domenica 4 dicembre 2016

Sono arrivati i veterani a Standing Rock

REDAZIONE NOICOMUNISTI

DI JACK SMITH IV

FONTE

Traduzione di Guido Fontana Ros

Le prime tende dei veterani a Standing Rock - GETTY IMAGES


CANNON BALL, Nord Dakota —  Solo un centinaio di yarde ci separano dalle barricate della polizia che circondano i confini dell'accampamento di Oceti Sakowin Camp, la fila delle auto si perde a vista d'occhio, auto che trasportano corpi integri e capaci insieme ai più che necessari rifornimenti nella notte di sabato. Sono arrivati i veterani che hanno proclamato di schierarsi con Standing Rock come scudi umani.

A partire dal tramonto, gli organizzatori nell'accampamento dei veterani stimano che circa 500 veterani siano comparsi. Entro la fine del weekend oltre 2000 veterani sono attesi per schierarsi con i protettori dell'acqua sulla linea del fronte, contro la polizia e la compagnia Dakota Access Pipeline.
La colonna delle auto dei primi arrivi dei veterani ieri al tramonto - JACK SMITH IV/MIC
I veterani sono comparsi con gli attesi rifornimenti, rimorchiando utilissimi carichi di legna da ardere, carburante per i fuochi e le stufe a legna del campo. 

"I veterani sono come un coltello dell'esercito svizzero", ha detto in un'intervista, il veterano dell'esercito Adric Potter. "Ognuno di noi è capace di fare un po' di tutto e la maggior parte ha avuto anche un addestramento di primo soccorso".

Oltre allo schierarsi con i protettori dell'acqua indiani durante le azioni di protesta, i veterani si stanno sparpagliando per il campo assumendosi compiti e responsabilità. L'Oceti Sakowin Camp è ora una piccola città che vive grazie alle donazioni e al lavoro volontario e poiché il rigido inverno del Nord Dakota si è abbattuto sulle pianure, il campo è un fiorire di attività volte ad adattare le strutture ai rigori del clima, a costruire pavimenti, a realizzare longhouses e a cercare di mantenere accese le stufe a legna. 

Veterano all'Oceti Sakowin Camp - JIM WATSON/GETTY IMAGES

All'inizio di questa settimana un gruppo di di veterani si è immerso nell'acqua gelata fino alla testa per recuperare le canoe sequestrate dalla polizia, trasportandole vittoriosamente nel campo dietro le auto.

"La gente necessita di aiuto e questo è il posto dove trovarsi per lottare per salvare questo dannato pianeta", dice in un'intervista Eric Lobo, arrivato con i Veterans For Peace.

Questa notevole forza di veterani è stata organizzata attraverso la GoFundMe campaign che ha raccolto oltre 1 milione di dollari al fine di inviare i veterani a schierarsi con "i pacifici protettori dell'acqua che hanno patito gli attacchi violenti delle milizie delle agenzie di sicurezza private pagate dalla DAPL e maggiori brutalità ed arresti dalle mani della polizia militarizzata e dalla sicurezza della DAPL".

La strada che conduce all'Oceti Sakowin Camp - JACK SMITH IV/MIC


I leader indiani che organizzano le proteste sulla linea del fronte sono inflessibili nel mantenere pacifiche le proteste. Vogliono dissipare l'affermazione, pompata, di "scontri" fra i contestatori e la polizia, che ci sia insomma un confronto violento. Nessuna arma è ammessa nel campo e quasi tutti vengono mandati in prima linea dopo aver passato ore di addestramento giornaliero al campo sotto la supervisione del Indigenous Peoples Protection Project.

Invece la polizia ha usato granate, cannoni ad acqua e gas lacrimogeni sui manifestanti, ma i veterani dicono che le cose andranno molto peggio e sono pronti a schierarsi tra la gente sioux Lakota e qualsiasi cosa la polizia getti contro di essa.

"Loro hanno i soldi, loro hanno il potere, per questo dobbiamo stare uniti", ha detto Lobo. "Dobbiamo essere uniti".

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