italiani al nazismo</a></span></h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-79690129679040202942019-02-19T11:12:00.000+01:002019-02-19T11:14:29.379+01:00La bufala dei 100.000 fucilati dall’NKVD nell’Ucraina occidentale nel 1941<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Di Luca Baldelli</span></h3>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tra il miliardo di persone sterminate dai senzadio kumunisti sovietici guidati dall'uomo più malvagio della storia, trova posto la narrazione dei 100.000 fucilati nell'Ucraina occidentale nei giorni immediatamente seguenti all'invasione tedesca.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Naturalmente l'incipit è ironico, per la comprensione del significato della parola ironia si veda l'Enciclopedia Trec:cani a questo </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">URL:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.treccani.it/vocabolario/ironia_%28Sinonimi-e-Contrari%29/" style="font-family: Verdana, sans-serif;">http://www.treccani.it/vocabolario/ironia_%28Sinonimi-e-Contrari%29/</a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ultima cosa. Da qualche tempo siamo soliti abbinare qualche immagine sia alla presentazione sui social che all'interno, ai nostri articoli, questa volta non lo facciamo per non alimentare, in questo caso si tratterebbe di pornografia dell'orrore, questo feticismo dell'immagine. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Comunque immagini ce ne sarebbero e si potrebbero ritrovare agevolmente nella rete; riguardano gli innominabili massacri perpetrati in quelle terre dai nazisti e dai loro servi, i nazionalisti ucraini.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://drive.google.com/open?id=1VV-UUX2WUEfxZVjqX3G5_gCn4d8TYZAB" target="_blank">La bufala dei 100.000 fucilati dall’NKVD nell’Ucraina occidentale nel 1941</a></span></h3>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-43781604585698686322019-02-15T09:28:00.002+01:002019-02-15T09:28:50.870+01:00La bufala di Stalin che consegnò i comunisti ad Hitler<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 1em; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<h3 style="margin-bottom: 1em; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">DI LUCA BALDELLI</span></h3>
<div style="margin-bottom: 1em; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Una delle più grandi bugie diffuse dalla propaganda antisovietica ed antistalinista in particolare, è quella dell’intesa Hitler-Stalin, che sarebbe stata cementata dal patto Ribbentrop-Molotov. Sembra ironia e barzelletta dover spiegare che chi distrusse il nazismo non può esser certo stato alleato di chi lo creò, eppure nel mondo borghese e capitalista succede di tutto, non a caso la droga e le sue intossicazioni sono frutto precipuo di questo mondo.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
L’Urss riuscì, con quel patto sopra richiamato, ad ottenere tempo e modo per preparare la difesa contro l’assalto delle orde hitleriane, e questo dopo che le Nazioni occidentali “capitalistico-borghesi” e “liberali” avevano a più riprese rifiutato l’idea staliniana di un’alleanza antinazifascista europea e planetaria, pretendendo che l’Urss schierasse l’Esercito da sola e da sola si sacrificasse per tutti, istigando la Polonia (che tutto era meno che una Nazione pacifica) a sabotare ogni possibile intesa con l’Unione Sovietica, (vedasi <a href="https://noicomunisti.wordpress.com/2016/06/06/prima-del-patto-ribbentrop-molotov/">qui) </a>consegnando ad Hitler la Cecoslovacchia e la sua sovranità su un piatto d’argento, affinché un domani rivolgesse le sue armate contro il primo Stato mondiale degli operai e dei contadini. Da tutti questi bei pulpiti si è parlato e si parla di “alleanza” fra Hitler e Stalin, si sono inventate e si inventano storielle buone solo per i gonzi, si è cercato e si cerca di inquinare i cervelli e le coscienze. Si è così creata a tavolino la storia dei “protocolli segreti” del Patto Ribbentrop-Molotov, dei quali abbiamo già parlato (rimando al mio saggio: <a href="https://noicomunisti.wordpress.com/2016/07/01/il-patto-molotov-ribbentropp-vero-patto-finti-protocolli/">IL PATTO MOLOTOV – RIBBENTROPP. VERO PATTO, FINTI PROTOCOLLI</a><a href="https://noicomunisti.wordpress.com/2016/07/01/il-patto-molotov-ribbentropp-vero-patto-finti-protocolli/">IL PATTO MOLOTOV – RIBBENTROPP. VERO PATTO, FINTI PROTOCOLLI</a>), e si è pure tentato di far passare, con documenti sempre fasulli o scientemente distorti, l’idea di un’intesa tra NKVD e GESTAPO per gestire la partita degli “oppositori”, con le relative deportazioni ed i relativi “trasferimenti” da una Nazione all’altra di personaggi “scomodi” da internare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Bugie invereconde, costruite su pezzi di carta oscenamente taroccati. Il principale tra essi, riguarda la presunta firma, a Mosca, in data 11 novembre 1938, di un patto tra il capo della GESTAPO (sic!) Heinrich Muller ed il responsabile per l’NKVD (sic!) Stepan Solomonovic Mamulov. Ai sensi di tale intesa, anteriore persino al Patto di non aggressione, i due organi di sicurezza si sarebbero scambiati informazioni su argomenti, persone e movimenti di reciproco interesse, adottando poi adeguate misure di volta in volta stabilite, come la consegna di comunisti tedeschi nelle mani della GESTAPO. Una falsificazione filologicamente maldestra, per chi mastica un po’ di storia e si prende la briga di andare a confrontare fonti e documenti: ora, nel documento la GESTAPO è indicata come “Direzione generale per la sicurezza dello NSDAP (il Partito nazionalsocialista, ndr)”, quando tale denominazione nemmeno esisteva e la GESTAPO era null’altro che la Polizia segreta di Stato (Geheime Staatspolizei), organo dell’apparato statale e non del Partito.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non solo: Muller, nel giorno 11 novembre 1938, come testimoniano documenti inoppugnabili, si trovava non a Mosca a firmare l’inesistente accordo, ma in Germania a compiere la ricognizione dei danni arrecati dalla Notte dei Cristalli, il pogrom antiebraico al quale non furono estranei agenti provocatori da una parte e dall’altra. Quanto a Mamulov, nel 1938 era responsabile (udite udite!) del Dipartimento agricoltura del VK(b)P della Georgia; solo il 3 gennaio del 1939 avrebbe scalato i vertici della NKVD. Nel 1938, poteva firmare al massimo documenti riguardanti fertilizzanti e capi di bestiame, non certo documenti come quello costruito a tavolino dai falsificatori professionisti. Sulla base di questa patacca, (vedasi <a href="http://wiki.istmat.info/%D0%BC%D0%B8%D1%84:%D0%B3%D0%B5%D0%BD%D0%B5%D1%80%D0%B0%D0%BB%D1%8C%D0%BD%D0%BE%D0%B5_%D1%81%D0%BE%D0%B3%D0%BB%D0%B0%D1%88%D0%B5%D0%BD%D0%B8%D0%B5">Accordo tra Gestapo e NKVD</a>), si è esibito in pompa magna tutto un coro di pseudostorici, memorialisti, personaggi anche con un passato nobile, ma con un presente non altrettanto di…qualità. Tutti impegnati a dimostrare, senza un documento dettagliato che sia uno, senza un elenco di nomi uscito da archivi che si possano definire tali, senza il minimo riscontro, che Hitler e Stalin si sono scambiati prigionieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Possiamo certamente annoverare, tra i memorialisti che non ce l’hanno raccontata giusta, Margarete Buber-Neumann (1901- 1989). Ella, nella sua opera Prigioniera di Stalin ed Hitler (tradotto in Italia ed uscito per i tipi de “Il Mulino”, nel 1994) racconta delle sue peripezie e del suo internamento nel lager di Ravensbruck, dopo la sua consegna alla GESTAPO nel 1940, ad opera dell’NKVD. Ebbene, chi era Margarete Buber-Neumann? Attivista comunista sin dall’età di 20 anni, sposata in prime nozze con il figlio del grande filosofo ebreo Martin Buber, divorziò negli anni ’20 risposandosi poi con Heinz Neumann, rampollo di una famiglia borghese e comunista anch’egli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Nel KPD, Neumann rappresentava l’ala più settaria e dogmatica, impegnata più a sabotare gli sforzi per un vasto fronte antinazista, in nome di un’impossibile autosufficienza, che a combattere l’avvento della peste bruna. Questo atteggiamento, speculare a quello rinunciatario e codardo dei socialtraditori della socialdemocrazia di destra, sarebbe costato molto alla Germania. Fuggiti dalla Germania con l’avvento di Hitler, Margarete Buber (nata Thuring) ed Heinz Neumann ripararono prima in Spagna, poi in Svizzera, quindi, cacciati dalle elvetiche contrade (sempre molto poco solidali con i comunisti e gli antifascisti veri, specie quando non portavano denari nelle banche…), in Unione Sovietica.</div>
</span><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Qui Neumann sarebbe stato arrestato nel 1937, condannato a morte e giustiziato, mentre la sua compagna sarebbe stata deportata in un Gulag presso Karaganda (Kazakhstan). Questo, stando ai racconti ufficiali, poiché abbiamo visto, ad esempio per l’italiano Guarnaschelli, (<a href="https://books.google.it/books/about/Roma_a_Mosca.html?id=oIJFxcmppN8C&redir_esc=y">Roma a Mosca: lo spionaggio fascista in URSS e il caso Guarnaschelli di Giorgio Fabre</a>), che la fucilazione data per certa in alcuni documenti non ci fu mai, essendo il rifugiato in questione deceduto di morte naturale. Ad ogni modo, dando per buone le risultanze delle quali disponiamo, Neumann tutto fu meno che un perseguitato: nel 1932, dopo che l’Internazionale comunista aveva già condannato il suo gruppo di accoliti come settario e lontano da ogni applicazione delle direttive generali, Kaganovic scrisse a Stalin riguardo alle diversioni di questa schiera, ma il Piccolo Padre, comunque, ricercò pazientemente il dialogo anche con il Bordiga tedesco, incontrandolo a Soci nell’estate di quell’anno (vedasi <a href="http://istmat.info/node/34086">lettera di Kaganovich a Stalin</a>). Fu un dialogo tra sordi, ma nessuno può dire che, da parte di Stalin, non vi fu buona disposizione ad ascoltare le ragioni altrui. Il fatto è che Neumann, che era ostile in maniera viscerale al grande combattente antifascista e vera guida dei comunisti tedeschi, Ernest Thalmann, non sentì ragioni e proseguì sul suo sentiero distruttivo.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img height="320" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/02/f60_5052.jpg?w=420&h=501" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="268" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ernest Thalmann</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<figure aria-describedby="caption-attachment-12920" class="wp-caption aligncenter fix-link-focus" data-shortcode="caption" id="attachment_12920" style="clear: both; margin: 0px auto 1.5em; max-width: 100%; width: 420px;"></figure><div style="margin-bottom: 1em; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nel 1934, stabilitosi a Mosca, cercò in ogni modo di seminare zizzania nel gruppo dirigente bolscevico ed in quello dell’Internazionale, attirandosi strali e sospetti che, poi, sfociarono nel suo arresto e nella sua eliminazione, nel 1938. Ora, rispetto alla “purga” del 1937/38, molto si è scritto, ed è sempre più chiaro che, in gran parte, fu un’azione efficace nell’eliminare quinte colonne e sabotatori, non fece milioni di morti, fu strumentalizzata, in alcuni casi, da settori trockisti, zinovevisti e bukhariniani per infangare Stalin e creare malcontento. Non a caso, poi l’implacabile giustizia sovietica colpì chi si era fatto scudo con l’esigenza di ripulire il Paese dalle spie e dai criminali per consumare vendette o per destabilizzare il sistema. Non sappiamo molto della sorte di Neumann e della fondatezza dei capi d’accusa su di lui pendenti, ma certamente con i suoi comportamenti e con la sua contiguità ad ambienti e gruppi che sotto sotto simpatizzavano per l’Asse, quando non lo facevano in maniera aperta (si veda l’atteggiamento tenuto da Bordiga, e lo si veda in una fonte al di sopra di ogni sospetto: <a href="https://www.avvenire.it/agora/pagine/bordiga-">https://www.avvenire.it/agora/pagine/bordiga- </a>) non gli giovò di certo.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img height="213" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/02/001_mgzoom_52168638.jpg?w=700" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Amadeo Bordiga</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La sua compagna Margarete è un altro enigma, da questo punto di vista: ella ha raccontato di essere stata deportata dall’NKVD e di esser stata poi consegnata alla GESTAPO. Ora, a parte che se fosse stata davvero scomoda e se i Gulag fossero stati quelli che ha raccontati, certamente non sarebbe sopravvissuta, c’è anche da chiedersi per quale motivo reale fu consegnata alla Germania. Stalin protesse tutti i comunisti tedeschi riparati in Urss, altro che consegne e patti con la GESTAPO!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questa è la storia e riguarda, direttamente o indirettamente, tra gli altri, Misha Wolf e Walter Ulbricht, due nomi non proprio secondari nel panorama comunista tedesco… Abbiamo però notizia di comunisti tedeschi che, invischiati a torto o a ragione in trame eversive nel 1937/38, presi di mira dalla NKVD (alcuni erano spie ed infiltrati fascisti sul serio, come testimoniano anche vicende di italiani chiarite dai documenti desecretati), chiesero ad un certo punto di essere rimpatriati. Ne fa fede un documento, nel quale due comunisti tedeschi, sui quali aleggia ben più che il sospetto di essere state spie naziste, chiesero la protezione dell’ambasciata tedesca per venir rimpatriati senza scontare le pene irrogate dalla giustizia sovietica. I loro nomi: Fritz Baltes e Fritz Vinter. Nessuno di loro, rimpatriato, avrebbe fatto un giorno di lager. Strana storia, per dei comunisti nella Germania di Hitler…</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/02/bn.png?w=700" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="621" data-original-width="700" height="283" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/02/bn.png?w=700" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Potevano mancare gli "orrori" di Stalin?</td></tr>
</tbody></table>
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Sulla Buber-Neumann, non possiamo dire altrettanto. Non vi sono prove di una sua attività a favore della GESTAPO, ma certamente vi sono elementi inquietanti: costei venne rimpatriata e, nel lager, diventò la segretaria particolare della SS Johanna Langefeld, supervisora di ben tre campi di concentramento (Auschwitz, Ravensbruck, Lichtenburg) e svolse servizi per la multinazionale Siemens, legata a doppio filo con il sistema militare-industriale del Reich. Un curriculum un po’ particolare, per una pericolosa comunista… Una comunista che sopravvive ed ottiene anzi incarichi, mentre attorno a sé le donne antifasciste e comuniste più pericolose e combattive cadono sotto ai colpi delle SS e delle malattie endemiche nel sistema concentrazionario (vedasi <a href="https://ru.wikipedia.org/wiki/%D0%91%D1%83%D0%B1%D0%B5%D1%80-%D0%9D%D0%B5%D0%B9%D0%BC%D0%B0%D0%BD,_%D0%9C%D0%B0%D1%80%D0%B3%D0%B0%D1%80%D0%B8%D1%82%D0%B0">Buber-Neumann, Margarita</a> e <a href="http://www.rottacomunista.org/cds/Neumann/BuberNeumann.pdf">il libro della Buber-Neumann summenzionato</a>): non solo la sua vecchia protettrice, la SS sadica e cinica Lagenfeld, la va a trovare e le racconta particolari e vicissitudini legati al lager, nel quale Grete aveva anche avuto un ruolo nel selezionare prigionieri ed era pure stata punita, successivamente, per vendetta, quando l’astro della Lagenfeld era declinato (vedasi <a href="https://books.google.it/books?id=w1GnCgAAQBAJ&pg=PA124&dq=grete+buber&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjQiKjqvLvgAhUOIKwKHZqoCt0Q6AEISjAE#v=onepage&q=grete%20buber&f=true">Il cielo sopra l’inferno</a>), ma la Buber-Neumann stessa, in prima persona, prende parte a tutte le crociate anticomuniste ed antisovietiche più chiassose, dal processo Kravchenko (sul quale ci soffermeremo in futuro), trionfo delle bufale antisovietiche sull’holodomor ed altre nefandezze inventate, alla militanza nel Congresso o Associazione per la libertà della cultura, creatura della CIA, come bene ha dimostrato uno studio condotto da Frances Stonor Saunders, <a href="https://fazieditore.it/catalogo-libri/la-guerra-fredda-culturale/">La guerra fredda culturale</a></div>
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<a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/02/220px-viktor-kravchenko.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="307" data-original-width="220" height="320" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2019/02/220px-viktor-kravchenko.jpg" width="229" /></a></div>
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Ad ogni passo, l’ombra delle centrali anticomuniste, dei centri bellicisti antisovietici, va di pari passo con Margerete Buber-Neumann. Colei che ha diffuso, se non per prima in assoluto, per prima con maggiore evidenza, forza e capacità di penetrazione mediatica, il mito dell’accordo tra NKVD e GESTAPO, dello scambio di prigionieri tra Hitler e Stalin. Proprio lei, che nel lager era segretaria di quello zuccherino di Johanna.</div>
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-61244572262756976022019-02-11T17:10:00.000+01:002019-02-11T17:10:11.681+01:00Cosa sta succedendo in Russia?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></h3>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Di Davide Spagnoli</span></h3>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUWucNRv0c8qV5XiQcnDAHrm0TXhI09WtStIWNYPY3zPU9VfSo1RdaaOuFK2nSoXidvVsjKuNgfzQxY-GGHNm9V-Nh7nNqQ51Bbdd0mR_Sd6Z9OKlmirl_oOBFBwUyIpCy7aqVvSOI-vA/s1600/cosa+succede+in+Russia.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="1024" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUWucNRv0c8qV5XiQcnDAHrm0TXhI09WtStIWNYPY3zPU9VfSo1RdaaOuFK2nSoXidvVsjKuNgfzQxY-GGHNm9V-Nh7nNqQ51Bbdd0mR_Sd6Z9OKlmirl_oOBFBwUyIpCy7aqVvSOI-vA/s400/cosa+succede+in+Russia.png" width="400" /></a></div>
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Penso che la cosa migliore per la presentazione di questi materiali sia lasciare la parola al traduttore dal russo: il compagno Davide Spagnoli. Questo è il testo della mail di accompagnamento all’invio degli 11 file. In calce alla sintetica descrizione di ogni file troverete il link per leggerne la traduzione:</div>
<div style="text-align: justify;">
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<blockquote style="text-align: justify;">
Il senso di queste traduzioni non è solo dare conto di quanto sta accadendo in Russia, ma è anche quello di cercare di dimostrare che la politica di Putin è spesso determinata dal PCFR nel senso che Putin cerca di scavalcare a sinistra il Partito Comunista per fargli sfondare delle porte aperte. Un esempio è la “Legge sulla pianificazione strategica” – che non trovi tra le traduzioni perché è lunga 55 pagine in A4 e mi ci vorrà ancora un po’ di tempo, e sarà la traduzione 00 – fortemente voluta dai comunisti sulla quale Putin ha messo il cappello. Ma di esempi ce ne sono molti altri. </blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
Inizio con il Programma del PCFR (ti accludo anche il logo del Programma che ho scaricato dal sito del Partito) che mi sembra piuttosto interessante anche su alcuni punti ideologici avrei qualcosa da ridire, quando cioè loro dicono che con il socialismo finirà lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo; ma mi sembra un gran bel programma e certamente non di nostalgici ma di gente proiettata nel futuro. Il Programma del Partito non porta data… </blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1MrfLLBHNm5Lmwjvt7nBpYaKI9RqVroZk">Programma del PCF</a> </blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
Proseguo con un interessante articolo del 2016 di un ebreo anticomunista – Khaldei – che spiega dettagliando e documentando perché Putin non può fare nulla di diverso che costruire il socialismo, di quale tipo – sovietico o svedese, ne discutono su twitter gli analisti russi – si vedrà.</blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1TUgt6NFeNI0g8Z1azJv-4vEHmdtL_mTH">Putin sta costruendo il socialismo</a> </blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
il terzo articolo, sempre di un anticomunista, pubblicato anno scorso continua ancora sulla falsariga del socialismo in costruzione in Russia.</blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1n6RrBKr28JeB1fBFWCMEH3ta6L_6nKAl">In Russia si sta costruendo una nuova versione del socialismo</a></blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
Il quarto articolo riguarda il dato statistico del Levada Center – agenzia statistica russa – che proprio recentemente ha certificato come il 66% dei russi vuole il ritorno all’URSS e al socialismo.</blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1zbmFqbgcN_YrSBXbtkXfdmX7-PSHsqu4">I russi vogliono il socialismo</a></blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
Il quinto articolo spiega, naturalmente da un punto di vista anticomunista, perché Putin è per la socializzazione – capitalismo monopolistico di Stato – e non per il socialismo.</blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1tJS76tiS3WpwmRu7LgpBO24FukkPnLrr">Perché Putin è per la socializzazione e non per il socialismo</a> </blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
Nel sesto articolo Yuri Afonin, dirigente del PCFR, spiega perché i russi vogliono il ritorno al socialismo.</blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1oHqS-ePtMfUxcgskBiyleNPhUE7U-0wm">Yuri Afonin</a></blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
Nel settimo pezzo Zyuganov celebra l’invio del 76° convoglio umanitario in Donbass da parte del PCFR. Naturalmente Zyuganov tratta anche molti altri temi di politica estera e interna, ponendo l’accento sul contropotere economico che i comunisti russi stanno già costituendo in Russia, e il Sovkhoz Lenin ne è un esempio, e di come il punto di forza dei comunisti russi sia oggi l’agricoltura e l’industria agro-alimentare.</blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1CUa7v9stP-sgZCv1V-r97uDsIbjQu029">Zyuganov, aiuti al Donbass</a></blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
Verso il Natale dell’anno scorso Putin e Zyuganov hanno avuto un incontro ufficiale; oltre al resoconto stenografico di una parte di quello che si sono detti che si trova nella traduzione n° 8,</blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1wN-BDgGdWe2ZUfHLSD6nAt_3plQxZ7fL">Incontro Putin/Zyuganov</a></blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
nella traduzione n° 9 sono tradotti i 10 punti del PCFR che Zyuganov ha presentato a Putin durante l’incontro.</blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1VEMpnnX29CYW1bjTAO3qmKPpQRyOBVKB">10 punti del PCFR</a></blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
La decima traduzione riguarda un incontro di Putin con gli oligarchi avvenuto dopo l’incontro con Zyuganov e se ci fai caso nelle parole di Putin si legge chiaramente il segno lasciato da quanto aveva illustrato Zyuganov in precedenza.</blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1jzJRa57os05JNMJ2U_aLBU9WW7HiRQvG">Putin/oligarchi</a></blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
L’ultima traduzione, la n°11 riguarda la richiesta di Putin per una nuova alleanza economica.</blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=1UJuGx4inlmXMUIGsJQLqicta_sWIhDTF">Nuova alleanza economica</a> </blockquote>
<blockquote style="text-align: justify;">
Lo so, il tutto è abbastanza lungo ma credo non ci sia altra maniera per cercare di capire costa sta avvenendo in Russia.</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-53662520609153955732019-02-10T10:55:00.000+01:002019-02-10T10:55:25.489+01:00Il Nagorno-Karabakh. Perché Stalin e i bolscevichi non sbagliarono<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<h3>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">DI LUCA BALDELLI</span></h3>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="https://drive.google.com/open?id=1sOZz0jJN4okrz-giz83EwVJ9IaCQC2F-" target="_blank">Il Nagorno-Karabakh. Perché Stalin e i bolscevichi non sbagliarono</a></span></h3>
<div>
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-79986079924791644012019-02-03T17:44:00.000+01:002019-02-03T18:33:28.665+01:00Stalingrado: i signori della guerra umiliati<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span></h3>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">di Guido Fontana Ros</span></h3>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdXP1rvqvg8YSTPLoGISTq48eJdNJlucMQSaGDidAciEMjfxH9IQeHpmODNFIOPjvLWLjqDRKCcSHGmlZeh1_PL1la9oUfk0CXlO7NkQqUUXvHEh_cAtn4qNn7uewny4hyphenhyphenDzT9PdY9MeE/s1600/stalingrado.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="1024" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdXP1rvqvg8YSTPLoGISTq48eJdNJlucMQSaGDidAciEMjfxH9IQeHpmODNFIOPjvLWLjqDRKCcSHGmlZeh1_PL1la9oUfk0CXlO7NkQqUUXvHEh_cAtn4qNn7uewny4hyphenhyphenDzT9PdY9MeE/s400/stalingrado.png" width="400" /></a></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span></h3>
<h3>
<a href="https://drive.google.com/open?id=1GDIare77OyDAOyYNolQOTSePeFz4YgVO" target="_blank"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Stalingrado: i signori della guerra umiliati</span></a></h3>
<h4>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span></h4>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/qInDEO2jrVw/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/qInDEO2jrVw?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<h4>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span></h4>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/3-vz8-7zcCw/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/3-vz8-7zcCw?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<h4>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span></h4>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-64849079494611498602019-01-31T14:26:00.000+01:002019-01-31T14:26:26.536+01:00Conoscenza e verità secondo la teoria del Riflesso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<h3 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">REDAZIONE NOICOMUNISTI</span></h3>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2016/06/lenin.jpg?w=700&h=430&crop=1" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="430" data-original-width="700" height="196" src="https://noicomunisti.files.wordpress.com/2016/06/lenin.jpg?w=700&h=430&crop=1" width="320" /></a></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Presentiamo un testo fondamentale per comprendere la radicale differenza nella visione del mondo, tra "Idealismo e " Materialismo dialettico" che è alla base del pensiero marxista. Si tratta di un testo scritto nel 1964 da un compagno cinese: Zhang En Ci; il titolo è Conoscenza e verità secondo la Teoria del Riflesso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Questo testo lo si può leggere online all'URL:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://homosapiensplus.altervista.org/essenziali/riflesso/index.htm"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">http://homosapiensplus.altervista.org/essenziali/riflesso/index.htm</span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Lo si può scaricare in formato compresso <a href="http://homosapiensplus.altervista.org/essenziali/riflesso/7.htm">qui</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">e in PDF <a href="https://drive.google.com/open?id=1ujvBYVvauU2L93NjtrHoUEU4ILQ9KFW1">qui</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-52301469075755124882019-01-31T11:21:00.001+01:002019-01-31T11:21:29.056+01:00Burro e cannoni - La Russia ha un piano a due direttrici per aiutare il popolo venezuelano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<h3>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Di Joaquin Flores</span></h3>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="https://www.greanvillepost.com/2019/01/26/guns-butter-heres-russias-two-punch-plan-to-help-the-venezuelan-people/" target="_blank">FONTE</a></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<h4>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Traduzione di Guido Fontana Ros</span></h4>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.greanvillepost.com/wp-content/uploads/2019/01/PUTIN-MADURO.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="317" data-original-width="568" height="222" src="https://www.greanvillepost.com/wp-content/uploads/2019/01/PUTIN-MADURO.jpg" width="400" /></a></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">MOSCA, Federazione Russa - Le autorità russe hanno lanciato un piano in due parti per aiutare il loro partner strategico, il Venezuela, a uscire dalla profonda crisi. La prima è rivolta immediatamente alla stabilità della sicurezza, e comporta l'uso di mercenari russi approvati dal Cremlino presi dal contingente della Wagner. Reuters ha riferito oggi in mattinata:</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<br />"<i>Appaltatori militari privati che svolgono missioni segrete per la Russia sono volati in Venezuela negli ultimi giorni per rafforzare la sicurezza del presidente Nicolas Maduro di fronte alle proteste dell'opposizione sostenute dagli Stati Uniti, secondo due persone vicine agli ambienti degli appaltori russi.<br /><br />Una terza fonte vicina agli appaltatori russi ha anche detto alla Reuters che c'era già un contingente in Venezuela, ma non è stato possibile dire quando siano arrivati o quale fosse il loro ruolo.<br /><br />La Russia, che ha sostenuto il governo socialista di Maduro per un ammontare di miliardi di dollari, questa settimana ha promesso di stare al suo fianco dopo che il leader dell'opposizione Juan Guaido si è dichiarato presidente con l'approvazione di Washington.<br /><br />È stata l'ultima crisi internazionale a dividere le superpotenze globali, con gli Stati Uniti e l'Europa a sostegno di Guaido, e Russia e Cina che sollecitano la non interferenza </i>".</blockquote>
</span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Come nota di correzione, <b>l'UE riconosce che Maduro è presidente del Venezuela</b>, nonostante dichiarazioni non ufficiali o personali espresse da vari leader europei o dell'UE, e il rapporto Reuters qui è in grave errore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In connessione con questo vi è il precedente accordo sulle armi del 6 dicembre 2018. Venezuela e Russia hanno firmato diversi contratti multimiliardari durante la visita della delegazione venezuelana guidata dal presidente Nicolas Maduro a Mosca.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/hqzdieoaSf0/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/hqzdieoaSf0?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"<i>Oggi sono stati firmati dei contratti per garantire investimenti superiori a 5 miliardi di dollari con i nostri partner russi in una joint venture per incrementare la produzione di petrolio greggio", ha detto. "Inoltre, stiamo garantendo un investimento di oltre 1 miliardo per il settore minerario, principalmente per la produzione di oro.</i>"</span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> Il presidente venezuelano ha anche dichiarato che un accordo sulle forniture di grano russo al paese sudamericano è stato firmato durante la sua visita a Mosca insieme a un contratto sulla manutenzione delle armi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"<i>Abbiamo ... firmato un contratto per garantire forniture di 600.000 tonnellate di grano per i venezuelani", ha affermato, sottolineando che le forniture sono garantite per il 2019 e oltre.</i></span> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>"Inoltre, è stato firmato un contratto per fornire assistenza, manutenzione e riparazione alle armi della Repubblica Bolivariana del Venezuela.</i> "</span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Inoltre, il 6 dicembre il ministro della difesa venezuelano Vladimir Padrino Lopez ha dichiarato che le forze armate venezuelane sono interessate alla modernizzazione dei sistemi anti-aria terrestri precedentemente forniti dalla Russia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Questi sono generalmente intesi come un riferimento al sistema S-300 e S-400, che il Venezuela dovrà ottenere il più presto possibile dal momento che gli Stati Uniti minacceranno resto di effettuare "attacchi mirati di precisione" su "obiettivi governativi e militari" per " la caduta di Maduro".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La seconda parte del piano prevede una revisione della politica economica in quattro punti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Secondo la pubblicazione russa Bell, citando fonti nel governo russo, l'economia venezuelana è in crisi e l'inflazione ha raggiunto circa 1.300.000% rispetto allo scorso anno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vi sono quattro punti principali nel pacchetto di misure proposto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In primo luogo, gli economisti russi propongono di introdurre un reddito di base per le famiglie venezuelane. Sostengono che un reddito di base è una misura più efficace per combattere la povertà rispetto ai sussidi di carburante che il governo intendeva introdurre a partire dal 1° gennaio 2019. "Il denaro reale può essere speso sia per il carburante sia per le necessità domestiche", ha detto un interlocutore addentro alle proposte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In secondo luogo, i funzionari russi propongono di interrompere il finanziamento del deficit di bilancio con stampa di nuova valuta. Nell'agosto dello scorso anno, Maduro ha rimosso cinque zeri dalla valuta e ha ristampato altro danaro come "bolivar sovrano", ma senza alcun effetto sulla riduzione del deficit di bilancio e la valuta ha presto perso il 95% del suo valore rispetto al dollaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In terzo luogo, gli economisti russi hanno proposto che il Venezuela attuasse le riforme fiscali, seguendo l'esempio della Russia, passando alla tassazione indiretta anziché alle imposte dirette.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La quarta misura proposta dalla Russia comporta un aumento della produzione di petrolio e la massima diversificazione delle esportazioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Le fonti giornalistiche riportano che non si sa se il governo venezuelano sia pronto ad attuare le raccomandazioni dei funzionari russi. Tuttavia, il governo venezuelano ha ottenuto dalla Russia le cose importanti di cui aveva bisogno dopo l'incontro con Maduro all'inizio di dicembre. Come risultato dei colloqui, ha dichiarato Maduro, la Russia sta investendo oltre 5 miliardi di dollari nell'industria petrolifera venezuelana e oltre 1 miliardo di dollari nel settore minerario. La Russia fornirà anche 600.000 tonnellate di grano al paese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dal 2006, il governo russo e il gigante petrolifero russo Rosneft hanno fornito prestiti a Caracas per almeno 17 miliardi di dollari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.greanvillepost.com/wp-content/uploads/2015/02/joaquinFloresBiopic-238x300.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="238" height="200" src="https://www.greanvillepost.com/wp-content/uploads/2015/02/joaquinFloresBiopic-238x300.jpg" width="158" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Joaquin Flores è caporedattore di Fort Russ News, nonché direttore del think-tank di Belgrado, il Center for Syncretic Studies. Educato alla California State University, a Los Angeles, nel campo delle relazioni internazionali, in precedenza ha ricoperto il ruolo di negoziatore capo e organizzatore interno in diverse giurisdizioni per il sindacato della SEIU in California. Flores ha venti anni di esperienza in comunità, lavoro e organizzazione anti-guerra. Flores è apparso regolarmente su "PressTV" iraniana e sulle notizie "RT" della Russia per condividere la sua opinione e analisi degli esperti sulle attuali questioni geopolitiche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-64376067873172941032019-01-30T01:18:00.001+01:002019-02-10T20:00:58.658+01:00Verità e bugie su Stalin. Un'intervista esclusiva con Grover Furr<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<h3>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Traduzione di Danila Cucurnia</span></h3>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">A distanza di circa 15 anni dall'intervista a Grover Furr, rilasciata a Revleft nel </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">luglio 2006 (pubblicata da noi nel 2012 nella traduzione del compagno Davide </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Spagnoli: </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="http://noicomunisti.blogspot.com/2012/09/intervista-grover-furr.html" target="_blank">Intervista a Grover Furr rilasciata il 18 luglio 2006 a RevLeft</a>)</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">; </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">pubblichiamo oggi una nuova intervista, più completa, del </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">dicembre 2018. Gli studi e le ricerche documentali di Furr, che a fine intervista </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ricorda il collega Domenico Losurdo scomparso nel giugno del 2018, sono una </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">delle fonti più autorevoli per combattere l'anticomunismo e continuare a </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">spazzare via tutto il fango gettato sull'operato di Josif Stalin. (D.C.)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<h3 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://drive.google.com/open?id=1QN4Lcn9xLPLomWi78DVr-IpthU50ftTF" target="_blank">Verità e bugie su Stalin. Un'intervista esclusiva con Grover Furr</a></span></h3>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiy8Z5wqABwZPYbJ3CXoMfn3GMRiwT_fHyQPqe88Khm8AAzN3eBvaHXwVzNSLGoR3JcMb9rdUdfmwE8mDpNZ9OzaqiWlmU_xT02bAgf9DTDnyvBpmTptO-yfrINbItxrk6Jf41dw516fd8/s1600/stalin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="224" data-original-width="224" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiy8Z5wqABwZPYbJ3CXoMfn3GMRiwT_fHyQPqe88Khm8AAzN3eBvaHXwVzNSLGoR3JcMb9rdUdfmwE8mDpNZ9OzaqiWlmU_xT02bAgf9DTDnyvBpmTptO-yfrINbItxrk6Jf41dw516fd8/s400/stalin.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2937115427923989237.post-50270412384481212882019-01-27T22:03:00.000+01:002019-01-27T22:03:56.822+01:00Un monumento a un vero patriota?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s1600/I+5+MAESTRI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="463" data-original-width="800" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-bduAz-rDozsSoSQqfBMdAvfUdPwHWWCcFYr_Jge9bWF51hBhRdd1osCSrrctRPS-vh4hUA28dGESh5SbOgVLxuNgNEwJP46tqKK0p-1l-XzYddYi-fhJxq8I8ehRYlgPg9Xab_65mKA/s320/I+5+MAESTRI.jpg" width="320" /></a></div>
<h3>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">A cura di Danila Cucurnia</span></h3>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://stv24.tv/wp-content/uploads/2018/12/11/solzhpam.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://stv24.tv/wp-content/uploads/2018/12/11/solzhpam.jpg" data-original-height="486" data-original-width="750" height="258" width="400" /></a></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dal <a href="https://www.corriere.it/esteri/18_dicembre_12/russia-putin-inaugura-monumento-aleksandr-solzhenitsyn-un-vero-patriota-58f3ae66-fe2e-11e8-89a1-ceb28fd9db2c.shtml?refresh_ce-cp" target="_blank">Corriere della Sera</a>:</span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vladimir Putin ha inaugurato martedì 11 dicembre a Mosca una statua di Aleksandr Solzhenitsyn, nel giorno in cui ricorre il centenario della nascita dello scrittore Premio Nobel per la letteratura nel 1970. Il monumento, creato dallo scultore Andrei Kovalchuk, si trova nel quartiere Taganka, nel centro della capitale russa.</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> Il presidente russo ha parlato del dissidente morto a Mosca nel 2008 come di un «vero patriota». Dopo l’espulsione dall’Urss nel 1974, lo scrittore si stabilì — in esilio — nel Vermont fino al 1994, quando fece ritorno in Russia. «Non consentiva a nessuno di parlare male o con sufficienza della sua madrepatria. Si ergeva contro qualsiasi forma di russofobia», ha sottolineato Putin. Il presidente ha poi ricordato che lo scrittore aveva denunciato nel regime comunista «un sistema totalitario che provocava sofferenza e reali difficoltà a milioni di persone».</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">«La cosa più importante è che la voce di Solzhenitsyn continui a risuonare, che i suoi pensieri e le sue idee risuonino nei cuori e nelle menti della gente», ha aggiunto Putin. Fra gli ospiti alla cerimonia anche la vedova dello scrittore, Natalya.</span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Si rimane piuttosto stupiti, sempre che abbia effettivamente detto così, a sentire Putin tessere un elogio così sperticato a </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Solzhenitsyn, soprattutto definendolo un "vero patriota". </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Infatti sono note le sue posizioni non solo anticomuniste ma anche antirusse, quando in diverse occasioni si doleva della sconfitta dei nazisti al tempo della Grande Guerra Patriottica o riversava fango sui combattenti sovietici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Si può leggere a questo link la lettera del maresciallo Chujkov, il difensore di Stalingrado, a </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Solzhenitsyn in occasione della pubblicazione di <i>Arcipelago Gulag</i>:</span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="https://trentinorussia.blogspot.com/2018/12/lettera-del-maresciallo-chujkov-ad.html?fbclid=IwAR2Vk5gqHP8rGl-9r-bFZQHqu9118gzQ3FE5dG15gR-2Z43_zmFF2jydp7w">https://trentinorussia.blogspot.com/2018/12/lettera-del-maresciallo-chujkov-ad.html?fbclid=IwAR2Vk5gqHP8rGl-9r-bFZQHqu9118gzQ3FE5dG15gR-2Z43_zmFF2jydp7w</a></span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L'esempio di come la menzogna, divulgata e perpetrata per anni, possa diventare verità storica, è l'esaltazione di Solzhenitsyn (vedi saggio del Compagno Luca Baldelli <a href="https://noicomunisti.wordpress.com/category/e-le-foibe/page/11/">https://noicomunisti.wordpress.com/category/e-le-foibe/page/11/</a> ). Commemorato a destra e a manca (dove "manca" sta per "sinistra mancante di comunismo"), viene onorato come un salvatore della patria, da chi si indigna perché non viene ricordato a dovere. Contrariamente a ciò che vogliono farci credere, in Russia si ricordano molto bene di lui e, a quanto pare, non è un personaggio amato; lo dimostrano le contestazioni e le manifestazioni dei molti cittadini che, alla vigilia dell'inaugurazione del monumento per il centenario della nascita dello scrittore, chiedevano di annullare la cerimonia. </span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://stv24.tv/wp-content/uploads/2018/12/11/solz5hrg-1170x395.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://stv24.tv/wp-content/uploads/2018/12/11/solz5hrg-1170x395.jpg" data-original-height="270" data-original-width="800" height="135" width="400" /></a></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vedi qui</span></div>
<div lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="https://pikabu.ru/story/v_ekaterinburge_proshel_piket_protiv_chestvovaniya_stoletiya_solzhenitsyina_5872556">https://pikabu.ru/story/v_ekaterinburge_proshel_piket_protiv_chestvovaniya_stoletiya_solzhenitsyina_5872556</a></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">e qui </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="https://rossaprimavera.ru/news/c51c1236">https://rossaprimavera.ru/news/c51c1236</a></span></div>
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Perché le proteste sono buone: </div>
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<a href="https://openrussia.org/notes/713055/">https://openrussia.org/notes/713055/</a></div>
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Interessante articolo: </div>
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<a href="https://voiks.livejournal.com/762021.html">https://voiks.livejournal.com/762021.html</a></div>
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Lo dimostrano inoltre i tanti commenti all'articolo pubblicato su un sito russo di Stavropol, città natia di Solzhenitsyn, che narra come il Presidente Putin inauguri il monumento, parlando del Premio Nobel per la letteratura (1970), come di un "vero patriota". (foto da tweet.net) </div>
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<a href="http://stv24.tv/wp-content/uploads/2018/12/11/uwepw6yf1dtoarkoffg7bcapcwet9ywt.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://stv24.tv/wp-content/uploads/2018/12/11/uwepw6yf1dtoarkoffg7bcapcwet9ywt.jpg" data-original-height="800" data-original-width="533" height="400" width="266" /></a></div>
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<a href="http://stv24.tv/novosti/prezident-putin-otkryl-pamyatnik-urozhencu-stavropolya-solzhenicynu/">http://stv24.tv/novosti/prezident-putin-otkryl-pamyatnik-urozhencu-stavropolya-solzhenicynu/</a></div>
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<b>I COMMENTI: </b></div>
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<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
Fu un vero traditore del suo popolo, oltre che un oscurantista devastato mentale: perciò ebbe successo presso gli sporchi yankee, e per questo gli tributarono uno di quei premi Nobel che non si rifiutano mai alle peggiori canaglie, anzi spesso sono riservati proprio a loro: che sia per la letteratura, la pace o l'economia.<br /><br />Gli hanno messo subito al collo un cartello con scritto: " traditore"?</blockquote>
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<b>SU FACEBOOK: </b></div>
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<a href="https://www.facebook.com/elenashuvalova.ru/posts/958076131050309">https://www.facebook.com/elenashuvalova.ru/posts/958076131050309</a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8RMSiJWz_Br9Qtm2IDuAGNq6W4Nd8MD-dZGOpqyVxpZ-NaoNAkgjdJ-P22r13j9i4gl2GheNC4gjb-ASEQXopZPs2McH8xlFs39NQnBFeB0on-J7x8ILiH14TwBbR0u0siwKckGZAf2U/s1600/48223126_958076111050311_1938604214276063232_n%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="714" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8RMSiJWz_Br9Qtm2IDuAGNq6W4Nd8MD-dZGOpqyVxpZ-NaoNAkgjdJ-P22r13j9i4gl2GheNC4gjb-ASEQXopZPs2McH8xlFs39NQnBFeB0on-J7x8ILiH14TwBbR0u0siwKckGZAf2U/s400/48223126_958076111050311_1938604214276063232_n%25282%2529.jpg" width="297" /></a></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<b>RICERCA PER IMMAGINI DEI SITI RUSSI CHE DOCUMENTANO LE PROTESTE:</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="https://www.google.com/search?q=%D0%A1%D1%82%D0%BE%D0%BB%D0%B5%D1%82%D0%BD%D0%B8%D0%B9+%D0%BF%D0%B0%D0%BC%D1%8F%D1%82%D0%BD%D0%B8%D0%BA+%D0%A1%D0%BE%D0%BB%D0%B6%D0%B5%D0%BD%D0%B8%D1%86%D1%8B%D0%BD%D1%81%D0%BA%D0%B8%D0%BC+%D0%BF%D1%80%D0%BE%D1%82%D0%B5%D1%81%D1%82%D0%B0%D0%BC+11-+12-+2018&tbm=isch&source=univ&sa=X&ved=2ahUKEwiu3JWOh4fgAhVFz4UKHYImDkkQsAR6BAgCEAE&biw=1366&bih=577">https://www.google.com/search?q=%D0%A1%D1%82%D0%BE%D0%BB%D0%B5%D1%82%D0%BD%D0%B8%D0%B9+%D0%BF%D0%B0%D0%BC%D1%8F%D1%82%D0%BD%D0%B8%D0%BA+%D0%A1%D0%BE%D0%BB%D0%B6%D0%B5%D0%BD%D0%B8%D1%86%D1%8B%D0%BD%D1%81%D0%BA%D0%B8%D0%BC+%D0%BF%D1%80%D0%BE%D1%82%D0%B5%D1%81%D1%82%D0%B0%D0%BC+11-+12-+2018&tbm=isch&source=univ&sa=X&ved=2ahUKEwiu3JWOh4fgAhVFz4UKHYImDkkQsAR6BAgCEAE&biw=1366&bih=577</a></span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQXH2lzhKsWsmifzb-w5vA5vQqw7rF6TMg_4tro90QoycTA30sAM9mos8yT4hqNXD7Co00rVHPQ0ix2BZs_6ylo94OBFxK8qycCpiRwAfV9gti_E9PE9PyM1MPOUuRe9o7oKj3Ko4VBBI/s1600/commenti+sol.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="784" data-original-width="1366" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQXH2lzhKsWsmifzb-w5vA5vQqw7rF6TMg_4tro90QoycTA30sAM9mos8yT4hqNXD7Co00rVHPQ0ix2BZs_6ylo94OBFxK8qycCpiRwAfV9gti_E9PE9PyM1MPOUuRe9o7oKj3Ko4VBBI/s400/commenti+sol.jpg" width="400" /></a></div>
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Unknownnoreply@blogger.com0