venerdì 17 giugno 2016

I guanti di Ezhov



REDAZIONE NOICOMUNISTI


di Davide Spagnoli

Questa espressione russa che significa «tenere qualcuno per il collo» – oggi noi diciamo per le palle – ha origine nella cultura contadina russa.

Nel XVIII secolo nei dizionari troviamo già consolidato un adagio che recitava: «Se vuoi prendere i ricci devi indossare guanti imbottiti». Ma all’epoca non era inteso in senso punitivo.

Questa espressione nasce dal fatto che nelle cantine dei contadini spesso si trovavano dei topi. Un buon gatto che sia d’aiuto per risolvere questo problema non si trova con facilità. Ma c’è un altro predatore che può essere d’aiuto: il riccio! Ma come portarlo nel luogo giusto? È proprio per questo che si usano guanti cuoio senza fodera.



Ma già in Checov e Pushkin l’espressione «Serrare nei guanti per i ricci» ha assunto il senso di «tenere in pugno qualcuno», «mettere i piedi sul collo di qualcuno» può essere trovata già in Checov e Pushkin.



Poi, negli anni ‘30 del XX secolo, con un gioco di parole, in russo Ezhov è la parola che indica riccio ma Ezhov era anche il cognome del capo dell’NKVD (Commissariato del popolo per gli affari interni), la polizia politica sovietica, e allora l’espressione «Serrare nei guanti per i ricci», divenne «Serrare nei guanti di Ezhov», che assunse una connotazione prima benevola e poi famigerata.

Questa immagine, realizzata dall’artista Efimov, è intitolata «I guanti di Ezhov»







In esso il Commissario del popolo tiene saldamente nella mano guantata degli animali spinosi (dei ricci?) ed un’idra dalle molte teste, la rappresentazione dei trotskisti e dei bukhariniani. Ma quando la repressione ordinata da Ezhov iniziò a colpire in massa i comunisti membri del partito o semplici simpatizzanti, spesso assolutamente innocenti, l’espressione cambiò significato ed ebbe una connotazione estremamente negativa, e il periodo della repressione di Ezhov viene ancora oggi ricordata come la Ежовщина Ezhovshcina, «i brutti tempi di Ezhov» (1937-1939), quello che Robert Conquest ha chiamato «Grande terrore», durante il quale vennero arrestate un milione e mezzo di persone; di queste, secondo recenti studi, ne vennero giustiziate 681.692 e non i milioni di cui parla Robert Conquest, che, secondo un articolo apparso su The Guardian il 27 gennaio 1978 pag. 13, lavorava fin dal 1956 all’Information Research Department (IRD). L’IRD venne fondato nel 1947 con il nome di Communist Information Bureau, era un dipartimento del Foreign Office britannico con il compito di combattere l’influenza dei comunisti attraverso la diffusione di storie false spacciate come vere. Per questo sporco lavoro erano stati assoldati giornalisti e chiunque fosse in grado d’influenzare l’opinione pubblica. Secondo The Guardian nel citato articolo il compito di Robert Conquest era quello, per l’appunto, di scrivere una “storia nera” dell’Unione Sovietica.

Il perché Ezhov abbia fatto uccidere così tante persone, in grande maggioranza comunisti, è da ricercare nel fatto che, in vista della guerra che tutti sapevano sarebbe scoppiata molto presto, aveva stretto un accordo con i giapponesi per distruggere la fiducia della popolazione nello Stato e nel governo, in modo che quando il Giappone avesse attaccato il morale della popolazione fosse stato depresso e sfiduciato, disponibile per un cambio di regime. La circostanza è confermata da una sentenza del 1998 del Collegio militare della Corte Suprema che ha riconosciuto Nikolai Ezhov non essere soggetto alla riabilitazione in quanto 

«[…] Ha provocato l’aggravamento delle relazioni con i paesi amici dell’URSS e ha cercato di accelerare il conflitto militare tra l’URSS e il Giappone».






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